mercoledì 30 novembre 2016

Piccola analisi politica di Pratofestival

Sono stati presentati gli eventi di Pratofestival, in cui è stato inserito anche un mio spettacolo: ringrazio e mi rallegro, ma questo non mi impedisce di fare una piccola analisi politica. Anche per dimostrare quanto la cultura sia strumento della politica e come nulla sia lasciato al caso.

Aggiungo: gli spettacoli, quelli che si presentano alla Baracca, e di cui si dà notizia nell'opuscolo informativo, sono autogestiti.

Primo punto:  E' un festival più 'povero' rispetto agli altri anni? L'impressione generale è che il Pratofestival sia stato fatto con meno soldi, come se si volesse risparmiare. Oppure, potrebbe anche intendersi, che non si voglia renderlo tanto importante come il "Settembre Pratese" per non dare fastidio, per esempio, al Teatro Metastasio o al Politeama, quest'ultimo notoriamente in difficoltà (tant'è che scrivi a loro, ma non rispondono, come se dall'altra parte non ci fosse nessuno... O sono io noi nessuno?). Ci deve essere, il Festival, ma non deve essere ingombrante. 

Secondo punto:  E' 'protetto? Il secondo punto dimostra il primo: gli spettacoli per ragazzi sono tutti organizzati dal TPO o da ARCI.

Altri spettacoli di teatro-ragazzi, non sono stati scelti. 
ARCI praticamente  - come ho avuto modo di dire qualche giorno fa - dà solo un misero rimborso spese per gli spettacoli,  tanto che noi incassiamo di più alla Baracca e con molta meno fatica. E' un accordo improponibile per compagnie di professionisti.

TPO non sceglie le compagnie di Prato, e di questo ho parlato anche con Davide Venturini, via e-mail, che mi ha rivelato, ma è risaputo, che la programmazione del TPO viene fatta sia da don Edoardo Donatini - gran 'maestro' del MET e radicatovi da anni e anni, tanto che è diventato, buon per lui,  un dipendente del teatro -e sia dal Metastasio (Venturini ha detto qui genericamente, forse intende che la programmazione viene scelta dallo 'spirito' del MET).

Dare spazio e visibilità ad ARCI (i circoli, che in senso politico hanno sostituito le scomparse circoscrizioni), non fa che mettere a tacere un po' di insoddisfazioni e lamentele levatesi da tempo da quelle parti. Sebbene appaia  valorizzato soprattutto il circolo di Coiano, e punto quello di Viaccia: cito questi due, che sono per lo più i circoli dove si fa più 'curtura'; ma forse perché in quest'ultimo non organizzano nulla?

Terzo punto.  E' scoordinato? Scorrendo gli eventi si nota poi la mancanza di coordinamento, o uno strano coordinamento, perché in alcune date ci sono eventi doppi,  soprattutto in campo musicale, come se, per esempio, il programma di Officina Giovani, già predisposto, si fosse confuso senza criterio con quello del Natale eccetera.

Quarto punto. C'era bisogno del contributo di Toscana Energia? O è un  reciproco 'assist', una legittimazione, vista la passata 'guerra del gas' fra questa società, fiorentina, ed Estra?

Per il programma completo di Pratofestival:
http://www.pratofestival.it/sfoglia/index.html

martedì 29 novembre 2016

L'assedio del SI: basta!

Anche oggi ricevo l'assedio quotidiano del SI, direttamente a casa nella cassetta della posta.
Non se ne può più di questo assedio: alla radio, su Internet, a casa: BASTA!
Non fosse che per questo, la gente dovrebbe insospettirsi di tutta questa foga...
Ma chi gliel'ha dato il mio indirizzo, a questo Comitato Nazionale per il SI? Ora gli scriviamo una bella e-mail, alla Sede del Comitato del SI in Piazza SS.Apostoli 74/77 a Roma, dove era la sede dell'Ulivo di Prodi (o mi sbaglio?; no no, non mi sbaglio!); scriviamo al Senatore Crociancich, e gli togliamo il diritto di romperci le scatole...Mi dispiace, Senatore, ma la 'crociancic' io la metto sul NO!


lunedì 28 novembre 2016

Il Sindaco di Prato in giro per il mondo a raccattare voti per il SI

Mentre la città di Prato peggiora nella qualità della vita, il Sindaco di Prato viene mandato in Albania a raccattare voti per il SI al referendum costituzionale.
Viene distratto dal suo dovere istituzionale.
Almeno in Albania lo vedranno; qui a Prato, o in consiglio o in città, non è dato di vederlo, né i cittadini ci possono parlare o lo incontrano da qualche parte.
Egli ormai non rappresenta i suoi concittadini, se non nelle occasioni ufficiali e di comodo.
Con l'avvento di questo referendum si è capito chiaramente che molti, troppi sindaci non valgono più molto, e così il nostro voto che li ha espressi; infatti si vedono in prima linea non tanto per la propria città, quanto per la politica di partito.
Qui questi personaggi si giocano davvero tutto, ossia la loro poltrona: se vince il NO, Biffoni rimane sindaco, ma molto meno se Renzi va a casa.
Ogni altro commento sulle foto, che ho trovato navigando nella rete, è superfluo.
Il coraggio del cambiamento si esprime evidentemente solo con il NO.




domenica 27 novembre 2016

Prato: qualità della vita in picchiata libera

Nella classifica della qualità della vita stilata da Italia Oggi, Prato si trova al 68o posto. L'anno passato si trovava al 57o.

Ora, anche non prendendo come oro colato le classifiche, tuttavia il Sindaco Biffoni e compagnia cantante qualche domandina, se la faranno? 

 'Dalle parole ai fatti', ha dichiarato il Sindaco recentemente, alludendo al suo governo; ma probabilmente alludeva a fatti non troppo esaltanti. 

Sotto l'indirizzo per consultare l'inchiesta di "Italia Oggi", realizzata in collaborazione con l'Università "La Sapienza": fanno impressione i dati, sempre relativi a Prato, della (alta) criminalità, degli (scarsi) servizi sanitari, scolastici e finanziari; del (preoccupante) livello ambientale...e dell'insufficiente qualità del 'tempo libero'!

Sindaci e consiglieri regionali, rimboccatevi le maniche, altro che andare a Roma a fare i senatori!

http://www.italiaoggi.it/upload/doc/ITALIAOGGI/201111161422577463/Qualita_vita_2016.pdf

sabato 26 novembre 2016

Su Gonfienti annunci e promesse non finiscono mai

Continuano le favole su Gonfienti. Ora, dopo due anni dalla promessa di acquisto da parte della Regione, un altro annuncione: 3 milioni di euro per la città etrusca. Che ci faranno? La compreranno davvero? Per farci che, poi, comprare uno stanzone perché la Soprintendenza ci metta il deposito dei reperti che poi esporrà a Campi Bisenzio? Come avviene poi lo scambio, fra chi? Con questi soldi Interporto si rianima e si libera del fastidio area archeologica?
In realtà la notizia dice tutto o niente, e tutto l'affaire sta come in una nebulosa , e ai cittadini in realtà, al di là degli annunci ad effetto, non si racconta il gioco vero.
Questa politica degli annunci ormai ha stancato. Non ci crede più nessuno. In realtà non c'è un progetto preciso sull'area archeologica da parte della Regione, se non quello di non fare gli interessi dell'area archeologica. Bensì di Interporto e Aereoporto.
Senza contare poi che tutto viene deciso dall'alto e,  non dico i cittadini, ma anche sindaco e assessori (a cui della materia interessa poco o niente, proiettati come sono nel 'Contemporaneo'), si vedono calare regali e promesse senza metterci nulla del loro.
E guai a chi dice 'pio'!

Da "Il Tirreno" di Prato (edizione 'on line')
FIRENZE.  La Giunta regionale della Toscana, su proposta della vicepresidente e assessora alla cultura Monica Barni, ha deciso un finanziamento regionale di 3 milioni di euro in tre anni, a partire dal 2016 fino al 2018, a favore dell'area archeologica di Gonfienti (Prato), che testimonia la presenza degli etruschi nel Pratese.
Il provvedimento - adottato nell'ambito degli interventi e operazioni di salvaguardia e di valorizzazione culturale previsti dall'intesa con il Mibact - porterà, spiega una nota della Regione, "all'acquisizione al patrimonio pubblico dell'area su cui insiste il sito archeologico e degli immobili funzionalmente ad esso collegati, in quanto strategici per l'attuazione delle attività di valorizzazione ed espositive".

Anche agli 'amici' del NO dico NO

Cari amici che voterete NO al prossimo Referendum,
esattamente come me, anch'io voterò NO,
mi dispiace molto, ma anche a voi dico NO.

In che senso dico viNO? Dico no perché mi invitate a presenziare a destra e a sinistra, fuori o dentro la città, e anche a leggere eccetera per le giuste e sante riunioni politiche a favore del NO (per cui comunque vi ringrazio) mentre voi, con l'esclusione di pochissimi, non siete mai venuti a vedere che cavolo si fa al Teatro la Baracca che, ricordo, esiste dal 1993, quando alcuni, molti di voi erano ancora pargoli lattanti.

E' un tempo lungo; in questa lunghezza non s'è visto nessuno di voi, che insistete ripetutamente e sollecitate la mia presenza. Nonostante i miei inviti, e nonostante sia risaputo a tutti dell'esistenza di questo luogo culturale alternativo eccetera. Alternativo esattamente come voi dite di essere e di vivere.

Non soltanto sono impegnata con il mio lavoro, a Prato e fuori, ma anche credo sia giusto che prima di far smuovere una signora che vi ha invitato varie volte inutilmente nella sua ormai conosciuta 'casa-teatro', siate voi prima che smuoviate il sederino.

Saluti.

Maila

Tournée del "Il Bignamino delle donne": commenti, piccole gioie

Piccole grandi gioie per la tournée del Bignamino delle donne:


"Divertente e speciale"

"Ricordi Anna Marchesini, brava!"

"Sei magica". (Luciana e Suad)

"Che fatica, brava!" (Giulia)

"Tutto bello. Ma una donna con amore o amata?" (Annamaria)

"Molto divertente il testo e straordinaria la protagonista" (Luana).

"Bravissima" (Donatella)

"Versatile, creativa, credibile e bravissima nel cambiare i personaggi..." (Dario L.)

"Simpatico, intelligente. Godibilissimo". (Rondino G.)

"La grazia della simpatia, dell'ironia e dell'intelligenza (Annna F.)

"Complimenti; problemi seri raccontati con piacevole leggerezza e intelligenza" (Annina F.)

"Complimenti per lo spettacolo molto gradevole e interessante in relazione al tema trattato".

"Spettacolo molto simpatico, gradevole. Brava". (Danilo G.)

"Originale pur nello stereotipo" (Varese B.).

"Ho apprezzato molto la bravura e l'originalità del modo di presentare il non cambiamento della condizione femminile nel tempo". (Daniela G.)


venerdì 25 novembre 2016

Se vince il NO, vogliamo andare a votare

Non c'è dubbio che molti di noi abbiamo proprio tanta voglia di votare, e che questo referendum costituzionale, così come è stato posto dal suo promotore massimo, il Presidente del Consiglio Renzi, pur fondamentale nella materia in sé e altamente politico e determinante per il futuro del Paese, costituisce anche e forse soprattutto un votare a favore o contro questo governo imposto dall'alto e che bisogna omaggiare come una figurina sacra.

Questo motiva anche l'alta partecipazione psicologica, politica, la faziosità nella questione.

E' così:  anche se il Presidente del Consiglio non può essere votato direttamente dai cittadini,  ui l'ha messa talmente sul personale , che il referendum costituisce una specie di 'fatti conto' del voto diretto nei suoi confronti.

Se vince il SI vince Renzi e la sua politica e il suo governo, e quindi egli continua.

Ma se vince il NO, bisogna mandare a casa lui e questo Parlamento che in maggioranza lo appoggia.

In quel caso il Presidente-Assente Mattarella deve fare la cosa giusta e indire le elezioni.

Se vince il NO, vogliamo votare.

giovedì 24 novembre 2016

Della serie...promesse: 2a promessa

Se vince il SI arrivano tanti deluca. A fiumi.

Rimigliano: massacro di pini per una rotonda

Mi arriva una segnalazione dal Comitato per Campiglia Marittima (Livorno)  per il Parco di Rimigliano (fra San Vincenzo e Baratti), dove, per risolvere il problema del traffico estivo, in corrispondenza del Park Albatros, sulla via della Principessa (si chiama così perché fu costruita da Anna Maria Bonaparte, conosciuta come Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone),  il Comune di San Vincenzo intende  abbattere pini secolari, ampliare la strada e costruire una rotonda.
La modifica non è pensata per risolvere il problema delle bici e dei pedoni, ma per aiutare il traffico veicolare e il Park Albatros!
Tutte le informazioni, molto dettagliate, e anche proposte alternative si trovano a questo indirizzo:


http://www.comitatopercampiglia.it/blog/2016/11/22/rimigliano-massacro-di-pini-per-une-rotonda/

mercoledì 23 novembre 2016

Variazioni al programma del Teatro La Baracca

Questi sono le variazioni al programma del Teatro La Baracca:

1.
 Sabato 3 dicembre, ore 21 replica straordinaria di Asinerie, incursione comica nella lingua italiana.
2. Sabato 17 dicembre, ore 21, Scaveide, tragicommedia sugli scavi di Gonfienti.

L'intellettuale arrosto è  rimandato in data da definire.
L'infanzia negata dei celestini sarà rappresentata giovedì 22 dicembre presso il Teatro Magnolfi.

Ma l'ecologia è ancora un argomento che interessa a qualcuno?

Prato: la falda è inquinata di percloroetilene, ma... che fa?
La notizia, gravissima,  viene assolutamente minimizzata: l'acqua della città di Prato è inquinata di percloroetilene grazie alle fabbriche ("e non è una novità", rassicurano i dirigenti e i politici), e solo grazie ai vari filtri che ci salviamo la pelle.

E' vergognoso il timido avviso dell'assessore Alessi: "Qualora ci fosse chi non effettua la depurazione, saremmo in presenza di un grave reato ambientale".

Sembra l'ammonimento della maestra ai bambini dell'asilo. Intanto pochi giorni fa, qualche santo cittadino ha buttato gasolio nel torrente Bardena. Figuriamoci se non c'è qualcuno che non effettua la depurazione!

Ma che fa, che fa? I cittadini possono pure morire; basta che sopravvivano le fabbriche e il santo lavoro.

L'Ombrone è un fiume morto, più del Bisenzio. Nell'Ombrone ci va tutta l'acqua cosiddetta depurata dei depuratori di Baciacavallo e del Calice. Oltre ai liquami delle sante aziende florovivaistiche della capitale della cultura 2017, la sonnolenta Pistoia!

E poi che dire dell'aria? Senza contare il traffico ammorbante, vicino abbiamo l'inceneritorore del Montale;  e che dire delle fabbriche di San Giorgio a Colonica, i carbonizzi e compagnia cantando?

Sì, l'Italia è piena di situazioni simili, e forse addirittura peggiori. 

Ma l'ecologia è ancora un argomento che interessa a qualcuno? 


Da "Il Tirreno" di oggi:

LA FALDA E' INQUINATA, MA L'ACQUA E' POTABILE.
PRATO. Che la falda acquifera di Prato sia inquinata non è una novità. L'ultimo monitoraggio dell'Arpat ha riscontrato zone in cui il livello di inquinamento è più elevato. Sono stati rilevati solventi (percloroetilene) utilizzati per lo più dalle aziende tessili. Ma sia dall'amministrazione comunale sia da Publiacqua giunge la rassicurazione che l'acqua che arriva nelle nostre case è potabile. Questo perché viene prelevata dall'acquedotto dove l'acqua prima di giungere ai rubinetti è depurata, diverso il discorso per l'acqua proveniente dai pozzi privati dove non ci sono depurazioni. In questo caso l'allarme c'è e l'acqua non va bevuta. E il direttore dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana Andrea Poggi, spiega come vada fatta una valutazione anche sull'uso dell'acqua di pozzo per l'irrigazione dei campi di ortaggi. C'è chi ha pensato a qualche sversamento abusivo da parte di aziende tessili, ma sono supposizioni.
«Le tintorie - spiega l'assessore comunale all'ambiente Filippo Alessi - fanno un loro percorso per le acque industriali che devono essere depurate. Qualora ci fosse il caso di chi non effettua la depurazione saremmo in presenza di un grave reato ambientale». Alessi parla anche dei risultati dell'Arpat: «Il percloroetilene nella falda può essere vecchio anche di decenni - commenta l'assessore all'ambiente - Questa sostanza si sedimenta sul fondo, quando c'è l'innalzamento e l'abbassamento della falda viene trasportata e si possono registrare livelli di acqua dove la presenza dei solventi è maggiore. Ma il compito di Publiacqua è quello di monitorare costantemente l'acqua, inoltre negli impianti sono stati incrementati i filtri a carbone per depurare le acque dai solventi in questione».

Anche da Publiacqua arrivano rassicurazioni per i pratesi, c'è uno studio sulla falda e sulla sua situazione anche in merito agli inquinanti. Lo studio, realizzato in collaborazione con l'università di Firenze e col Comune di Prato, verrà presentato a marzo 2017. L'azienda precisa che i controlli di Arpat sono effettuati sull''acqua grezza', cioè su quella non ancora trattata e che quando arriva ai rubinetti delle abitazioni è, dunque, potabile in seguito ai vari 'filtri'. I punti critici della falda per quanto riguarda la presenza di solventi sono stati riscontrati nelle aree di Capezzana e di San Giusto-Grignano."(Azelio Biagioni).

martedì 22 novembre 2016

Ospedale di Prato: un piccolo affannato 'mare magnum'

Stamani accompagno una persona a un controllo presso un ambulatorio nell'ospedale di Prato.
Se non si prova, non ci si può credere: la folla assedia i corridoi (chiamati 'sale d'aspetto'), dove le persone stanno sedute sulle sedie, strettissime tanto che ci si dà davvero fastidio con i gomiti: una seduta quasi da strapuntino dei vecchi treni.

Nel settore oculistica mi rispondono, a una mia richiesta di chiarimento: "Guardi lo schermo, è indicato il numerino".
E io: "Ah, sì, ma se non vedo, visto che potrei anche non vedere per problemi agli occhi, chi mi dice quando devo entrare?".

Una volta dentro l'ambulatorio mi rendo conto che vi regna la confusione e la discussione fra gli infermieri per evidenti problemi di dis-organizzazione; i medici controllano i pazienti in mezzo al chiacchiericcio e all'apertura-chiusura delle porte, causando l'impressione, fondata, di pochissima anzi nessuna intimità.

Sembra di essere in una piazza, o in un luogo senza porte o pareti.

Questo accade mentre il dottore raccomanda igiene per l'occhio alla paziente.  Al termine della visita, il dottore conclude: "Per il controllo può fare la richiesta alla ASL oppure... può passare la visita da me, privatamente. Le lascio il telefono".




Ancora logo: quello di Pratofestival molto simile a quello di Pistoia

Ancora loghi, e confusione. O conformismo?

Niente di grave, vero, queste sono inezie, tuttavia...
E' incredibile come il logo per il prossimo Pratofestival, che include le manifestazioni di Natale, sia davvero simile a quello di Pistoia Capitale della Cultura 2017. Basta confrontarlo nel post precedente.

Ora, non è per far polemica, ma davvero dispiace tutta questa corsa al logo, questa diffusa 'brandizzazione', quando poi non ne vengono fuori che replicanti.

Cos'è mancanza di fantasia? Gravissimo, per chi disegna o accetta la proposta.
Cos'è, direttive precise da parte del committente?

Tutte queste direttrici, che forse sono state segnate unendo sulla cartina dei punti significativi della città, sono, in entrambi i tre loghi,  insignificanti.  A cosa si vuol alludere, alla fine, a un albero di Natale? (E meno male che lo sfondo in quest'ultimo è nero...).

Ora, dato che il logo di Pistoia e quello di Prato si somigliano, e da qui viene il logo del Pratofestival, non sarebbe meglio cambiare quest'ultimo? Dire che si è sbagliato o che si vuol migliorare non è poi così grave, anzi è ammirevole per ente pubblico! Non lo ammettono mai; ma forse è troppo tardi; sì, è troppo tardi...

lunedì 21 novembre 2016

Il logo di Pistoia è come Sgarbi attore

Il critico d'arte Vittorio Sgarbi ha tuonato contro il logo di Pistoia come città della cultura 2017 ("Un logo ripugnante. Nessuno, con questo logo, si ricorderà che Pistoia è capitale della cultura"), peraltro simile a quello della vicina e lontanissima Prato (e pensando alle vecchie rivalità fra le due città viene proprio da ridere); però sarebbe l'ora che qualcuno dicesse lo stesso di Sgarbi attore nei teatri d'Italia: un attore un po'.... scarsino. Nessuno, con questo attore, si ricorderà che il teatro è il luogo del teatro. (Ma della televisione).




Della serie...promesse: 1a promessa

Se vince il SI, anche la nonna resuscita.

domenica 20 novembre 2016

Il referendum del formaggio

Andando un po' in giro per l'Italia, si capisce bene come la gente non ne possa più di questo referendum.
Appena ti vede, esclama: - Per favore, non parliamo del referendum! -.
Si ha paura a parlarne, ma non per motivi politici, bensì più banali, di esaurimento: non se ne può più.
Non si vuole litigare, non si vuole essere 'assunti' da una fazione.

Molti non ne hanno capito il motivo, non solo del referendum in sé, ma anche di tanto affanno, e discussioni, e cene, e attacchi, senza contare le continue esternazioni del Presidente del Consiglio, che trotta come una trottola su e giù per l'Italia per convincere la gente a votare SI.
A questo punto, va detto, fa quasi tenerezza.

Certamente il referendum è importante, è 'costituzionale', ma tanto livore e partigianeria forse nemmeno ai tempi del referendum sull'aborto o il divorzio. Forse.
Molte persone non andranno nemmeno a votare, anche se si sa benissimo che non votare non conta ai fini della  sua validità.

Ma così, semplicemente la gente non voterà per protesta, perché vive in ben altri problemi che quelli costituzionali, pure importanti come ho detto, o perché non vuole 'giocare al gioco dell'anno', quello che i potenti ci dicono di dover giocare, e non vuole essere il topolino che gira la ruota...quando il formaggio poi alla fine lo mangiano sempre gli altri.

Come è andato "Asinerie", la replica

Meno gente che alla prima, ma ancor più gioia, e per me e per gli spettatori. Tocca replicarlo ancora, senza dubbio, e presto, perché il pubblico lo richiede.

Ecco i commenti:

"Maila è sempre eccezionale! Interessantissimo. Spero che ci sia un'altra serata su questo tema interessante, divertente, ironico". (Paolo C.).

"Asinerie dei giorni nostri. Bravissima." (Annalisa).

"Asinerie?....No! Ci andiedi, godei e...tutte enno stati contenti!". (Gino).

"Cara Maila, ti scrivo ora perché ieri sera non mi è venuto niente da scrivere...Sono stata benissimo, il teatro la Baracca è un luogo piacevole, dove si riscopre il teatro davvero. Il tuo spettacolo intelligente e ironico, se durava ancora non avremmo provato fastidio o noia. A presto." (Sara).

sabato 19 novembre 2016

Stasera, replica di "Asinerie"

Per chi vuole, stasera  al Teatro La Baracca ore 21 replico "Asinerie", incursione comica nella lingua italiana.


giovedì 17 novembre 2016

Le classifiche delle scuole servono alla casta

Tornano le classifiche delle scuole: la mia è la migliore, la tua la peggiore. Il liceo quello; l'istituto quell'altro.
La classifica c'è sempre stata, ma ora torna, più prepotente che mai, al servizio della casta. E chi lo fomenta, chi la decide? "Eduscopio" della Fondazione Agnelli!

Quella che sarà la classe dirigente, deve andare in certe scuole; sennò, è fuori. 

In realtà non conta la scuola, conta il maestro. Solo quello conta davvero.
E conta lo studio. Che invece è sempre meno e disatteso.

Con queste presunte classifiche si rovina ancor di più il concetto di scuola, che è chiaramente al servizio degli interessi della classe dominante, la casta.
La scuola diventa di nuovo solo e sempre più un mezzo per dominare meglio gli altri.


mercoledì 16 novembre 2016

Poesia alla pratese

Alla Biblioteca Lazzerini di Prato si sono inventati un concorso di poesia davvero comico, o quanto meno, al passo con i tempi:

tu vai in biblioteca, metti un po' di libri, quelli di carta, quelli che nessuno legge più e quindi non sanno nemmeno cosa farsene di tutti quei libri (per questo la 'genialata'...); ne accatasti qualcuno, fai in modo che i titoli siano 'carini', 'ganzi' eccetera, insomma, li modelli secondo il senso o non senso (anzi, direi meglio non senso, tanto è poesia per modo di dire) e ne fai una bella composizione a mo' di quadretto...Dopodiché scatti una foto del dorsetto e la mandi alla biblioteca, su Facebook o non so dove e poi...e poi ci sarà anche la premiazione e potrai anche vincere un bel bigliettone per il gran teatro Metastasio!
Ah, che ganzo, davvero, tutto molto ganzo...direi 'alla pratese'!
Quanta cultura in questa città, quanta quanta creatività. Come si diffonde così la pratica della lettura!
Però i dadaisti, un secolo fa, facevano divertire di più di questi tardi epigoni.


Otto anni di Primavera

Oggi, anzi per l'esattezza ieri 15 novembre, si compiono otto anni di questo blog, Primavera di Prato. 
Otto anni di scrittura ininterrotta e libera. 
Senza partiti senza pubblicità senza finanziamenti. 
Che tante volte ho pensato di interrompere perché mi prende, in certi giorni di lavoro, tempo.  
Ma siete tanti che leggete questa mia cronaca quotidiana e io ne sono orgogliosa; e parlo anche di coloro che mi leggono detestandomi tanto o un po'.
Grazie.

martedì 15 novembre 2016

Perché il Sindaco di Prato Biffoni risponde sempre stizzito?

E' un fatto che tra capannoni macrolotti, nuove e vecchie aree, a Prato si riprende a costruire alla grande, e nascono grandi centri commerciali. Dopo Gigli, Parco Prato, Esselunga e prossimo nuovo centro commerciale nell'area dell'ex Fabbricone, il piccolo commercio, va da sé, verrà ancora più schiacciato e marginalizzato, e quindi avremo ancor più fondi sfitti.

Il Sindaco dice che per arrestare il fenomeno dei fondi sfitti  non può fare un gran ché, non li può tassare e che, 'ognuno deve fare la sua parte'. Ma che significa? Tocca a lui e alla sua giunta fare in modo che qualcosa cambi, e che il centro venga in qualche modo rivitalizzato anche dal commercio, e non solo dai 'localini mangia e bevi'...

Se si rivitalizzano solo i grandi capannoni, o  si concedono permessi anche per nuove aree e ristrutturazioni importanti, è evidente che solo i grandi gruppi ne risultano favoriti. I 'piccoli' necessariamente muoiono o non si avventurano in affitti di locali nel centro storico.

Ma ormai la politica sembra dare voce soltanto ai 'grandi sistemi', come accade per mia esperienza in altri settori, che con i loro capitali sono in grado di condizionare la politica.

Si attua così la devastazione della città in due modi: costruendo ancora, mangiando territorio, e impoverendo la popolazione.

Il Sindaco qualcosa potrebbe fare: quanto meno smetterla di rispondere sempre stizzito, nervoso, poco amabile, indisponente. Come se non si potesse criticare, suggerire, controbattere.  Lui è lì anche per ascoltare e incassare, come si dice, tutto questo. In particolare in questo tempo, dove chi lavora in proprio vive in grandi difficoltà e senza prospettive.

Ma quale superluna!

Assediati dalla notizia della 'superluna', ieri molti si sono ritrovati a osservarla per scorgere in lei segni di diversità rispetto ad altre volte, ma essa era poco più poco meno uguale ad altre sere. Almeno appariva ai miei occhi e dalle mie parti,  quando andando fuori sul terrazzo a scuotere la tovaglia dove avevo mangiato- sempre lascio le briciole agli amici passerotti che la mattina altrimenti mi picchiano - sul serio! - alla finestra, ho alzato la testa come sempre quando lei si mostra col faccione pieno e illumina intorno come un grande fanalone.

Solo una volta l'ho vista veramente grande, la luna, ed è stato nel 1992 a Sevilla. E così vicina e grossa che spaventava davvero, e non lo dimenticherò mai, ché per qualche minuto sembrò che ci venisse addosso. Da allora decisi che non avrei mai fatto l'astronauta.
Questa 'superluna' invece è stata davvero una strombazzata mediatica, un'altra presa per il cùculo,  un 'alla luna, alla luna' deludentissimo, e molti l'hanno vista solo perché l'ha detto internet o la televisione. 

lunedì 14 novembre 2016

Della serie... domande (1): E se la Clinton fosse diventata Presidente degli Stati Uniti?

Se la Clinton fosse diventata Presidente degli Stati Uniti, i loro mariti si sarebbero trovati, i First Sirs, davanti alle telecamere come hanno fatto le First Ladies di Trump e di Obama, o altre nel passato?

In questo caso probabilmente sì, perché si sarebbe trattato di ex-Presidenti, Clinton e Obama, e quindi non sarebbe stato visto come indecoroso o troppo insolito... Ma se invece fossero stati due First Sirs 'nessuno'? Probabilmente no.
I First Sirs sono ancora di là da venire.

domenica 13 novembre 2016

"Asinerie", che bel debutto!


Bellissimo debutto, stasera, con "Asinerie" (Incursione comica nella lingua italiana), con tanto divertimento per me ed il pubblico. Inaspettatamente, a uno spettacolo che tratta della lingua italiana, è venuta tanta gente. 
Il pubblico sta cercando 'altro'. La deglobalizzazione è già iniziata.

I commenti di stasera:
"Complimenti da una ex-insegnante di italiano e latino (oggi pensionata). Mi hai molto divertito, brava!". Bianca P.
"Spettacolo interessante divertente e istruttivo" (Luisa N.). 
"Superlativa!"
"Grazie mille, un'esperienza fantastica!, (Lucia P.)
"Fantastico! "
"Una vera 'lectio magistralis' sulla lingua italiana, presentata come sempre con garbo e ironia", Tiziano P.
"Tu unica come sempre. Ed è un gran piacere". (Mary F.). "Bravissima, la prima volta che vengo alla Baracca, bellissima serata, tornerò". (Fausto B.)

sabato 12 novembre 2016

Stasera...ASINERIE

Stasera, ore 21, il nuovo spettacolo: ASINERIE, incursione comica nella lingua italiana.
Diremo anche delle novità in vista.
Questo l'articolo che oggi La Nazione ci ha dedicato.


venerdì 11 novembre 2016

E intanto a Prato si continuano a costruire megacapannoni...

E' intanto a Prato si continua a costruire mega-capannoni per la gioia dei grandi gruppi logistici che evidentemente fanno il bello e cattivo tempo della politica (più brutto che bello)...
Per rabbonirci poi ci raccontano la favola che in cambio ci danno le  piste ciclabili e, mentre se ne costruiscono altri, ci si bea delle chissà quando e come liqualificazioni dei Macrolotti Zero, di Chinatown eccetera.

L'articolo che copio sotto è de La Nazione è di ieri.


Svolta in via Paronese. E con il piano si riqualifica anche Chinatown
NASCERA’ in via Paronese (lato autostrada A11) il nuovo polo della logistica pratese firmato Albini & Pitigliani. La commissione urbanistica questo pomeriggio darà il via libera al piano di ampliamento dell’azienda che si occupa di spedizioni e trasporti internazionali. Un progetto che prevede la realizzazione di un nuovo magazzino di 5700 metri quadri. Il Comune viene chiamato ad approvare il cambiamento della destinazione urbanistica, da servizi tecnici a produttivo/industriale. Con questa mossa Albini & Pitigliani riuscirà a concentrare in un unico punto tutta l’attività che al momento è suddivisa fra più capannoni sparsi per la città. Non rientra in questo spostamento l’immobile di viale Marconi, che continuerà a mantenere inalterate le sue attuali funzioni.
IN CAMBIO il Comune riceverà una fascia di terreno che costeggia l’autostrada e che permetterà la realizzazione di una nuova pista ciclabile. Il collegamento previsto è fra via Cava e via Paronese. Ma non solo. Grazie agli oneri di urbanizzazione, che si aggirano sui 230mila euro, il sistema della ciclabile sarà completata dalle Cascine di Tavola fino alle frazioni di Cafaggio e Grignano. All’interno del piano per realizzare il nuovo polo della logistica di Albini & Pitigliani, rientra pure la riqualificazione del Macrolotto Zero. L’azienda infatti acquisirà un’intera area fra via Filzi e via Pistoiese, che sarà in seguito ceduta all’amministrazione comunale. Qui prenderà vita il piano inserito nel Piu (il progetto di innovazione urbana) che prevede a Chinatown la costruzione di una biblioteca multimediale, di uno spazio per il coworking con 32 postazioni e di un bar a servizio di studenti, ricercatori e di chi lavora in zona. Sembra quindi in dirittura d’arrivo un progetto sui tavoli degli uffici dell’urbanistica da anni e che nel corso del tempo ha subìto più cambiamenti. In un primo momento sembrava che il terreno di via Paronese dovesse ospitare la nuova sede della Croce Rossa. Poi è stata la volta dell’archivio­magazzino comunale. Oggi la svolta con Albini & Pitigliani che a breve dovrebbe ottenere i permessi a costruire. Prima però ci dovrà essere il via libera anche del consiglio comunale e concretizzarsi la partita legata al Macrolotto Zero. Da ricordare c’è che a Chinatown, contestualmente alla nuova biblioteca e al coworking, arriverà anche un mercato coperto con una postazione per lo streetfood e un parco dedicato al fitness e ai giochi per bambini. Un intervento da 8,2 milioni di euro (6 ce li mette la Regione) che dovrà per forza vedere la luce entro il 2020 per non perdere i finanziamenti regionali.

Stefano De Biase (La Nazione, 10 novembre 2016)

giovedì 10 novembre 2016

"Perché il Metastasio non vi ha mai chiamato a lavorare?" Perché siamo lebbrosi

"Cara Maila,
....
fra le tante assurdità che vedo è il fatto che il Metastasio non ti vi abbia mai chiamato a lavorare, non avete mai presentato un'opera in quel teatro....
Ma tu ti sei chiesta perché? Forse perché hai il blog? Forse perché Gonfienti? ... Lasciamo stare in altre città, ma a Prato, in tutti questi anni, mai una volta, anche per uno spettacolo per ragazzi o altro, che ne so?
E l'assessore non vi aiuta?  Ma che fa, dorme?....".  

Ricevo stamani la lettera che, fra le altre cose, mi ricorda un fatto che non è mai avvenuto: non ho mai presentato un'opera nel teatro della mia città. Già, perché? 

Ma io aggiungo che, con l'eccezione di Magelli e Beltrame, nessuno degli addetti alla cultura locale è mai venuto a curiosare e a vedere cosa si faceva nel piccolo teatro di periferia.

Questo assessore, il Mangani, finora l'abbiamo visto soltanto quando ha inserito "Lo spettacolo della città" nelle manifestazioni dell'estate scorsa (ma lo spettacolo si svolgeva sul pullman) e per un inutile incontro sulla cultura all'inizio del suo mandato organizzato da un consigliere comunale. Ma per il resto, anche con in cartellone spettacoli importanti, come quello su Tien An Men o altro, nessuno si è visto.

Come se alla Baracca ci fosse la lebbra e fossimo lebbrosi. 
Ma sì, siamo lebbrosi! Comincio a crederlo.
Ci trattano con disprezzo, con insofferenza. Ci fanno fare ogni tanto qualcosa per tacitarci o non averci sulla coscienza. L'assessore ormai non risponde nemmeno più alle mie mail.
Meno male il mondo non finisce a Prato; anzi, non finisce in Toscana, altrimenti saremmo già morti di stenti!

mercoledì 9 novembre 2016

Lezione di vaffanculo

Dunque ha vinto Trump, che sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti.
I sondaggisti e gli analisti hanno sbagliato nel dare per certa la vittoria della signora Clinton; e sbagliano anche coloro che dicono che noi uno come Trump l'abbiamo già avuto in Berlusconi; che loro sono indietro di vent'anni eccetera.
Al contrario, sono 'avanti'.
Il voto a Trump è stato dato da chi aveva votato Sanders, senza dubbio; ed è stato dato da chi non ne può più della politica e del suo sistema oppressivo-lobbistico-finanziario che, mentre si rafforza e arricchisce, impoverisce noi sempre di più. Anche se Trump ne è una delle pazze, dire 'mostruose' quintessenze,  la cui elezione porterà forse a disastrose conseguenze politiche...
E' un chiaro voto di protesta, di rigetto a tutti voi, o politici, anche se il candidato per molti era pessimo e la scelta fra i due quasi impossibile. Ma non ci sono altri modi democratici, per ora, per far cadere le vostre borse e sbaragliare le carte, se non scegliere il 'peggio'.
Insomma, i cittadini degli Stati Uniti hanno scelto il candidato più scandaloso e hanno dato una 'lezione di vaffanculo'.
Ora vediamo cosa succede in Europa e, in Italia col referendum, chiaramente un sì o no a Renzi. Vediamo se siamo capaci anche noi di dare qualche lezioncina.

martedì 8 novembre 2016

La donna è diventata un personaggio

Come è accaduto per Obama, il primo presidente di colore, non esulterò se Hillary Clinton (ma il suo cognome è un altro) diventasse presente degli Stati Uniti.
Non sarebbe una 'vittoria' delle donne; come quella di Obama non fu una 'vittoria' del mondo afro-americano.

Infatti tanti e violenti scontri razziali sono avvenuti proprio durante la sua presidenza.

Purtroppo le donne non hanno introdotto nella politica cambiamenti sostanziali, finora. Anzi, si sono adoperate per seguire più da vicino possibile il mondo creato e allevato dagli uomini al fine di introdurvisi con grande piacere, vanità e gusto del potere, e cercando di perpetuarlo non soltanto facendo figli.

Nella vita quotidiana la donna vive come circa cento anni fa,  con gli stessi obblighi, le stesse paure, con poche vere e sostanziali differenze.

Pur nella diversità di nascita e condizione sociale ed economica, ella è strumento del sistema che, come in questo caso americano, può usarla per mostrarsi 'liberale' e accaparrarsi voti.

Insomma, rispetto alla società in cui vive, in qualsiasi contesto, da quello più apparentemente emancipato a quello più repressivo, la donna è diventata definitivamente un personaggio ad uso e consumo della politica e anche della Storia. E solo in questo senso le è concesso di essere 'protagonista'.

lunedì 7 novembre 2016

Il prossimo spettacolo alla Baracca

Qualcuno mi ha chiesto che fine avesse fatto la programmazione del teatro, ché molti, sì lo so, fanno ormai riferimento al questo blog per gli spettacoli al teatro La Baracca.
Eccolo qua: il primo spettacolo comico-didattico sulla lingua italiana, condito con una spruzzata di teatro canzone: "Asinerie", incursione comica nella lingua italiana. Sabato 12 e 19 novembre ore 21 al Teatro La Baracca. 
Consigliato a...tutti!


Ponte della Caserana, un ponte lasciato all'incuria

Ho già parlato dello stato di questo ponte in due occasioni.
Dato che in questo paese la cura non è più praticata e tutto è lasciato alla 'fortuna', come è stato evidente nel ponte in provincia di Lecco dove un uomo, non protetto dalla dea è morto sotto il crollo della campata centrale, voglio segnalare il grave stato di incuria del ponte sull'Ombrone in località Caserana (Comune di Quarrata, Pistoia), che marca il confine fra la provincia di Prato e Pistoia.
Da quando è stato costruito il "Ponte delle Cicogne" questo ponte antico sembra abbandonato, ma pure è frequentatissimo, e non solo perché la Caserana è una frazione ben abitata.
Non so a chi competa, ad Anas o alla Provincia o a entrambe di Prato e di Pistoia,  fatto sta, come si può vedere in questa foto - scattata dalla macchina di sera e in movimento ma si vede bene -, il muretto di protezione del ponte in un punto è franato, e altrove è sul punto di franare, e questo da mesi se non da più di un anno, e al suo posto sta, in bilico pronta per crollare anche lei, una transenna.

Mi domando: in che condizioni si trova il ponte nel suo complesso?

http://primaveradiprato.blogspot.it/2016/06/la-trovata-del-ponte-delle-cicognee.html

sabato 5 novembre 2016

Renzi il turco

Oggi torna Renzi alla Leopolda, a cantare per il SI  al Referendum. Ogni volta che va alla Leopolda si mette una coroncina in più sulla testa: altro che levarsi i sassolini come sostiene lui!

Coloro che volevano sfilare per il NO, non lo possono fare, se non confinati in piazza SS. Annunziata lontano due chilometri dal re; anzi dal satrapo, ché lui assomiglia sempre più ai dittatori orientali e al suo collega Erdogan, che mette gli oppositori al gabbio.

Così Renzi il turco si fa la sua bella propaganda insieme alla sua banda, e chi non la pensa come lui, be', stia lontano con il suo dissenso e...sotto la pioggia. Oppure, son guai.




venerdì 4 novembre 2016

Le favole raccontate 'in tour de force' dagli assessori pratesi

Continuano le favole raccontate dagli amministratori del Comune di Prato.
Questo articolo de Il Tirreno di oggi spiega di convegni, viaggi, situazioni mondane in cui i nostri amministratori andranno a mostrare i loro (?) progetti per Prato e a farsi, scusate la banalità, farsi belli con i nostri soldi, mentre noi ci dibattiamo davvero con le difficoltà del lavoro e di una città che ha molti problemi da risolvere.
Così come è scritto l'articolo sembra che Barberis lavori per una agenzia privata e non sia assessore all'urbanistica del Comune di Prato!
Questa interpretazione 'attorale' del fare l'assessore, dove si vanno a raccontare o a promuovere (sì, in tour come attori, in tour de force!) i propri progetti a Oslo o a Vattelappesca (per raccattare soldi, per far vedere che siamo bravi, per quale fine?), progetti di cui non vedranno la realizzazione nemmeno i nostri 'figli', beh, è davvero insostenibile.
L'assessore alla cultura Mangani intanto,  anche lui citato nell'articolo, impegnato com'è nel fare il promoter del nuovo Museo Pecci, nemmeno risponde alle mail che noi, miserandi, gli indirizziamo.
Poveri noi che ci illudiamo con le elezioni di mandare qualcuno a gestire la cosa pubblica con giustizia e svincolati da un sistema che, lui sì, andrebbe terremotato senza alcuna possibilità di ricostruzione.


L’assessore all’Urbanistica Valerio Barberis parlerà del Parco urbano, del Parco del Benessere e del Macrolotto Zero a Milano, Oslo e Roma. I nuovi orizzonti di Prato raccontati in tre tappe.
PRATO Tour di force dell’assessore all’urbanistica Valerio Barberis per presentare all’Italia e all’Europa quanto fatto e quanto da fare per cambiare l’assetto urbanistico ma anche sociale, economico e culturale della nostra città. Si comincia con “Urbanpromo” a Milano dall'8 all'11 novembre, negli spazi della Triennale, con un programma di conferenze, convegni, corsi L’assessore Barberis presenterà tre progetti con grafiche, video e proiezioni, riguardanti appunto il futuro urbanistico, più o meno prossimo, della nostra città. Dapprima il progetto vincitore del Concorso internazionale per la “rigenerazione” dei tre ettari dell’area dell’ex ospedale di Prato, all’interno delle mura storiche, trasformato in uno spazio aperto, vivibile, di grande impatto visivo. Il secondo progetto è “ Riversibility. Da Gonfienti a Santa Lucia, sulle rive del Bisenzio, nascerà il Parco del Benessere con 16 aree, individuate ad oggi, per promuovere diversi stili di vita all'interno della comunità. «Portiamo il Parco del Benessere perché è un progetto innovativo, in grado di erogare servizi e creare lavoro, con un’'immagine di una città contemporanea, sostenibile, in cui la rigenerazione urbana e la cura dei cittadini sono protagonisti» spiega Barberis. Terzo ed ultimo progetto è il Piano di innovazione urbana del Macrolotto 0 , zona ad alta concentrazione urbana dove convivono moltissime famiglie, sia italiane sia di origine straniera, finanziato con i 6 milioni di euro della regione e i 2 milioni del comune. Dopo Milano Barberis vola a Oslo per la Triennale di Architettura di Oslo, che invita architetti e altri professionisti provenienti da tutto il mondo ad impegnarsi in un dibattito sul nostro mutato senso di appartenenza e sull'odierna trasformazione del concetto di residenza. Ecco quanto è pubblicato sul sito web dell’Istituto italiano di Cultura di Oslo, con una foto di Barberis.. «Prevista una lezione dell'architetto Valerio Barberis, in programma per giovedì 10 novembre alla Nasjonalmuseet – Arkitektur di Oslo. L'architetto Valerio Barberis, viene spiegato, si occupa della rivitalizzazione di una zona industriale dove si trovano molti laboratori cinesi - e una serie di interventi minori negli spazi pubblici per le piattaforme fruttuosi di scambio, per creare un terreno comune per la comunità cinese e gli abitanti di Prato. Prato è uno dei dieci siti che vengono presentati nella mostra in residence, ogni riflessione sulla migrazione globale. Il distretto di Prato è uno dei motori per la produzione di "Made in Italia" prodotti etichettati cui l'industria vende con orgoglio in tutto il mondo come un marchio di qualità basato su standard "locali" di produzione. Allo stesso tempo, Prato ha attualmente anche uno dei più grandi Chinatown in Europa, con più di 50.000 abitanti». E per chiudere il 2 dicembre l’assessore Barberis, con il collega alla cultura Simone Mangani e il direttore del Centro Pecci, Fabio Cavallucci , sono stati invitati a Roma al Maxxi, per il convegno “Città Come Cultura. “Processi di Sviluppo” per approfondire e mettere a confronto il mondo della creatività e dello sviluppo culturale delle città. (Riccardo Tempestini, Il Tirreno).


giovedì 3 novembre 2016

Roberto Cenni, addio alla politica

L'ex sindaco di Prato, Roberto Cenni, per effetto della legge Severino, avendo patteggiato la condanna per il crac della Sasch, ha la pena sospesa ma decade da consigliere comunale.

La sua politica mi vide contraria su quasi tutto - anche su Gonfienti per esempio fu nulla di fatto, esattamente come sta facendo la giunta attuale, che però è molto più in sintonia con la Soprintendenza -; tuttavia, e va riconosciuto, ha lasciato a Prato una bella eredità come la pedonalizzazione di Piazza delle Carceri; e la rivalutazione, anche se per molti troppi aspetti pacchiana, dell'identità locale. C'è stato un tentativo, insomma, di cambiare la marcia.
Mancanza totale invece su altri fronti della politica e dell'amministrazione, come assenza di un progetto sulla mobilità alternativa; la mancanza di un progetto di dialogo con il mondo cinese.
Inutile e solo propagandistica per me era l'interpretazione della partecipazione con gli incontri al Teatro Metastasio, o gli slogan "Vivi il centro" eccetera. 
Esisteva però lo scontro, in città: le riunioni, per esempio, sul sottopasso o meno del Soccorso. Tanto per citare un argomento che allora era 'caldo'. Ora questi scontri-incontri con la cittadinanza sono passati in cavalleria, e la partecipazione non esiste più nemmeno come ombra di sé stessa.

Sì, rispetto al vuoto attuale, dove si mostrano solo progetti sulla carta e rendering, quella amministrazione guidata da Cenni appare addirittura una specie di cambiamento, o quanto meno una interruzione nella sequenza ininterrotta delle giunte colorate allo stesso modo ma senza più alcun colore se non quello del potere, seppure il 'cambiamento' spesso avesse aspetti beceri o ugualmente inconcludenti.

Da un punto di vista umano gli amministratori erano generalmente più dialoganti con la città rispetto a quelli di adesso, non c'è dubbio, a cominciare proprio dal sindaco.

In particolare, anche se non solo, mi sono confrontata con l'assessore alla cultura Beltrame, che alcuni rimpiangono; ho litigato con lei sul serio e discusso mille volte; i primi anni due anni del suo assessorato il nostro dialogo era in realtà uno scontro frontale, ma almeno lei era una assessora che affrontava la critica a viso aperto. 

Ora, con questi amministratori non c'è nemmeno lo scontro. Essi sono barricati dentro il palazzetto, nei loro uffici, silenziosi e scontrosi, biliosi in alcuni casi, incapaci di tollerare una benché minima contrarietà.  Non parliamo di critiche. Al massimo abbozzano la bocca al dileggio. Ma silenzioso, sotterraneo. Ombroso. E, ti ignorano.

Il sindaco Biffoni non si vede da nessuna parte  se non nei contesti ufficiali o 'protetti', non dialoga con la cittadinanza,  non si confronta con nessuno, ancor meno di quanto facesse Cenni.

Per questo, se non io, molta gente lo rimpiange. Sì, per l'assenza di una politica locale attuale, di un incontro con questi amministratori, di un qualche minimo dialogo, molti cittadini sono arrivati a rimpiangere quello che ora sembra il meno peggio, o quanto meno, come dicono alcuni, un sindaco 'più umano'.

Mago Scanzi

Nel suo blog l'attore giornalista Scanzi prevede che vincerà il SI al referendum costituzionale, nonostante lui sia per il NO. Naturalmente.
"Mettetevi l'animo in pace". L'Italia è un paese controriformista, da sempre. Ignorante. Indifferente.  E poi, dice in sintesi lui, il potere bara. Cambia le carte. Eccetera eccetera. L'articolo è lungo, e alla fine noioso perché troppo a lungo vuole risultar simpatico.

Potrebbe dirsi pure un articolo scaramantico. Oppure dirà: - L'avevo detto, io.

Ah, se fossi così vicino al potere come sono questi giovanotti controcorrentisti, sempre piazzati sulle sedie dei programmi televisivi che contano a presentare libri, saprei anch'io fare queste belle previsioni. 

Anch'io sarei maga come mago Scanzi.

mercoledì 2 novembre 2016

La parlantina di Renzi a Radio 24

Casualmente mi è capitato di ascoltare il Presidente del Consiglio a Radio 24. Il giornalista, di cui non ricordo il nome, gli ha posto domande sul terremoto e la ricostruzione dei paesi distrutti, sul referendum costituzionale, sul rapporto fra Italia e Europa, al momento non idilliaco per la questione del deficit di bilancio.

Si è trattato di un chiaro spot, e c'era da prevederlo, per il SI al prossimo referendum di cui Renzi è il grande promotore e sostenitore.

Ma non è di questo che voglio parlare. Voglio solo notare come parla il Presidente. Come gli escono dalla bocca, come un fiume in piena, mille parole, un flusso di vocaboli ininterrotto e veloce, tanto veloce per cui il lavoro degli interpreti, per esempio, è messo a dura prova. Qualcuno se ne è apertamente lamentato.

Uno scilinguagnolo sciolto, certo, oltre che rapido, una 'lingua lunga', come si dice a casa sua. La parlantina fiorentina furba e asciutta, pronta la risposta, con una nota guascona di chi è sicuro di sé stesso, di chi sembra avere le chiavi in mano, la soluzione pronta, la facile presa sul pubblico, la lieve ma sempre costante sottintesa ironia di chi sta un gradino più in su di te, e tutto questo in un linguaggio 'corrente', senza quasi pause e vere riflessioni, tant'è che il giornalista faceva fatica a fermarlo, a interromperlo, a fargli domande (su cui pure ha ironizzato, come anche ha giocato mimando la voce di altri, e sempre nella stessa chiave ).

Per un momento mi è sembrato il tono di un bravo venditore di prodotto commerciale. Alcuni, infatti, parlano con la stessa sicumera e velocità. Chiedete agli americani, hanno svolto molti studi sull'argomento: più parole dici in un minuto, più dài l'idea di essere convinto di quello che dici eccetera.

E la certezza di quel parlato dava la sensazione di sgomento, di soffocamento, la voglia di liberarsi da questo mondo-prodotto, in cui tutte le risposte sono pronte e a portata di mano. Già risolte. Che non esiste.
Ho spento la radio e sono uscita all'aperto. Ho visto che pioveva, pioveva forte, e ancora piove in tutta Italia.

martedì 1 novembre 2016

Ricordo di PPP


In ricordo di PPP, della sua morte, ma soprattutto del suo impegno contro il fascismo democratico moderno.
Le sue parole spiegano anche la nostra ostinata battaglia per l'area archeologica di Gonfienti, a Prato, e per una mille città che vorremmo diverse da quelle in cui viviamo.

Ma chi è che mi legge di notte invece di dormire?

Io non so chi sia.
Ma c'è qualcuno che legge  questo blog di notte. E più volte, e ancora e ancora.
Nessun male, certo. Il blog è libero, e può essere visto e letto in qualsiasi momento da qualsiasi persona.
Ma, di chi, qui in Italia, qui vicino a me, diciamo sicuramente in Toscana, accompagno le notti bianche?
Perché, vedo dalle statistiche, che mi legge a qualsiasi ora della notte, tutte le notti.
Sarò un bel sogno o un incubo?
Chissà!
E come se ci fosse qualcuno che mi spiasse, di continuo. Perché in realtà questa persona mi legge anche di giorno. Più volte. Controlla e deve seguire tutto quello che scrivo? Ma che, ma no! Perché? Trova così interessante questo blog? 
Oppure ne è innamorato...o di me? No! Magari nemmeno mi conosce! Prova invidia? No, di cosa? Forse è solo curiosità...forse?

Un invito per i 20 anni dei Celestini

 Per stasera, 21 dicembre, ore 20,45 alla Baracca.