mercoledì 2 dicembre 2015

Majolino, siciliano

Marcello Majolino,
siciliano.

Ieri mi sono impiccato
nel chiostro
di San Francesco,
a Prato.

Siete arrabbiati con me?
Vi ho inquietato!
E che dovevo fare...

Non sapevo dove andare,
senza lavoro
senza niente
senza più forza
per ricominciare.

La Curia mi manda
la lettera
dell'avvocato:
lasciare la stanza,
sfrattato!

Sì lo so,
dovevo aver la creanza
di lasciarla prima...

La carità ha un fine,
anche nel chiostro
c'è un confine;
prima o poi te ne devi andare!

Lo so.
Che dovevo fare?

Non lo volevo lasciare.
Non c'era speranza.

E allora ho pensato
di morire,
e di morire bene

almeno quello
in una vita
ricca solo
di errori
di sbagli
di inciampi!

Morire nel chiostro
di notte
all'alba,
ho pensato;
mi troveranno,
il mio corpo
come un martire
penzolato.

Nessun commento:

Io Malaparto: Gli assassini dell'amore

Caro Malaparte, è un po' di tempo che non ti scrivo. Che non ti scrivo qui, perché tu sai che io ti scrivo spesso segretamente. Come con...