Prato: la falda è inquinata di percloroetilene, ma... che fa?
La notizia, gravissima, viene assolutamente minimizzata: l'acqua della città di Prato è inquinata di percloroetilene grazie alle fabbriche ("e non è una novità", rassicurano i dirigenti e i politici), e solo grazie ai vari filtri che ci salviamo la pelle.
E' vergognoso il timido avviso dell'assessore Alessi: "Qualora ci fosse chi non effettua la depurazione, saremmo in presenza di un grave reato ambientale".
Sembra l'ammonimento della maestra ai bambini dell'asilo. Intanto pochi giorni fa, qualche santo cittadino ha buttato gasolio nel torrente Bardena. Figuriamoci se non c'è qualcuno che non effettua la depurazione!
Ma che fa, che fa? I cittadini possono pure morire; basta che sopravvivano le fabbriche e il santo lavoro.
L'Ombrone è un fiume morto, più del Bisenzio. Nell'Ombrone ci va tutta l'acqua cosiddetta depurata dei depuratori di Baciacavallo e del Calice. Oltre ai liquami delle sante aziende florovivaistiche della capitale della cultura 2017, la sonnolenta Pistoia!
E poi che dire dell'aria? Senza contare il traffico ammorbante, vicino abbiamo l'inceneritorore del Montale; e che dire delle fabbriche di San Giorgio a Colonica, i carbonizzi e compagnia cantando?
Sì, l'Italia è piena di situazioni simili, e forse addirittura peggiori.
Ma l'ecologia è ancora un argomento che interessa a qualcuno?
Da "Il Tirreno" di oggi:
LA FALDA E' INQUINATA, MA L'ACQUA E' POTABILE.
PRATO. Che la
falda acquifera di Prato sia inquinata non è una novità. L'ultimo monitoraggio
dell'Arpat ha riscontrato zone in cui il livello di inquinamento è più elevato.
Sono stati rilevati solventi (percloroetilene) utilizzati per lo
più dalle aziende tessili. Ma sia dall'amministrazione comunale sia da
Publiacqua giunge la rassicurazione che l'acqua che arriva nelle nostre case è
potabile. Questo perché viene prelevata dall'acquedotto dove
l'acqua prima di giungere ai rubinetti è depurata, diverso il discorso per
l'acqua proveniente dai pozzi privati dove non ci sono depurazioni. In questo
caso l'allarme c'è e l'acqua non va bevuta. E il direttore dell'Agenzia
regionale per la protezione ambientale della Toscana Andrea Poggi, spiega come vada fatta una valutazione
anche sull'uso dell'acqua di pozzo per l'irrigazione dei campi di ortaggi. C'è
chi ha pensato a qualche sversamento abusivo da parte di aziende tessili, ma
sono supposizioni.
«Le tintorie
- spiega l'assessore comunale all'ambiente Filippo Alessi - fanno un loro percorso per le acque
industriali che devono essere depurate. Qualora ci fosse il caso di chi non
effettua la depurazione saremmo in presenza di un grave reato ambientale».
Alessi parla anche dei risultati dell'Arpat: «Il percloroetilene nella falda
può essere vecchio anche di decenni - commenta l'assessore all'ambiente -
Questa sostanza si sedimenta sul fondo, quando c'è l'innalzamento e
l'abbassamento della falda viene trasportata e si possono registrare livelli di
acqua dove la presenza dei solventi è maggiore. Ma il compito di Publiacqua è
quello di monitorare costantemente l'acqua, inoltre negli impianti sono stati
incrementati i filtri a carbone per depurare le acque dai solventi in questione».
Anche da Publiacqua arrivano rassicurazioni per i pratesi, c'è uno studio sulla falda e sulla
sua situazione anche in merito agli inquinanti. Lo studio, realizzato in
collaborazione con l'università di Firenze e col Comune di Prato, verrà
presentato a marzo 2017. L'azienda precisa che i controlli di Arpat sono
effettuati sull''acqua grezza', cioè su quella non ancora trattata e che quando
arriva ai rubinetti delle abitazioni è, dunque, potabile in seguito ai vari
'filtri'. I punti critici della falda per quanto riguarda la presenza di
solventi sono stati riscontrati nelle aree di Capezzana e di San Giusto-Grignano."(Azelio Biagioni).
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