"Lo Spettacolo della città, cui ho avuto la fortuna di partecipare anche a Prato, è sempre un'esperienza particolare. Dura poche ore, ma è un viaggio vero e proprio, dove sembra - e in effetti è così - di aver condiviso qualcosa di profondo e leggero al tempo stesso con gli altri partecipanti. Alla fine sembra quasi di aver stretto un legame, anche con persone di cui non si conosce nemmeno il nome. Un legame fatto di parole, sensazioni, riflessioni, immagini, musiche. Un legame che si nutre dell'insolita e straniante esperienza di vedere luoghi abituali con altri occhi. Le strade che frequento o che ho frequentato quasi quotidianamente per studio, per lavoro, ecc... ripercorse su un pullman turistico. Come una piccola vacanza. Ma con lo Spettacolo della città non si va in vacanza da se stessi. Si sorride, si passa il tempo anche piacevolmente, ma non ci si di-verte, non ci si distrae. Si vive, appunto, un'esperienza. ... Nello Spettacolo (Pistoia) si trasforma a ogni tappa. Vanni Fucci "bestia" (letto magistralmente da Gianfelice D'Accolti) fa da prologo a questa avventura, il cui filo conduttore sembra essere la figura dell'attore Pier Luigi Zollo, evocata con delicatezza e tenera ironia da Maila Ermini. I due interpreti ci accompagnano nei luoghi meno turistici della città, associati a brani letterari quanto mai appropriati: The waste land per il quartiere surreale e degradato delle Fornaci, alcune delle più celebri poesie di Leopardi - lette senza alcuna retorica, ma facendo risaltare ogni piega del testo - per il Villone Puccini (data l'amicizia tra il letterato e il benefattore pistoiese), la graffiante ironia di Giuseppe Giusti per il Pantheon, le Lettere a Lucilio di Seneca per il Cimitero brasiliano: una meditazione sulla vita e sulla morte in uno dei luoghi più "metafisici" (e meno conosciuti) di Pistoia. Non manca il passaggio davanti all'ex Breda, e la conseguente, puntuale cronaca sugli eventi giudiziari intorno alla terribile vicenda "amianto". Non si va in vacanza da se stessi, dunque: ci si scontra con il bello e con il brutto della città, con le sue vergogne e le sue "glorie" meno pubblicizzate. Si viaggia, e si riflette, in definitiva, su se stessi. Il momento più toccante, per me, è stato il passaggio al Cimitero brasiliano: mentre le parole di Seneca risuonavano nel silenzio quasi perfetto, i partecipanti si aggiravano come smarriti in quello spazio rarefatto ed essenziale."Puoi indicarmi qualcuno che dia un giusto valore al suo tempo, e alla sua giornata, che capisca di morire ogni giorno? Ecco il nostro errore: vediamo la morte davanti a noi e invece gran parte di essa è già alle nostre spalle: appartiene alla morte la vita passata. Dunque, Lucilio caro, fai quel che mi scrivi: metti a frutto ogni minuto; sarai meno schiavo del futuro, se ti impadronirai del presente. Tra un rinvio e l'altro la vita se ne va". Ma alla fine di questo viaggio la sensazione è quella di aver comunque trattenuto qualcosa. (Eloisa Pierucci).
"Cara Maila,
da laureata in lingue e letterature straniere, prestata per lavoro all'istruzione tecnica e professionale, non so descriverti l'emozione che ho provato quando avete letto le poesie di T.S. Eliot nel contesto della "terra desolata" delle Fornaci! Volevo ancora farvi i miei complimenti per la ricerca e la selezione di testi e musiche, oltre che per l'ottima interpretazione.
Ho trascorso un pomeriggio indimenticabile in vostra compagnia, un viaggio spirituale ed intellettuale oltre che fisico. Ancora grazie. (Valeria Masiero, Padova).
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