Da frazione 'separata' dal fosso di Iolo, lontana e
dimenticata, Casale è cambiata radicalmente dall'apertura del casello di Prato
Ovest dell'Autostrada A11.
Ora si decide anche di portarci l'azienda Varvarito,
senza sapere come è assediata via dei Trebbi, pericolosa, urbanizzata dai
capannoni, la zonetta industriale.
La zona è già violenta.
I camion i tir le macchine. Nessuna possibilità per le
biciclette, ché lì si rischia la vita anche a piedi.
Due finti dossi - ci vuole ben altro per l'aggressività
al volante - dovrebbero frenare la velocità dei mezzi ruotanti.
Invece di sistemare quel che rimane della zona verde
delle Pantanelle - per esempio c'è un ponte impervio senza sicurezza di
parapetti prima di arrivare al campo dei cacciatori! - si va senza pietà, in
onore al dio denaro e della speculazione per il quale ormai si sacrifica
tutto, alla distruzione di quello che rimane in nome di un presunto salvare il
lavoro degli operai.
ὑποκριτής!
Ma intanto i campi tornano a essere preziosi, perché il
mondo va altrove da dove questi ciechi amministratori vorrebbero che andasse.
Presto la terra sarà il nuovo valore e si è ripreso a coltivare. Prato porta
nel suo nome un altro destino da quello che questi piccoli ras hanno tracciato,
e da troppi anni ormai. Più di un secolo.
Amministratori che in realtà sono finti ciechi, perché
essi ci vedono benissimo quando ci vogliono vedere. Solo che non sono liberi, e
nonostante le promesse e le favole, l'elettore alla fine vota chi non può
agire, chi è succube e consenziente. Per questo spesso, dopo il voto, essi sono
irriconoscibili.
Gli altri non possono nemmeno affacciarsi alla
politica.
ὑποκριτής!
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