La menzogna dei media finalizzata alla propaganda è così vecchia che presto ne celebreremo i cent'anni. Anzi, si può dire che la menzogna è nata con i media, che le è consustanziale, e con i media prolifica. O che i media sono nati, e ora impazziti, solo per la diffusione della menzogna.
Internet non si salva affatto dal rischio menzogna, a suo tempo ingenua lo pensavo, o come qualche giornalista alternativo vorrebbe ancora farci credere, anzi data la sua velocità sembra costruito apposta per il caos e per le campagne di disinformazione, per la creazione o distruzione di personaggi e imperi e influenze.
Oltre al saggio della Arendt - Verità e politica - che ho qui citato qualche giorno fa, - consiglio la lettura di un breve ma illuminante scritto del russo, ma tranquilli è naturalizzato francese!, Alexandre Koyré, che ne La fonction politique de la mensonge moderne (tradotto in italiano, Riflessioni sulla menzogna politica), scrive:
"Non si è mai mentito tanto come ai nostri giorni. Né mentito in maniera così spudorata, sistematica e costante [...] E' alla menzogna moderna, alla menzogna politica moderna soprattutto, che vorremmo consacrare alcune riflessioni [...] restiamo convinti che, in questo dominio quo nihil antiquius, l'epoca attuale [è il 1943!] o più esattamente i regimi totalitari, hanno innovato potentemente. L'uomo moderno - è ancora all'uomo totalitario che pensiamo - trasuda menzogna, la respira, le è sottomesso in ogni istante della sua vita".
(Il quadro riprodotto, Il re nudo, è di Stanislao Plutenko.
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