martedì 4 maggio 2021

Siete mai stati a Montemurlo?

Sieti mai stati a Montemurlo in quel di Prato?

Non parlo della Rocca, la parte antica, d'impianto etrusco, in alto. Quella in basso, piena di fabbriche, proprio quella di cui tanto si parla perché c'è morta una operaia di 22 anni, Luana D'Orazio, e qualche mese fa, e praticamente nello stesso modo schiacciato, anche un giovane operaio tunisino, Sabri Jaballah, anche lui di 22 anni.

La zona di Oste.

Se ci siete stati, sono convinta che vi siete persi. Una volta che siete entrati nel dedalo delle fabbriche e delle strade piene di buche e trasandate, dove sfrecciano furgoncini, difficile uscirne.

Tutto è stato costruito per la produzione, il lavoro, lo sfruttamento, la dea-macchina-telaio e il guadagno, senza alcuna cognizione urbanistica, senza alcuna cura per l'umanità e la natura.

Perché non dirlo? Perché non dire che il rispetto per l'uomo e il suo lavoro passa anche per l'ambiente in cui questo si svolge? 

E come si può rimediare oggi a tutti queste distruzioni che portano all'assurda morte, alla cancellazione della vita, a questa serie ininterrotta di cemento asfalto elettrodotti antenne macchine aeroporti macrolotti interporti, caos violenza domino-speculatrice, così come si vede poi in tutta la Piana, fra Prato e Pistoia e Firenze, e proprio dalla Rocca di Montemurlo si osserva bene il disastro compiuto nella Toscana felix!, così simile a tanti altri luoghi in Italia e altrove?

E così anche quest'oggi, come diceva Brecht, mi sono messa dalla parte del torto, perché tutti gli altri posti erano occupati.

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