A Prato, ormai è chiaro, ci sono due assessori alla cultura: il primo, il titolato ufficiale, è il bel sornione Simone Mangani, e l'altra, non titolata ma di fatto, è l'assessore Daniela Toccafondi, ufficialmente alle attività produttive, al commercio e alla gioia di vivere pratese.
E' quest'ultima l'anima culturale del centro storico, la vitalizzante artefice di mostre incomprensibili ai cittadini, ma che rendono pepata la città; è lei la beneamina e beneamata fatina della cultura tradizionale e popolare dei negozianti e delle più becere tradizioni pratesi, tutte finalizzate a far vivere 'stobenedettocentro' di Prato, diventato grazie a lei un settaccio natalizio per filmetti di Natale appunto alla pratese.
Lo slogan "Sei vuoi bene alla città, vivi il centro" di destra memoria, che riempiva la città datinesca di cartelloni immensi durante l'era cenniana, si realizza così pienamente e felicemente.
Lo slogan "Sei vuoi bene alla città, vivi il centro" di destra memoria, che riempiva la città datinesca di cartelloni immensi durante l'era cenniana, si realizza così pienamente e felicemente.
Come anche accadde all'Esposizione Universale, quando portò la pratesità in tournée, anche questa volta la fata dai capelli rossini di Prato, mette in ombra, soprattutto in questo periodo, il Simone Mangani, più compassato, più annoiato, più esistenzial-esisto di lei, impegnato nell'entichettatura di partito, fra Metastasio tricchetracche, Pecci sì Pecci no, localini vo non vo.
Lei, la nostra assessora, è veramente rossiniana, frizzante briosa come deve essere una vera figliola del Datini, spònsora di tutta la pratesità presente e futura, impareggiabile fattrice di quest'alberone natalizio mercataro e posticcio che dovrà diventare prima o poi Prato, meta di turismo infinito saecula saeculorum.
1 commento:
Mangani? Quello che ammette di non capire un tubo di cultura negli incontri con le associazioni del territorio?
Posta un commento