martedì 30 giugno 2015

“Lo Spettacolo della Città 2", nasce il format di un teatro itinerante … in movimento

"Dopo le emozioni della prima uscita il secondo tour pratese de “Lo Spettacolo della Città”, proposto dal Teatro La Baracca, ha messo in mostra molte altre straordinarie potenzialità che esaltano una formula azzeccatissima, quella del “teatro itinerante … in movimento”, tanto da potersi ritenere, già alla seconda uscita, non più solo il frutto di una felice e geniale intuizione, come pensato una prima volta, quanto piuttosto l’espressione, ormai consolidata, di un nuovo modo di fare spettacolo in un’ottica matura, frutto di una contemporaneità critica, semantica e linguistica. Un format teatrale convincente e estremamente attrattivo, grazie anche alla bravura dei suoi ideatori ed artefici, con il quale ci si dovrà confrontare in futuro ogniqualvolta assisteremo ad una spettacolo “puntiforme”. Una domanda, d’ora in avanti, inevitabilmente ci porremo sopra ogni altra, pensando a quale effetto quel dialogo, quel monologo, quell’atmosfera avrebbe potuto avere se vissuta in un contesto diverso al quale idealmente potrebbe associarsi. Infatti, lo “Spettacolo della Città 2”, non è solo una testimonianza d’autore, ironica e lirica di una “chanson” di oggi.  Una composizione multiforme di una rappresentazione scenica vagliata alla luce di una sferzante, a volte dolorosa, analisi critica del luogo osservato in movimento dai vetri dell’autobus. Lo “Spettacolo della città 2” ha fornito nelle soste e nelle letture a bordo, punteggiate da indimenticati refrain musicali, un compendio a dir poco fantastico di una letteratura teatrale vasta, universale, eloquente e ben commisurata alla situazione partecipata, quasi  che questa facesse parte a prescindere della città perlustrata. Una produzione quella di Maila e Gianfelice assai coinvolgente, innovativa al punto da soverchiare tutti gli standard attuali. A differenza del “theatre on the road” che pure ha innovato e avuto il merito di portare il teatro in strada, o del più eccentrico “moving theatre” che vive soprattutto di effetti speciali, sonorità, luci e consonanze artificiose prodotte dalle più avanzate tecniche multimediali del digitale, questa nuova frontiera esplorata dal Teatro La Baracca ci fa rivivere l’archetipo stesso della drammaturgia, la vera natura del teatro, legata alla sua più alta tradizione, dalla commedia dell’arte in poi. Non c’è niente di artificioso in questo teatro itinerante in movimento, un “fantaspettacolo” ripulito di inutili orpelli, reso nell’evidenza di un recitativo diretto, sempre  colmo di pathos.  La ricchezza dei testi e la freschezza delle battute che sono snocciolate nel corso delle tre ore, si alternano a brani teatrali di scrittura senza soluzione di continuità e in piena sintonia con le assonanze o dissonanze del paesaggio della città metropolitana. Questa dimensione metropolitana viene, fin dall’inizio del viaggio, messa in discussione nel bene e nel male, nella caoticità dei “rumors” quotidiani, ma anche nell’isolamento che deriva dall’emarginazione di aree e disperse periferie, con la natura perduta che occhieggia ovunque.
Lo speciale zibaldone predisposto da Maila Ermini diviene nella contestualizzazione urbana, abilmente ricercata con pazienti osservazioni preliminari, una sorta di indimenticabile antologia che la forza espressiva di Gianfelice con il contrappunto della stessa Maila, hanno reso in maniera leggiadra al pubblico presente, fissandosi nella memoria di tutti come patrimonio del luogo.
Sotto quel cipresso spolpato dal vento di marzo, in uno spazio astratto ed assurdo, dietro al “Monumento ai Caduti” assurdamente collocato in faccia del Castello federiciano, sentirò per sempre riecheggiare Samuel Beckett. “Aspettando Godot”, grazie alla messa in scena de La Baracca sarà per sempre per i viaggiatori del tour, anche l’espressione indelebile di quello spazio fisico, metafora delle contraddizioni semantiche dei nostri tempi, per dirla come l’autore: «Non c'è nulla di più comico della tragedia». E poi, alla stregua, di un nuovo classico della comicità irriverente oltre la satira, resterà ben impresso nella memoria di ciascuno di noi, nel piazzale McDonald’s di Prato, al cospetto del Centro per l’Arte Contemporanea, il dialogo immaginato tra la vacua questua per una diseredata Gonfienti, fatta da una stolida ispettrice ai beni archeologici, e la furia iconoclasta di un Marinetti esplosivo nel recitare il suo manifesto futurista. Sarcasmo, ironia, bravura che contrappone lo stereotipato modo di approcciarsi alle cose di un turista compiaciuto più dalle certezze del cemento che dall’esperienza del conoscere e dello scoprire cose fuori dagli schemi. Come dire che il format dello Spettacolo della Città è destinato a viaggiatori dagli occhi ben aperti verso tutto ciò che sta intorno. Scusate ma se non è questo un modo nuovo di fare e proporre teatro vorrà dire che mi sono davvero sbagliato di grosso e ho sognato."

Giuseppe Alberto Centauro


Kultura

Si parla ovunque del crowfunding, visto che le attività artistiche sono povere e finanziate sempre meno.
Ma non è la strada giusta.

Non serve finanziare le produzioni, i teatri, le compagnie, gli artisti. Goccioline di una nube in un deserto che avanza.
Finanziare la cultura significa creare un pubblico diverso da quello che gira oggi.

Finanziare la cultura significa costruire i presupposti per un pubblico che va a vedere le opere, perché le opere significano e non sono frutto di pruriti ego-estetizzanti.

Finanziare la cultura significa soprattutto creare i presupposti culturali.

E invece il potere fa l'opposto e si serve dell'arte come mera propaganda. Bella propaganda. Marketing. Intrattenimento. Bevutine. O addirittura asservimento puro.

Insomma, è sempre più 'kultura' che uccide l'arte e, ca va sans dire, gli artisti. (Ma esistono ancora?).

lunedì 29 giugno 2015

"Lo spettacolo della città" del 28 giugno 2015

Alcune foto de "Spettacolo della città" del 28 giugno, che è andato benissimo.  Sono fiera della mia idea e dello 'zibaldone' che ho scritto.
A San Giorgio a Colonica
Foto Luca Pecchioli. A San Giorgio a Colonica

In Piazza delle Carceri, recitando "Aspettando Godot"




A Porta Leone.


















sabato 27 giugno 2015

Lo spettacolo della città - Secondo tragitto

Si torna a girare con Lo spettacolo della città, con altro tragitto. Domani, 28 giugno si parte alle 17,30 dalla Baracca.
Il periodo è 'difficile', domenica estiva, caldo; tuttavia l'autobus non sarà vuoto. Anzi.
Novità: ci sono anche i turisti, questa volta, che vogliono vedere Prato da un'altra prospettiva. E, anche, giovani e persone anziane.

Cuoriosità: c'è già chi ha tentato di scopiazzare il format, con alcune varianti; fortunatamente, ancora no, dell'anima non si può fare il copia e incolla.


venerdì 26 giugno 2015

Casale, l'assedio

Da frazione 'separata' dal fosso di Iolo, lontana e dimenticata, Casale è cambiata radicalmente dall'apertura del casello di Prato Ovest dell'Autostrada A11.

Ora si decide anche di portarci l'azienda Varvarito, senza sapere come è assediata via dei Trebbi, pericolosa, urbanizzata dai capannoni, la zonetta industriale.

La zona è già violenta.

I camion i tir le macchine. Nessuna possibilità per le biciclette, ché lì si rischia la vita anche a piedi.
Due finti dossi - ci vuole ben altro per l'aggressività al volante - dovrebbero frenare la velocità dei mezzi ruotanti.

Invece di sistemare quel che rimane della zona verde delle Pantanelle - per esempio c'è un ponte impervio senza sicurezza di parapetti prima di arrivare al campo dei cacciatori! - si va senza pietà, in onore al dio denaro e della speculazione per il quale ormai si sacrifica tutto, alla distruzione di quello che rimane in nome di un presunto salvare il lavoro degli operai.

ὑποκριτής!

Ma intanto i campi tornano a essere preziosi, perché il mondo va altrove da dove questi ciechi amministratori vorrebbero che andasse. Presto la terra sarà il nuovo valore e si è ripreso a coltivare. Prato porta nel suo nome un altro destino da quello che questi piccoli ras hanno tracciato, e da troppi anni ormai. Più di un secolo.

Amministratori che in realtà sono finti ciechi, perché essi ci vedono benissimo quando ci vogliono vedere. Solo che non sono liberi, e nonostante le promesse e le favole, l'elettore alla fine vota chi non può agire, chi è succube e consenziente. Per questo spesso, dopo il voto, essi sono irriconoscibili.

Gli altri non possono nemmeno affacciarsi alla politica.

ὑποκριτής!




mercoledì 24 giugno 2015

Casale: non siamo 'inerti'

Il Comune di Prato, volendo mettere a forza un impianto di inerti a Casale di Prato, quello della Varvarito, e dove già ce n'è uno simile  e ancora un altro non lontano nella zona del Calice ad Agliana,  più precisamente di asfalti, bitumi e simili, tratta i propri cittadini come gli inerti che vuole allocare.

Ma i cittadini non sono 'inerti', né lo saranno, e sanno le storie e conoscono i risvolti dei pezzi di terra che con la forza il Comune vuole far occupare dalle grandi e 'rumoranti' ditte.

Questo Comune non è comune che a e di pochi, gli stessi, che da anni e anni si trasmettono il controllo del territorio, con il solito giochetto del 'do ut des', o anche forse meglio, 'manus manum lavat', com'è esplicitato bene nel Satyricon di Petronio (XLV).

martedì 23 giugno 2015

Lo straniamento di Laura Antonelli

Ora che è morta l'attrice Laura Antonelli, tutti piangono, ed è già 'mito'. Da molti anni l'attrice aveva abbandonato il cinema, o meglio: a causa di uno scandalo per droga, il cinema l'aveva allontanata.
Chi non conosce l'ambiente, o non riflette un po', si rammarica: ma il cinema è un'industria feroce, e come tale spietatamente agisce.

Osservando con occhio un po' critico le scene che Laura ha girato nei film, a parte l'erotismo, la 'malizia', la sensualità da copione, si percepisce chiaramente un certo distacco nei suoi modi,  che un tempo avevo scambiato o tradotto in imperizia. 
Per me è quel suo essere sfuggente, lontana, ciò che marca, più del suo bel corpo, la sua sensualità drammatica, il suo 'sradicamento istriano'. Lo straniamento.


sabato 20 giugno 2015

Il privato del teatro pubblico

C'era una volta
no, c'è ancora
un teatro pubblico
che era gestito
come privato

e tutti
erano lì come privati;
e lo sono ancora.

Privatamente
pubblico
pubblicamente
privato

era deprivato del pubblico;
lo è ancora.

Ma deprivato del pubblico
non pubblico pubblico
ma pubblico non privato.

Il teatro pubblico
poteva esser pubblico
solo come privato.

Privatamente
privo
privatamente
pubblico
pubblicamente
privante
pubblicamente
pubblico
come privato.

Privato con i soldi pubblici
pubblico come privato
dei soldi pubblici.


venerdì 19 giugno 2015

Sono ancora qui

Ci sono ancora, non sono andata via!
Molto lavoro, molte idee, progetti...e anche La Baracca, mi portano via tanto tempo.

Non abbiamo più finanziamenti, e allora, devo lavorare di più.

Però ci sono nuove date estive (una tournée di AMORE E' UN BRODO DI CAPPERI...che ripresenterò anche in Baracca, eh! lo spettacolo va fortino, via!) e attività politica: la solita mia, la politica di una non politica, non iscritta a nessun partito, senza - citando Pasolini - nessuna invisibile tessera!
(A proposito, ieri è stata una recita su Pasolini intensissima, più bella della precedente in febbraio...).
E poi Lo spettacolo della città, questo mega-spettacolo, con una nuova edizione, molto pepata, pepatissima. Vi aspetto, non perdete questo teatro viaggiante. 

Torno prestissimo. 
Forse, chissà, anche domani.

martedì 16 giugno 2015

LETTERA APERTA AL SIGNOR CLET

Egregio Signor Clet,

a Prato i suoi vari occhi e occhiali hanno suscitato sentimenti molto contrastanti. Ne sarà informatissimo.

Ora però è indubbio che abbiamo 'visto' che le mura di Prato sono e son rimaste crollate; che abbiamo ancora delle antiche porte, e anche, che siamo proprietari - i pratesi son proprietari! - di un moderno 'buco' di Moore, attraverso il quale nessuno guardava più. Eccetera eccetera.

Ora io Le chiedo: può mettere un paio di occhiali anche all'anonimo ingresso degli scavi a Gonfienti di Prato?

Abbiamo una città antica, scoperta con la costruzione dell'Interporto, e ormai non ci restano che pochi giorni prima della sua definitiva sepoltura.

Vuole far vedere quello che nessuno conosce o può vedere. Ne sortiranno sicuramente dibattiti, polemiche, salti dalla sedia, lettere e contro lettere, siti urlanti allo scandalo.

Ma almeno qualcuno vedrà, prima che tutto venga risucchiato nell'oblioso magma moderno. Amen.

Mi resta solo un dubbio: troveremo qualche altro titolare di pronto moda a finanziare l'opera? Che ne pensa?

E poi che tipo di occhiali, nel caso, andrebbero bene per i quattro sassi della "Città etrusca sul Bisenzio"?

Stimo che un sopralluogo sarebbe necessario; all'uopo può utilizzare la visita al sito archeologico che ci sarà a giorni.

In attesa di un Suo gentile riscontro, i più cordiali saluti.

Maila Ermini

lunedì 15 giugno 2015

VI ODIO, CARI STUDENTI (2)

Ingresso con offerta libera.
Al Pereto del Teatro La Baracca. 
Se piove o fa freddo, in teatro.

venerdì 12 giugno 2015

Tornano le visitine ai quattro sassi

Ci risiamo con le visitine a Gonfienti. Il Comune ne annuncia un'altra il 21 giugno, solstizio d'estate. Nell'occasione, aspettando Persefone/Proserpina che ritorni sull'Olimpo, sarebbe interessante chiedere conto tanti tanti soldi spesi senza che ci sia mai stato realizzato un progetto serio, complessivo, significativo su tutta l'area archeologica pratese.  E le  periodiche visitine, hanno assunto il carattere di una enorme presa in giro.


In attesa del grande evento su Gonfienti nel 2016, così come annunciato. Un altro evento toccata e fuga, grande operazione di marketing tustistico?, e poi intanto, vicino all'area archeolgoca e altrove, si costruisce si costruisce si costruisce... 

giovedì 11 giugno 2015

Nel garage del domani

Ma quando avrete
scoperto tutto
ma proprio tutto,

e avrete trovato anche
la monetina
caduta nel fondo
della vostra borsa
della vostra tasca;

quando avrete visto tutto
hotel negozi musei
metrò fiumi e tempeste,
qui ancora potrete
scoprire qualcosa.

Non tutto quello che c'è
è messo in mostra;
per questo
lo lasciamo
nel garage
del domani.

mercoledì 10 giugno 2015

Biffoni a casa dei massoni

Ieri sera , a una settimana esatta dai risultati elettorali regionali, il Sindaco di Prato è andato, su invito, a far visita alla massoneria locale.
L'incontro era a porte chiuse, per cui nessuno sa cosa si son detti. 

Il gradimento  in città del Primo Cittadino sta scendendo in picchiata; non si sa se l'impopolarità crescente è causa dello stesso invito.

Ogni altro commento è superfluo.

martedì 9 giugno 2015

CLET E LE MURA DI PRATO

Le solite polemiche sull'arte a Prato.
Non ci piace che l'artista Clet vesta i monumenti; sì, invece ci piace...
Esattamente simili a tante altre infinite polemiche; ricordo quella che investì l'opera di Moore di Piazza San Marco,  di cui è rimasto il ricordo nel nome popolare attribuitole, il 'buco'; oppure la polemica su Ronconi, per cui addirittura cadde La giunta...Ma ce ne sono state altre.

Il Comune si vanta di non aver speso un euro per Clet, o quasi;  che tutto, organizzato dal Lions ,è stato sponsorizzato da un imprenditore di pronto-moda cinese e dall'associazione Amici dei Cinesi. Ma quanti amici hanno questi cinesi finanziatori, eh?

Però, al di là di tutte le polemiche, i gusti e le partigianerie, la mura di Prato crollano e per risistemare il disastro del 5 marzo scorso si aspettano finanziamenti privati...Le mura avrebbero urgente bisogno di essere restaurate e, in alcuni punti, 'scoperte'. E su questo abbandono, tutti tacciono.


lunedì 8 giugno 2015

LA VIA ETRUSCA DELL'INTERPORTO

Parlando con chi lavora negli interporti, che casualità, mi viene raccontato da più parti che il sistema interporto, nato negli anni '90 per "favorire lo sviluppo del trasporto intermodale e quindi di incrementare la produttività del sistema dei trasporti e di decongestionare la rete stradale ed autostradale nazionale" (legge 2/9/1990) non funziona per il semplice motivo che, portando la merce all'interporto, dal treno, si deve poi metterla su un camion, comunque sia, anche se la ditta si trova nell'interporto stesso. Per cui molti decidono di eliminare, per ovvi motivi, quell'inutile passaggio e mandare tutto via gomma.
Per questo gli interporti, tutti in Italia, funzionano ormai come semplici aree di deposito e industriali. Stanzoni. Cosa che stava per far saltare la partecipazione del Comune addirittura all'Interporto di Bologna.

Insomma ormai la speculazione, che si ammantava di veli verde-ecologico, è nuda.

Il re è nudo, ma come nella favola, tutti dicono che è vestito.

A Prato sarebbe interessante chiedere come si comportavano con le merci nell'interporto etrusco, che secondo alcune espertesse titolate e finanziate, è esistito davvero. E, ma che coincidenza, proprio nello stesso posto dell'attuale... Magari, indagando su qualche reperto smarrito, viene qualche buon suggerimento dal passato.

domenica 7 giugno 2015

La notte nera della periferia (21): Vergaio e il misterioso "problema grosso"


Quale sarà il significato del misterioso striscione che è comparso a Vergaio di Prato, a ridosso del Fosso di Iolo e della ciclabile?
Si riferisce forse - 'di là dal fosso' c'è proprio Vergaio - al risultato delle recenti elezioni regionali, e alla schiacciante vittoria della Lega di Salvini in quella frazione?

venerdì 5 giugno 2015

La corona d'alloro rapita

Mentre in Italia si perpetuano scempi sul paesaggio, si praticano ingiustizie, vige un sistema clientelare e corrotto, si fa un uso quanto meno improprio della cosa pubblica eccetera eccetera, ecco che alla insulsa bravata di quattro giovani si dà, nel sito del Comune di Prato, ampio risalto riportando tutti i dettagli dell'indagine.  Si temevano risvolti 'politici' dell'azione.
Si vuol mostrare così di essere presenti e vigili sul territorio e, politicamente, dalla parte 'giusta', perché la corona d'alloro apparteneva alle celebrazioni del 25 aprile.

Purtroppo, come accadeva in altri tempi e accade oggi in altri luoghi non propriamente democratici, dove per il furto di 'simboli' si era e si è tuttora sonoramente puniti e pubblicamente messi alla gogna, per altre malefatte invece, per cui non si usano telecamere, si va in giro ampiamente impuniti.


"Individuati e denunciati i ragazzi che avevano sottratto la corona d'alloro deposta il 25 aprile.
I 4 giovani individuati grazie alle telecamere di un varco elettronico della Ztl. Nelle prime ore della mattina del 26 aprile scorso il cerimoniere del Comune si era accorto che la corona d’alloro apposta solo il giorno prima sotto la lapide commemorativa del 25 Aprile nel loggiato del Palazzo Comunale era sparita. La Polizia Municipale aveva così avviato le indagini per risalire agli autori, individuando subito, grazie alle telecamere di sorveglianza, un gruppetto di 4 giovani che intorno alle 2:30 del mattino avevano sottratto la corona e si erano diretti verso piazza del Pesce dove avevano introdotto la corona in una Fiat 500 di colore chiaro, per poi allontanarsi in auto in direzione di piazza S. Domenico. L’utilizzo delle immagini riprese dalle telecamere in varie zone del centro storico hanno permesso agli inquirenti di seguire l’auto per tutto il tragitto percorso, individuandone con chiarezza il tipo e le caratteristiche, ma per l’identificazione della targa di riconoscimento è stato fondamentale il passaggio sotto uno dei varchi elettronici della Z.T.L., la cui telecamera ha consentito di individuarne con assoluta certezza la sequenza alfanumerica. Gli agenbti hanno scoperto così che il veicolo apparteneva ad una residente pratese, madre di due ragazzi dall’età compatibile con quella dei giovani ripresi dalle telecamere del loggiato comunale: il confronto con i cartellini anagrafici del maggiore dei due fratelli ha tolto ogni dubbio, anche per la buona qualità delle immagini a colori riprese durante la sottrazione della corona.Convocato dal Commissario Provvedi del Reparto Territoriale del Comando di piazza Macelli, che ha seguito le indagini, il figlio della proprietaria dell’auto, ha ammesso, durante l’interrogatorio, di essere stato presente insieme agli amici, tutti pratesi, mentre uno di loro sottraeva la corona di alloro dalla lapide e di aver acconsentito a farla introdurre all’interno dell’auto. Il giovane, M.E. di anni 27, anche lui residente a Prato dalla nascita, non ha attribuito comunque al gesto un significato politico.Tutti e quattro gli autori del fatto sono stati denunciati a piede libero all’Autorità Giudiziaria per furto e danneggiamento in concorso tra loro. " (Dal sito del Comune di Prato)

CGIL Università sull'ampliamento dell'aeroporto di Firenze

Ricevo e volentieri pubblico questo documento della CIGL Università di Firenze.
Osservazioni sull'ampliamento dell'aeroporto
Il polo scientifico risulta essere sempre più in pericolo per la risolutezza con cui si vuol procedere a costruire l'aeroporto a 250 metri dalla prima striscia di edifici del campus: posizionando i lavoratori e gli studenti in zona 'a rischio morte', la società Toscana Aeroporti S.p.A. è INTENZIONATA A INIZIARE I LAVORI IN AGOSTO.
Per questa ragione le Rappresentanze RSU/RLS di Ateneo in sede al polo e le RSU del CNR che fanno riferimento alla FLC-CGIL,  con il supporto della  FLC-CGIL di ateneo, hanno aderito all'iniziativa di inviare delle 'osservazioni' al sito del 'Ministero dell'Ambiente e delle tutela del territorio e del mare', per contrastare il Master Plan aeroportuale 2014-2029 sull' Aeroporto di Firenze fatto e messo in rete da ENAC.
Le osservazioni sono frutto di una collaborazione tra le rappresentanze suddette e i ricercatori del CNR.
Le rappresentanze si sono occupate sul 'rischio morte e sicurezza' che colpisce le zone adiacenti alle piste aeroportuali, con particolare attenzione all'
incompatibilità dell'aeroporto in una zona altamente antropizzata come la nostra dove, solo al polo scientifico, stanziano circa 2600 persone per tutta la giornata.
Il punto di attenzione è la mancanza dell'attuazione di alcune normativa Europee (REG. UE n.139/2014 e artt. 8 e 9) in materia di sicurezza nella progettazione, funzionamento e manutenzione richiesti ai  700 aeroporti europei, normative che 
dovranno essere certificate entro il 31 dicembre 2017 e che non sembrano essere state prese in considerazione per il Vespucci.
Inoltre sono disattese le richieste legislative che prevedono 
obblighi in materia di protezione e monitoraggio delle zone limitrofe,  non solo attivando consultazioni sulle nuove costruzioni, ma considerando le attività  umane e l'uso del suolo nell'area, area su cui non dovrebbero sussistere strutture  pubbliche a grande attività antropica e scuole.
Queste osservazioni meritano una risposta.


Link utili:
Inoltre, come riferito dal Rettore Alberto Tesi al Consiglio di Amministrazione, il Ministero dell’Ambiente ha ricevuto anche le osservazioni dell’Università di Firenze alla valutazione di impatto ambientale del progetto di riqualificazione dell’aeroporto “Amerigo Vespucci". Tali osservazioni sono a questa pagina web:
http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/1530/2452?RaggruppamentoID=9&pagina=2#form-cercaDocumentazione
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FLC-CGIL Università di Firenze

giovedì 4 giugno 2015

Prossimamente al Teatro La Baracca



Facsimile di voto

Al circolino passò un piccolo signore, che tutti chiamavano il 'ras', ormai avanti negli anni, tanto che camminava sostenendosi a un bastone, e si avvicinò a un gruppo dei vecchietti seduti fuori a godere il fresco della sera. A ognuno del gruppo dette un facsimile di voto, che prese dal mucchietto che teneva nella mano opposta a quella in cui teneva il bastone.

Da lontano non si capivano le sue parole, ma era evidente che spiegava il contenuto del facsimile, stampato tanto grande così che tutti, ma proprio tutti lo potessero leggere. Uno acuto di vista lo avrebbe potuto decifrare anche da certa distanza.

I vecchietti, che proprio in quel momento non sapevano cosa fare, si rallegrarono, annuirono e lessero.

Il vecchio ras, aiutato dal suo bastone, passò al gruppetto successivo, più giovane del precedente, ma altrettanto accaldato. Qui il vecchio trovò certa ostilità; qualcuno del gruppo agitò le braccia e borbottò evidentemente qualcosa. Il  ras prima ascoltò, poi ribatté agitando a sua volta le braccia. Ci fu uno scambio di movimenti di braccia, ma quando il vecchio lasciò il gruppo, tutti leggevano il facsmile.

Il vecchio ras passò poi all'altro gruppetto, più isolato rispetto agli altri, ma più numeroso. Era un gruppetto di giovani, con le loro motorette a lato. Il vecchio ras non ebbe timore della giovinezza e consegnò il facsimile  al gruppo diventato improvvisamente silenzioso per la sua presenza. I ragazzi lessero il foglietto per qualche istante, poi ripresero le loro chiacchiere.

Quando il vecchio ras ebbe finito di consegnare facsimili ai gruppetti fuori, lo si vide entrare dentro, e perdersi nello stesso modo fra altri tavoli del circolino.

mercoledì 3 giugno 2015

Quando la parata militare era di destra

Anche alcuni circoli Arci hanno festeggiato la Festa della Repubblica.
Ma è bene ricordare che qualche anno fa la festa fu soppressa e la parata militare molto discussa.
Tutto aveva un grande odore di 'Destra', e la 'Sinistra', nei suoi luoghi, si faceva sentire altrimenti di oggi.
Ci sono stati periodi, durante la presidenza Scalfaro, che la parata non s'è proprio fatta. 
Il cerimoniale completo, eliminato dal Quirinale per evitare le spese e lo sfarzo in tempo di crisi,  è stato ripristinato, con spese annesse e concertone, proprio quest'anno. 
"Dando un segnale di ripresa e fiducia"...

martedì 2 giugno 2015

L'empatia del candidato

Elezioni regionali: a parte quelli sponsorizzati dai partiti, quelli del potere forte e radicato e clientelare, dove passano anche le capre come abbiamo appena finito di vedere, personaggi inqualificabili, in 'basso' raccolgono tanti voti, ancora una volta, i candidati che creano empatia.  Che hanno qualcosa da comunicare, e lo sanno fare. Che superano le antipatie, le vecchie ruggini, l'ostilità. I pregiudizi.
Non presuntuosi. Non fanatici. Non 'terroristici'. Insomma, che si 'aprono' all'altro e non hanno paura.

Pensare che si raccolga i voti soltanto sulla base del 'bel programma',  del tipo aeroporto sì versus aeroporto no, è da imbecilli.

lunedì 1 giugno 2015

Sursum corda!

Oh, come siamo contenti di questa vittoria rossa!
Oh, ma proprio contenti!

Per dirlo meglio
ci laveremo i denti!

Oh, che vittoria rossa
tosca rossa tosca

Che popolo forte
tosco rosso tosco

ovunque si festeggia
ha funzionato la puleggia!
e felici nei circolini
si balla come bambini!
Giro giro tondo
tutti intorno al mondo
tutti giù per terra!
Tutti culo a terra!

Oh, come siamo contenti di questa vittoria tosca
sursum corda!

Per altri cinque anni annini
abbiamo il padroncino
che ci dice come fare
che ci comanda a dovere!

Oh, siamo proprio contenti
e per dirlo meglio
mi son lavata i denti!

Un invito per i 20 anni dei Celestini

 Per stasera, 21 dicembre, ore 20,45 alla Baracca.