Tutti a esultare per le nuove nomine 'straniere' dei direttori dei musei italiani, come se, per esser bravo e capace, bastasse l'appartenenza a una nazione (che parola decaduta...).
Si tratta, manco a dirlo, di una operazione di facciata, e non a caso il Ministro Franceschini dichiarò a suo tempo che avrebbe trasformato il Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel ministero numero uno: intendendo uno come numero nel senso di qualità - strumento di conformismo politico- e quantità - strumento economico.
La trasformazione è in realtà avvenuta da anni. La cultura è al servizio assoluto dell'economia e della politica di partito. Se vi piace è così; e se non vi piace, è lo stesso.
Anzi, son tutti d'accordo, i 'oglioni.
Dimenticate, se qualcuno ancora soffre di questo prurito, di andare a vedere qualcosa di culturale, nel senso di creativo, artistico, autorale; è proibito.
Anzi, siamo arrivati al punto da odiare chi prova ad uscire fuori dal seminato.
Autori e artisti che non stanno nel recinto sono già stati massacrati, e con la complicità più o meno volontaria dell''utenza', gli ultimi artisti presuntuosamente rimasti in vita stanno per morire.
Infatti, chi si allontana un po' da questi criteri di cassa e di sudditanza, è del gatto. Peggio per lui o lei, l'ha voluto.
I vari enti culturali non sono sostenuti con finalità artistica e sapienziale, non più, e i direttori-maghi dovranno rigidamente attenersi alle direttive europeanti, che non sono neanche più quelle del Ministro, che conta il giusto.
Tutto il resto non deve interessare e va cancellato: vedi la sorte dei siti archeologici italiani, di quello che -mannaggia! - hanno trovato nella città del tessile, (Gonfienti, mon amour), prima esaltando, poi promettendo, e infine mandandolo in malora per fare un piazzalone per TIR e dare una allungatina all'aeroporto fiorentino; e così è accaduto e accade ovunque si trovi una briciola di passato, o anche si profili un futuro autonomo e non dall'alto diretto: si ricopre, si lascia morire: artisti, gruppi, idee, siti archeologici, eccetera, tutto, tutto quello che intralcia gli interessi e i guadagni.
La diversità è proibita proprio nel momento in cui si concedono diritti a omosessuali, negri, donne, extracomunitari...Che disdetta.
Naturalmente si dice o si fa dire da 'alti' impiegati, direttori, ispettori, e compagnia cantando che non ci sono soldi, non ci sono i criteri... E' vero: i criteri però li stabiliscono loro; i soldi ce li hanno e li danno a chi pare a loro.
Che cosa può importare se uno scultore, pur bravo e innovativo, non sarà mai conosciuto, se la sua opera non finirà mai agli Uffizi? Ne avranno senz'altro qualcun altro da mettere e spacciare!
Tra l'altro, e non so se ve ne siete resi conto, o toscani, popolo della lingua, della fazione, della tradizione (e infatti sono sessanta anni che abbiamo li stessi capi bastone, eredi dei precedenti, pur 'liftati'), siamo senza assessore alla cultura regionale; ancora il grande capo 'rosso' non l'ha nominato; il che, in fondo, potrebbe essere anche un bene, visto i disastri degli assessori passati, tra patacche mediatiche e aperitivi sul mare, 'avallanti' ogni possibile scelta 'ulturale in senso aziendalista e o di partito.
http://primaveradiprato.blogspot.it/2014/02/lettera-dario-franceschini-neo-ministro_24.html
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1 commento:
Il filo tedesco Herr Matteo Renzen regala i direttori di museo alla Frau Merkel, il giorno dopo che questa era all'EXPO (e accedeva all'usufrutto degli aeroporti greci...)...Intanto la carica dei vescoven italianen a favoren dell'emigrazionen forzata e contro politici e goferno, nessuno dice che segue improvisamenten alla richiesta del comune di Livorno di tassare beni della Chiesen Cattolichen
“Ha ragione il Comune di Livorno, le scuole religiose devono pagare la ICI/IMU", dice la Cassazionen...
...calendario, diceva quel gran magistraten, calendario...
l'amico Fritz
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