Scrivo questa nota a margine della mia partecipazione al presidio di controinformazione che si svolto ieri mattina per il Town Meeting organizzato dal Comune di Prato.
La sensazione che ho avuto, sottoponendo le persone al questionario che Lanfranco Nosi di Municipio Verde aveva pazientemente redatto, al fine stabilire con quale grado di informazione e consapevolezza i partecipanti invitati dal Comune si recassero al Town Meeting, è stato quella di cogliere, al di là dei dati statistici, smarrimento in quasi tutte le persone con cui ho avuto modo di parlare.
Essere ufficialmente chiamati a partecipare: già questo mi appare come una anomalia, una contraddizione della partecipazione stessa che sì, deve essere caratterizzata da regole condivise, ma la ‘chiamata’ non può venire dall’alto, dal potere organizzato in forma di cooptazione.
Se ciò avviene, è sempre lecito sospettare, dietro la parola-vernice 'democrazia', l’inganno.
La sensazione che ho avuto, sottoponendo le persone al questionario che Lanfranco Nosi di Municipio Verde aveva pazientemente redatto, al fine stabilire con quale grado di informazione e consapevolezza i partecipanti invitati dal Comune si recassero al Town Meeting, è stato quella di cogliere, al di là dei dati statistici, smarrimento in quasi tutte le persone con cui ho avuto modo di parlare.
Essere ufficialmente chiamati a partecipare: già questo mi appare come una anomalia, una contraddizione della partecipazione stessa che sì, deve essere caratterizzata da regole condivise, ma la ‘chiamata’ non può venire dall’alto, dal potere organizzato in forma di cooptazione.
Se ciò avviene, è sempre lecito sospettare, dietro la parola-vernice 'democrazia', l’inganno.
Maila Ermini
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