Per la prima volta mi trovo- in parte - d'accordo con il Sindaco Cenni. In parte perché voglio capire come sarà attuata questa 'magica' separazione fra Interporto e città antica. Riuscirà il magico equilibrio? Resto scettica difronte alle parole.
Intanto la città è abbandonata, serrata dentro l'Interporto. In questi continui scontri fra poteri, ho l'impressione che tutto serva a non cambiare nulla. E' uno stillicidio infinito dentro l'immobilismo totale.
Mi auguro poi che il Sindaco scriva altrettanto bene, correggendo i disastri alla cultura che la 'sua' assessora sta causando. Per gli approfondimenti sulla cultura rimando al 'dazebao' alla Baracca.
Ecco la dichiarazione di Cenni sugli ultimi sviluppi riguardo a Gonfienti.
"Finalmente viene riconosciuta la straordinaria importanza del ritrovamento archeologico di Gonfienti, sul quale adesso si pone l’attenzione, perché lo si comprende come risorsa per la città e per l’area metropolitana. Tuttavia questa attestazione di interesse ritengo vada inserita nel contesto di una precisa cornice che comprende innanzitutto la riorganizzazione dell’Interporto. Dopo gli investimenti effettuati c’è infatti la necessità di dare funzionamento e propulsione ai flussi di merce. In questo caso il coinvolgimento del Comune di Campi Bisenzio darebbe respiro alla crescita dei volumi dell’Interporto. Desidero sottolineare che abbiamo di fronte un’opportunità dalle grandi potenzialità per Prato, alla luce del suo sviluppo verso un nodo logistico fra i dieci più importanti a livello nazionale. Di qui il necessario sdoppiamento, come in parte è già avvenuto, dell’Interporto stesso per non inficiare, oltre quanto non sia già avvenuto, la più grande scoperta archeologica del secolo. La valenza storico-archeologica-culturale del ritrovamento di Gonfienti è tale da richiedere un accordo di programma di valorizzazione a livello centrale, direttamente col Ministero; anche per individuare le necessarie forme di finanziameno del Parco Archeologico. Da una parte quindi un Interporto che si esprima al massimo delle sue potenzialità e dall’altra un polo di attrazione rappresentato dal Parco Archeologico per valorizzare la scoperta di Gonfienti. Uno sdoppiamento delle attività che investe anche il meccanismo operativo dell’Interporto stesso. Su entrambi i fronti, peraltro, resta centrale la collaborazione con il Comune di Campi Bisenzio. All’interno di questo quadro di riferimento la parte archeologica del Parco si inserisce perfettamente nel progetto del Parco della piana, per il quale sono già in essere protocolli siglati con la Regione. Va del resto dato merito al grande lavoro dei molti comitati sorti per salvaguardare Gonfienti, anche se purtroppo molto dell’inestimabile valore dei reperti si è perso nelle prime fasi di costruzione dell’Interporto. Al lavoro dei comitati si aggiunge la grande sensibilità e la condivisione di larga parte della città verso questa scoperta. Relativamente al Parco Archeologico, se un atto di coinvolgimento va fatto è essenziale che questo sia rappresentato non solo dal conservare le fondamenta ritrovate nel 2003, bensì valorizzare i reperti. Anzitutto con mostre ed esposizioni per le quali il Comune ha già manifestato alle sedi opportune la propria disponibilità, ma soprattutto con la necessità di definire il futuro di quello che dovrà essere il Museo del Parco di Gonfienti che deve trovare la sua sede ideale nell’area di Gonfienti e costituire una pietra miliare del Museo Civico. Da non dimenticare è la possibilità della gestione didattica frutto del Parco Archeologico, con laboratori e campus universitari di valore internazionale. Per questo ritengo che pur cogliendo la grande potenzialità del progetto non vorrei che la lettura che ne viene oggi data si limiti a riportarci ai risultati del 2003. E’ peraltro già in atto l’inserimento del Parco Archeologico nei piani urbanistici non solo del nostro Comune ma anche in quello di Campi Bisenzio. Prendiamo atto, in definitiva, della disponibilità del finanziamento della Provincia ma di fronte ai 90 milioni necessari (come da Disegno di Legge presentato in Parlamento nel dicembre 2005) 500mila euro rischiano di essere un intervento spot e non strutturale al fine del raggiungimento dell’obiettivo Parco. Siamo del resto in attesa, ormai dal 2007, di un parere ufficiale circa questo progetto da parte dell’organismo competente. Inoltre dall’Interporto è già stato erogato 1,5 milioni di euro per il medesimo meccanismo oggi presentato dalla Provincia. S Senza che peraltro si sia potuto fruire della conoscenza acquisita e degli stessi reperti già pubblicati nei bollettini ministeriali eppure mai visti in città. Perché investire altro denaro per lo stesso motivo? "
Roberto Cenni, Sindaco di Prato
Roberto Cenni, Sindaco di Prato