venerdì 26 giugno 2015

Casale, l'assedio

Da frazione 'separata' dal fosso di Iolo, lontana e dimenticata, Casale è cambiata radicalmente dall'apertura del casello di Prato Ovest dell'Autostrada A11.

Ora si decide anche di portarci l'azienda Varvarito, senza sapere come è assediata via dei Trebbi, pericolosa, urbanizzata dai capannoni, la zonetta industriale.

La zona è già violenta.

I camion i tir le macchine. Nessuna possibilità per le biciclette, ché lì si rischia la vita anche a piedi.
Due finti dossi - ci vuole ben altro per l'aggressività al volante - dovrebbero frenare la velocità dei mezzi ruotanti.

Invece di sistemare quel che rimane della zona verde delle Pantanelle - per esempio c'è un ponte impervio senza sicurezza di parapetti prima di arrivare al campo dei cacciatori! - si va senza pietà, in onore al dio denaro e della speculazione per il quale ormai si sacrifica tutto, alla distruzione di quello che rimane in nome di un presunto salvare il lavoro degli operai.

ὑποκριτής!

Ma intanto i campi tornano a essere preziosi, perché il mondo va altrove da dove questi ciechi amministratori vorrebbero che andasse. Presto la terra sarà il nuovo valore e si è ripreso a coltivare. Prato porta nel suo nome un altro destino da quello che questi piccoli ras hanno tracciato, e da troppi anni ormai. Più di un secolo.

Amministratori che in realtà sono finti ciechi, perché essi ci vedono benissimo quando ci vogliono vedere. Solo che non sono liberi, e nonostante le promesse e le favole, l'elettore alla fine vota chi non può agire, chi è succube e consenziente. Per questo spesso, dopo il voto, essi sono irriconoscibili.

Gli altri non possono nemmeno affacciarsi alla politica.

ὑποκριτής!




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