Viviamo il tempo dell'ignoranza, della superstizione, del falso, strumentale e mistificatorio.
Ricordo che quando debuttammo fummo 'recensiti' prima ancora del debutto; e poi sviliti con la qualifica di 'storia romanzata' da giornalisti di parte.
No, è tutto vero. Il teatro si prende le sue piccole libertà drammaturgiche, ma non cambia la verità di fondo, non cambia i fatti.
Questo nostro teatro non sarà mai premiato, ma solo censurato.
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