La nostra piccola stagione alla Baracca si chiamerà Il sogno di Fulvio e sarà dedicata a lui. Fulvio Silvestrini è stato così presente e attivo nel piccolo teatrino di legno, insieme a me, a noi, lui diceva che il suo sogno era quello di fondare tante piccole Baracche, perché si trovava a suo agio nella cultura semplice e diretta, "periferica", e non in quella dei grandi numeri e degli eventi mediatici.
Con Fulvio eravamo totalmente in sintonia. Mancava di senso pratico, sì, e questo spesso ostacolava i suoi progetti, e soprattutto credeva troppo nelle istituzioni, che lo hanno ingannato.
E' morto d'infarto in Via Galileo Ferraris a Prato. Si è sentito male mentre guidava ed ha accostato la macchina, la sua vecchia Panda bianca piena di giornali e fotocopie. L'hanno trovato accasciato sul volante: un operatore ecologico che guidava un camion della spazzatura ha chiamato l'autombulanza, così mi hanno raccontato. Troppo tardi, era forse morto da qualche ora.
E' morto senza dare fastidio a nessuno.
Sono però contenta che nella bara abbiano vestito il suo corpo con gli abiti di sempre, la sua camicia, i pantaloni, i suoi sandali! che lo guideranno sicuro nel suo ritorno alla terra, o solcherà il cielo?, e ringrazio i parenti tutti che hanno voluto dimostrare così il loro amore e rispetto per questo prete giusto colto intelligente fantasioso affettuoso sobrio lieto mite pulito, santo!
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