mercoledì 16 settembre 2009

L'ARIA DEL CONSENSO

Gira una strana aria, nella città di Prato: è l’aria del consenso.
Gira solo quella: è l’aria che non cambia nulla.
E’ un’aria stagna, ferma, che presto diventerà asfissiante. E’ molto peggio dell’aria fritta.
Altro che quella che viene dai cassonetti puzzolenti lasciati a sé stessi che nemmeno la densa pioggia di queste ultime ore riesce a detergere.
Sui rifiuti continueranno a riempirsi la bocca, riciclando solo le parole; intanto l’Inceneritore del Montale, dietro l’angolo, va con i suoi fumi, mentre non c’è, in tutta la Piana, una seria programmazione ambientale; nessun progetto, anche pedagogico, che è urgente, sulla popolazione; nessun confronto serio con l’industria, tant'è che con le acque dei depuratori si annaffiano i campi di verdura;
su Gonfienti, tanto per dirne una, non faranno che balbettare all'ombra dell'Interporto. Per dirne un’altra: insieme il Parco della Piana, che esiste solo su Internet.
Le promesse che hanno fatto durante la campagna elettorale si mostrano già in tutto il loro inganno.
Il re e la sua corte, grazie al vostro voto, stanno a palazzo. Son contenti, hanno superato, a Destra, le ideologie.
Basta con la politica! La politica è corrotta! Lasciamo governare il re!
Il re ha ottenuto, in brevissimo tempo, quel che desiderava e nessuno parla più; e tutti quelli che fino a qualche giorno fa protestavano, anche loro tacciono, sembrano soddisfatti del ‘cambiamento’.

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