lunedì 14 settembre 2009

Quando il verde si tinge di nero (o viceversa)

Una striscia di neofascismo tinge l'ambientalismo italiano. E' fatta da giovani che, pur non militando in partiti neo-fascisti, sono portatori di idee e modi di quei partiti. Alcuni sostengono di rifiutare la partitocrazia, fanno parte di associazioni politiche che addirittura propugnano la democrazia diretta.
Si dichiarano ambientalisti. Li vediamo spesso a incontri pubblici sui temi che riguardano l’ambiente, l’energia alternativa, i rifiuti-zero. La partecipazione.
Sono riconoscibilissimi, nonostante tutto. Nei loro modi, nel loro parlare. Aggressivi, violenti. Tele-barbarici.
Quando scrivono (male), non ammettono repliche.
Utilizzano temi importanti e li spacciano con discussioni in cui l’altro si sente sempre brutalizzato. Intimidito.
Non amano la cultura. Nei loro incontri non se ne parla mai. Non frequentano teatri, vanno poco al cinema. Leggono poco.
Ascoltano la musica. Certa musica.
Bisogna stare attenti a questi neo-fascisti. Il verde, purtroppo, è un colore spesso falsificato.

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