Ormai è chiaro,
a tutti
sono,
la dinosaura.
Ed è il giardino
zoo piccolino,
il mio recinto
e labirinto
a mo' privato
di picciol stato.
Mi vesto
vado,
camuffo
vedo,
ma inutilmente:
nessun ritocco
clemente
trucco
che può ingannare
me o la gente;
la dinosaura
son proprio io
e qualcun'altra
ch'ha 'l nome mio.
O pressappoco.
Rifatta forse
potrei provare
come in un gioco,
andare a spasso
e colloquiare
spesa e conteggio,
supermercare,
e nel mareggio
del giorno chiaro
non più curare
chi sono che,
e poi tornare.
Dimenticare
la meraviglia
di questo affanno
chirurga mente,
e fra la gente
non più curare
chi sono se,
la dinosaura
io vedo me...
(Segue, ma non qui)
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