mercoledì 23 marzo 2016

Chi sopravviverà

Condivido questo brano tratto da  Il Medioevo prossimo venturo di Roberto Vacca perché, nonostante sia datato anni Sessanta, è buona chiave di lettura per tentare di comprendere il declino storico, umano, che stiamo vivendo. 

"John Doe vive a New York e si è convinto, ormai, che gli anni Settanta saranno molto peggiori degli anni Sessanta.
Gli è successo parecchie volte di restare bloccato nel traffico con la sua automobile per qualche ore e in un paio d’occasioni è stato costretto ad abbandonare la macchina e a tornare a casa a piedi, poi a notte alta è andato di nuovo a recuperare il suo veicolo.
Gli è successo di restare senza elettricità per qualche ora ma le conseguenze non sono state molto gravi: le vettovaglie nel frigo si sono deteriorate, ha dovuto bere un paio di Martini tiepidi, ha dovuto fare molte scale a piedi e la mattina non si è fatto la barba, perché possiede tre rasoi ma sono tutti elettrici.
Gli è successo di subire un ritardo di cinque ore prendendo l’aereo per Boston (mentre il volo avrebbe dovuto durare soltanto cinquanta minuti) e ha perduto una giornata di lavoro.
Gli è successo di non poter avere comunicazioni telefoniche con suoi corrispondenti d’affari e di restare isolato da loro così a lungo che ha perso parecchio buone occasioni e una certa quantità di denaro.
John Doe è preoccupato che i suoi figli si droghino, è preoccupato della svalutazione, è preoccupato dei crolli in borsa, ha paura che scoppi la guerra nucleare, ha paura di non riuscire a pagare i suoi debiti e le sue ipoteche. Però non ha molte informazioni sulla probabilità che tutti questi eventi si verifichino e non sta facendo molto per prepararsi a una crisi. Si è limitato a comprare due candele, dieci scatole di frankfurter e venti scatole di birra – la birra, però, l’ha bevuta quasi tutta.
Invece la probabilità che una crisi si verifichi è alta e sta continuamente crescendo, sia a New York che in ttte le città densamente abitate. Ecco uno dei modi in cui si potrebbe verificare l’apocalisse.
Potrà cominciare tutto con la semplice coincidenza di una paralisi del traffico stradale e di quello ferroviario. Come conseguenza, allo scadere del turno dei controlli in un paio di grandi aeroporti il personale di rimpiazzo non arriva affatto. I controller – che già lavorano molte ore al giorno per sei giorni alla settimana – devono continuare a restare in servizio, a seguire due aeroplani al minuti sugli schermi radar, a guidarli in partenza e in arrivo cercando di evitare le collisioni. Verso la diciannovesima ora di servizio quasi continuo la capacità di attenzione di un controller alla torre dell’aeroporto O’Hare a Chicago si abbassa senza che l’uomo, ubriaco di stanchezza, se ne accorga. Il controller commette un errore grave.
Un quadrigetto che sta per atterrare entra in collisione con un DC-9 che ha appena decollato e il groviglio dei due aerei colpisce una linea ad alta tensione interrompendola.
Il carico elettrico della linea interrotta viene istantaneamente ripartito su altre linee già sovraccariche.  Le protezioni entrano in funzione automaticamente, e a catena l’intera rete elettrica dell’Illinois, del Michigan, dell’Ohio, della Pennsylvania, dello sato di New York, del Connecticut, del Massachussetts va fuori servizio. Ma questa volta l’oscuramento è lunga: dura giorni e giorni.
Il mese è gennaio. La temperatura è di quindici gradi sotto zero. Ricomincia a nevicare e gli spazzaneve non possono entrare in azione perché le strade sono bloccate. Molte automobili consumano tutta la benzina tenendo il motore inutilmente acceso mentre sono ferme, bloccate nel traffico immobile. I rifornimenti di benzina sono impossibili, perché i motori elettrici delle pompe non funzionano. Molti automobilisti abbandonano i loro veicoli, contribuendo a rendere inestricabili gli ingorghi.
I treni non funzionano e molti impiegati sono forzati a bivaccare negli uffici, ove cercano di scaldarsi accendendo fuochi. Si sviluppano incendi che non possono essere spenti, perché le autopompe dei vigili del fuoco trovano le strade ingombre e non possono raggiungerli. Poche migliaia di persone cominciano a morire ove si producono scene di panico.
L’alba gelida del giorno seguente trova la situazione immutata. Cinquanta milioni di persone sono abbandonate a se stesse, senza rifornimenti e senza informazioni. Tutti cercano di telefonare e l’intera rete telefonica si blocca. Molti cercano di raggiungere a piedi i loro familiare iniziando marce di qualche decina di chilometri, che non riescono a completare; alcuni muoiono nella neve, altri chiedono asilo a chi non glielo può dare e ricorrono alla violenza oppure incontrano reazioni violente. Cominciano a entrare in azione parecchie migliaia delle decine di milioni di armi da fuoco  che negli Stati Uniti sono in possesso di privati.
I provvedimenti di emergenza e di ripristino non possono essere presi, anche perché la paralisi dei trasporti impedisce agli addetti di raggiungere i luoghi di lavoro.
Durante il secondo giorno viene proclamato lo stato di emergenza e le forze armate assumono tutti i poteri civili. La paralisi degli aeroporti impedisce di ricorrere a ponti aerei per sostituire i rifornimenti su strada e su rotaia. Si ricorre agli elicotteri militari – ma la loro capacità si rivela ben presto nettamente insufficiente ai bisogni.
Il terzo giorno cominciano i saccheggi dei supermercati, che i militari cercano di reprimere: alcune centinaia di persone vengono uccise nei torbidi.
John Doe si accorge di essere totalmente impreparato a questo tipo di situazione. Le due candele sono finite e tutti gli apparecchi elettrici di cui si era riempita la casa sono fermi e inutili.

José Gutiérrez – il portoricano – si trova molto più a suo agio. Il suo livello di sussistenza è più basso e le nuove condizioni per lui non sono particolarmente stressanti: non ha mai avuto telefono ed è abituato ad avere la luce tagliata per morosità. La sua casa, perciò, è equipaggiata per funzionare in condizioni minime e primitive. E’ abituato da sempre a vivere in una situazione più competitiva e violenta. Sarà José che accopperà John Doe per assicurarsi il possesso di alcune bombole di gal liquido. Sarà José che sopravviverà."

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