lunedì 16 marzo 2009

RASSEGNA STAMPA

Oltre ogni possibile previsione, la serata per Gonfienti ('il funerale simbolico') ha segnato un altro momento importante della nostra battaglia per la città etrusca.
Il video che è stato trasmesso l'altra sera sarà probabilmente l'ultimo, perché attorno all'Interporto e agli scavi stanno costruendo una recizione.
La Storia, anche recente, dimostra che sorte tocca a mura e recinzioni.
"LA NAZIONE", Cronaca di Prato lunedì 16 marzo 2009
di Franco Riccomini:
FUNERALE simbolico sabato sera al teatro La Baracca per gli scavi archeologici di Gonfienti, con l’organizzazione della Primavera di Prato alla quale hanno partecipato il Comitato città etrusca sul Bisenzio, Meet-up di Beppe Grillo, le liste civiche Giovani e Famiglia, Lista per il Bene Comune, Le Badie e la Bottega d’arte di Iolo. A pochi giorni dal sotterramento simbolico definitivo di Gonfienti la manifestazione ha inteso ripercorrere i momenti salienti degli eventi e stabilire una ri-nascita con un conteggio alla rovescia con la speranza di ricostruzione o ritrovamento simbolico: il definitivo sotterramento avverrà domani quando ufficialmente si chiuderanno i lavori all’Interporto. Serata piena di interventi tra cui quelli di Maila Ermini, Giuseppe Centauro e Gianfelice D’Accolti dopo la proiezione dei video «Gonfienti è morta», un’intervista al consigliere regionale dei Verdi Fabio Roggiolani e al professor Centauro sulla presenza di amianto depositato nei terreno dell’Interporto. E’ apparso drammaticamente indicativo ciò che Gonfienti è in realtà, quello che si vuole che invece appaia, lo spettro di inquinamento chimico della zona. Nel corso del dibattito è stato rilevato che le autorità hanno dato rassicurazioni per il loro interessamento e si sono recate a convegni internazionali dicendo che la città etrusca risorgerà: ma il dubbio è che rimangano parole in attesa che le proteste passino di moda. Ma Gonfienti – è questa la conclusione dell’incontro – è del nostro passato, delle radici, simbolo diventato più tenace e non sarà facile svenderlo basso costo nei supermercati dell’arte. Sotterrarlo è stato un errore che la Storia non perdonerà facilmente.E per sdrammatizzare il funerale-simbolo ognuno dei partecipanti ha portato qualcosa da mangiare e da bere: non si celebrava infatti soltanto un funerale, ma si auspicava, appunto, una rinascita.
Francesco Fedi, Comitato Città Etrusca sul Bisenzio:
Nella sera di sabato 14 marzo, presso il Teatro La Baracca di Casale, ha avuto luogo una nuova iniziativa promossa dallo stesso teatro, per la sensibilizzazione al problema della Città Etrusca di Gonfienti. Come nelle tante altre precedenti, è stato mostrato un nuovo video, realizzato nella stessa giornata di sabato, in cui è stato ripreso lo stato dell’arte dell’area archeologica e del cantiere della zona di ampliamento dell’Interporto. Particolarmente interessante è stata anche la similitudine che l’autrice del video, Maila Ermini, ha saputo mettere in risalto fra l’architettura del mega-hangar da 200.000 metri cubi, edificato con l’ampliamento dell’Interporto, e la Multisala di San Giusto, anch’essa ritratta nel filmato, e che da qualcuno tra gli architetti presenti nel pubblico, appositamente chiamati ad un esprimersi per un giudizio dalla Ermini, sono state definite “…volumi vuoti avvolti da un carter…”.
La proiezione del video, avvenuta a tre giorni dalla data dichiarata per la fine dei lavori, ha ancora una volta mostrato la permanente situazione di abbandono, degrado ed incuria della zona, già ritratta nel precedente “Gonfienti Muore”.
Il video cattura anche qualche immagine del cantiere per la realizzazione dell’antiquarium all’interno della Villa Niccolini, dove sarà allestita l’esposizione dei reperti: la sensazione che se ne riceve, è quella di un immagine kafkiana e beffarda di una realtà in cui, per la perdita del contesto, estratti e frammenti di ciò che si è convenuto di non poter salvare dall’interramento, potranno apparire ai visitatori alla stregua sassi lunari all’interno di teche di vetro.
Sensazione del resto non diversa da quella che si può riceve alla vista dell’area sottoposta a vincolo: vegetazione spontanea a parte, l’area archeologica appare come un paesaggio lunare, dove resti di recinzione e tettoie in lamiera su tubi innocenti, testimoniano l’antico passaggio di archeologi venuti per una missione dallo spazio.
Come di consueto, alla presenza anche dell’immancabile Prof. Centauro, assieme alla proiezione ha fatto seguito un intenso dibattito fra i cittadini conventi, molti dei quali ancora increduli per quanto messo in mostra dal video.
Fra questi anche molti esponenti di nuove forze politiche civiche, che si stanno organizzando in città assieme ai tanti comitati ed associazioni, come Lista Giovani e Famiglia, Lista Civica Comitato Le Badie, Lista Meetup Bebbe Grillo e Lista Civica per il Bene Comune.
In proposito, è degno di nota è l’intervento della giovane Sara Campani di Lista Giovani e Famiglia, che mette il dito nella piaga della creazione dei “non luoghi”, ovvero della creazione di strutture architettoniche ed urbane dove si verifica il passaggio delle persone senza che fra queste avvenga l’incontro: luoghi e strutture, come anche il nuovo progetto del Polo Espositivo dell’Ex-Banci o i tanti centri commerciali, punte di diamante dell’attuale politica urbanistica di Prato e non solo, portatori di preoccupanti potenzialità di alienazione ed obnubilazione dei singoli.
A questo Fusto Barosco, del Meetup Bebbe Grillo, ha aggiunto di avere allo studio la possibilità di un intervento di personaggi di popolarità nazionale sul problema, come pure Savino Marseglia, Lista Civica Comitato Le Badie, ha ricordato come da tempo si stia sempre per questo personalmente impegnando nella creazione contatti a livello internazionale.
Di fronte ad una politica istituzionale dimostratasi sempre insufficiente dei fronte al problema ed in assenza di proposte incisive, la realtà di un nascente agglomerato di forze civiche, espressione dei sentimenti più puri dei comuni cittadini verso la propria città, dona nuovo vigore e sostegno a chi si è fatto sostenitore di questo angoscioso problema. Dunque, non si può che dare ragione a Maila Ermini, la quale più volte nella serata ha ricordato l’importanza di non demordere e di non farlo in ogni caso, poiché, come ben si sa, “…gutta cavat lapidem…” (“la goccia perfora la pietra”).

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