Condivido questo brano tratto da Il Medioevo prossimo venturo di Roberto Vacca perché, nonostante sia datato anni Sessanta, è buona chiave di lettura per tentare di comprendere il declino storico, umano, che stiamo vivendo.
"John
Doe vive a New York e si è convinto, ormai, che gli anni Settanta saranno molto
peggiori degli anni Sessanta.
Gli è
successo parecchie volte di restare bloccato nel traffico con la sua automobile
per qualche ore e in un paio d’occasioni è stato costretto ad abbandonare la
macchina e a tornare a casa a piedi, poi a notte alta è andato di nuovo a
recuperare il suo veicolo.
Gli è
successo di restare senza elettricità per qualche ora ma le conseguenze non
sono state molto gravi: le vettovaglie nel frigo si sono deteriorate, ha dovuto
bere un paio di Martini tiepidi, ha dovuto fare molte scale a piedi e la
mattina non si è fatto la barba, perché possiede tre rasoi ma sono tutti
elettrici.
Gli è
successo di subire un ritardo di cinque ore prendendo l’aereo per Boston
(mentre il volo avrebbe dovuto durare soltanto cinquanta minuti) e ha perduto
una giornata di lavoro.
Gli è
successo di non poter avere comunicazioni telefoniche con suoi corrispondenti
d’affari e di restare isolato da loro così a lungo che ha perso parecchio buone
occasioni e una certa quantità di denaro.
John
Doe è preoccupato che i suoi figli si droghino, è preoccupato della
svalutazione, è preoccupato dei crolli in borsa, ha paura che scoppi la guerra
nucleare, ha paura di non riuscire a pagare i suoi debiti e le sue ipoteche.
Però non ha molte informazioni sulla probabilità che tutti questi eventi si
verifichino e non sta facendo molto per prepararsi a una crisi. Si è limitato a
comprare due candele, dieci scatole di frankfurter e venti scatole di birra –
la birra, però, l’ha bevuta quasi tutta.
Invece
la probabilità che una crisi si verifichi è alta e sta continuamente crescendo,
sia a New York che in ttte le città densamente abitate. Ecco uno dei modi in
cui si potrebbe verificare l’apocalisse.
Potrà
cominciare tutto con la semplice coincidenza di una paralisi del traffico
stradale e di quello ferroviario. Come conseguenza, allo scadere del turno dei
controlli in un paio di grandi aeroporti il personale di rimpiazzo non arriva
affatto. I controller – che già lavorano molte ore al giorno per sei giorni
alla settimana – devono continuare a restare in servizio, a seguire due
aeroplani al minuti sugli schermi radar, a guidarli in partenza e in arrivo
cercando di evitare le collisioni. Verso la diciannovesima ora di servizio
quasi continuo la capacità di attenzione di un controller alla torre
dell’aeroporto O’Hare a Chicago si abbassa senza che l’uomo, ubriaco di
stanchezza, se ne accorga. Il controller commette un errore grave.
Un
quadrigetto che sta per atterrare entra in collisione con un DC-9 che ha appena
decollato e il groviglio dei due aerei colpisce una linea ad alta tensione
interrompendola.
Il
carico elettrico della linea interrotta viene istantaneamente ripartito su
altre linee già sovraccariche. Le
protezioni entrano in funzione automaticamente, e a catena l’intera rete
elettrica dell’Illinois, del Michigan, dell’Ohio, della Pennsylvania, dello
sato di New York, del Connecticut, del Massachussetts va fuori servizio. Ma
questa volta l’oscuramento è lunga: dura giorni e giorni.
Il
mese è gennaio. La temperatura è di quindici gradi sotto zero. Ricomincia a nevicare
e gli spazzaneve non possono entrare in azione perché le strade sono bloccate.
Molte automobili consumano tutta la benzina tenendo il motore inutilmente
acceso mentre sono ferme, bloccate nel traffico immobile. I rifornimenti di
benzina sono impossibili, perché i motori elettrici delle pompe non funzionano.
Molti automobilisti abbandonano i loro veicoli, contribuendo a rendere
inestricabili gli ingorghi.
I
treni non funzionano e molti impiegati sono forzati a bivaccare negli uffici,
ove cercano di scaldarsi accendendo fuochi. Si sviluppano incendi che non
possono essere spenti, perché le autopompe dei vigili del fuoco trovano le
strade ingombre e non possono raggiungerli. Poche migliaia di persone
cominciano a morire ove si producono scene di panico.
L’alba
gelida del giorno seguente trova la situazione immutata. Cinquanta milioni di
persone sono abbandonate a se stesse, senza rifornimenti e senza informazioni.
Tutti cercano di telefonare e l’intera rete telefonica si blocca. Molti cercano
di raggiungere a piedi i loro familiare iniziando marce di qualche decina di
chilometri, che non riescono a completare; alcuni muoiono nella neve, altri
chiedono asilo a chi non glielo può dare e ricorrono alla violenza oppure
incontrano reazioni violente. Cominciano a entrare in azione parecchie migliaia
delle decine di milioni di armi da fuoco
che negli Stati Uniti sono in possesso di privati.
I
provvedimenti di emergenza e di ripristino non possono essere presi, anche
perché la paralisi dei trasporti impedisce agli addetti di raggiungere i luoghi
di lavoro.
Durante
il secondo giorno viene proclamato lo stato di emergenza e le forze armate
assumono tutti i poteri civili. La paralisi degli aeroporti impedisce di
ricorrere a ponti aerei per sostituire i rifornimenti su strada e su rotaia. Si
ricorre agli elicotteri militari – ma la loro capacità si rivela ben presto
nettamente insufficiente ai bisogni.
Il
terzo giorno cominciano i saccheggi dei supermercati, che i militari cercano di
reprimere: alcune centinaia di persone vengono uccise nei torbidi.
John
Doe si accorge di essere totalmente impreparato a questo tipo di situazione. Le
due candele sono finite e tutti gli apparecchi elettrici di cui si era riempita
la casa sono fermi e inutili.
José
Gutiérrez – il portoricano – si trova molto più a suo agio. Il suo livello di
sussistenza è più basso e le nuove condizioni per lui non sono particolarmente
stressanti: non ha mai avuto telefono ed è abituato ad avere la luce tagliata
per morosità. La sua casa, perciò, è equipaggiata per funzionare in condizioni
minime e primitive. E’ abituato da sempre a vivere in una situazione più
competitiva e violenta. Sarà José che accopperà John Doe per assicurarsi il
possesso di alcune bombole di gal liquido. Sarà José che sopravviverà."