Renzi, Presidente del Consiglio, dichiara
che con la cultura si combatte il terrorismo.
"Contro il terrorismo servono i
militari così come gli operatori sociali e gli insegnanti. E' quanto afferma in
un intervento sul sito del Guardian il presidente del Consiglio, Matteo Renzi,
all'indomani dei sanguinosi attacchi di Bruxelles. "L'Unione europea deve
essere risoluta questa volta - si legge - dobbiamo investire nella sicurezza e
difesa comune". Ma allo stesso tempo, "dobbiamo investire risorse,
come l'Italia ha proposto in più occasioni, nelle nostre città e nelle
periferie urbane anonime, portando scuole, infrastrutture e luoghi di
aggregazione sociale". Secondo il premier, una parte dell'impegno per
contrastare il terrorismo è militare, ma "se vogliamo veramente salvare la
prossima generazione", un ruolo cruciale lo devono avere "gli
insegnanti, i volontari e gli operatori sociali" e quindi la
cultura." (Ansa, data di oggi).
DI QUALE CULTURA PARLA, QUESTO SIGNORE?
Mi chiedo: quale cultura, quella del PD? Quella
che distrugge aree archeologiche come Gonfienti per ampliare un interporto già
devastante e fallimentare? Quella che a un teatrino periferico come il
nostro (e come altre realtà soffocate in Italia) quelli del PD e quelli prima ancora
nemmeno degnano di uno sguardo, come nella peggior caccia all'untore?
DI QUALE CULTURA PARLA, QUESTO SIGNORE?
Di cosa e di chi sta parlando, il Primo
Ministro?
Di aumentare ancor più la presenza
invasiva invadente del sistema piddino in regioni, come la Toscana, dove è in
atto un dittatura culturale mascherata? O della Lega nel sistema del Nord,
almeno fino a poco tempo fa? O dell'intreccio clan-familistico, propriamente
mafioso del Sud?
DI QUALE CULTURA PARLA, QUESTO SIGNORE?
Dove le nomine, i posti agli enti culturali sono
solamente roba di partito e non hanno nulla a che vedere con il merito? Ah, quanti figli di babbi porta voti vi si trovano rintanati! Dove i soldi culturali si danno solo
ai fedelissimi; dove si circuita, a livello di spettacolo dal vivo ma anche di
cinema, solo se si fa cassetta (e quindi si è televisivi e quindi 'spintarellati') oppure messi dai partiti o dagli amici?
O forse se si paga la mazzetta, in qualche
modo?
DI QUALE CULTURA PARLA QUESTO SIGNORE?
Questi amministratori italiani hanno
sempre fatto finta che non esistessero realtà alternative, vivaci, e anche
polemiche. Perché, no? Cosa dovrebbe fare la cultura, secondo loro, se non
calarsi come fa ogni giorno le braghe? Ma gli guardate, gli artisti, noi, come
siamo miserabili e venduti? Guardateci!
DI QUALE CULTURA PARLA, QUESTO SIGNORE?
Perché pensate che la gente non vada per
esempio a teatro o ad altre manifestazioni culturali se non perché queste sono
del tutto addomesticate? Non è certo colpa di Internet! Il teatro, per esempio,
a chi serve ancora, a chi serve andare alla Pergola, a vedere CHI? L'attricetta
l'attricetto televisivo, o il cazzone teatrale sponsorizzato!
DI QUALE CULTURA PARLA, QUESTO SIGNORE?
Della cultura delle periferie? Sono
state distrutte! Rottamate! Avete permesso di costruire mega-entri
commerciali, mega-sale cinematografiche, realtà assurde, realtà che hanno
sradicato storie millenarie, tradizioni, eventi, personaggi che non torneranno
più. Su cosa costruiamo, oggi? Sull'Omnia Multicenter, sui Gigli? Su Ikea? Per dare lavoro a chi? E poi quale lavoro? Sfruttamento!
DI QUALE CULTURA PARLA, QUESTO SIGNORE?
La cultura ufficiale italiana, e in stato
ancor più drammatico quella europea, è una cultura dittatoriale e in sé già
terroristica. Terrorizza tutti gli artisti e li minaccia di morir di fame ogni
giorno se non segue i dettami di governi, stati, poteri. Se non segue l'andazzo
commerciale!
DI QUALE CULTURA PARLA, QUESTO SIGNORE?
La cultura, intesa come aggregazione
sociale, è inesistente. La scuola, poi, è una servetta scalza e muta.
Brutta e poco interessante. Anche gli insegnanti sono ammutoliti, brutalizzati,
minacciati. Su cosa devono costruire una 'buona' scuola? Senza parlare
dell'Università italiana: oggetto scandaloso e ormai me(a)rcificato.
DI QUALE CULTURA PARLA, QUESTO SIGNORE?
E' evidente, si parla di cultura senza
cognizione di causa; senza conoscere i territori, le storie, le umiliazioni, le
sofferenze che ogni giorno si vive qua, con la 'cultura' in periferia.
1 commento:
In perfetto stile Renzi sta solo biascicando slogan. Slogan da venditore di pentole porta a porta,efficaci per la durata di un soffio,vuoti e totalmente privi di riscontri nella realta'. E un sacco di gente se lo beve a garganella ancora,cosa folle.
Svegliatevi,se ancora potete/volete.
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