venerdì 25 novembre 2016

Se vince il NO, vogliamo andare a votare

Non c'è dubbio che molti di noi abbiamo proprio tanta voglia di votare, e che questo referendum costituzionale, così come è stato posto dal suo promotore massimo, il Presidente del Consiglio Renzi, pur fondamentale nella materia in sé e altamente politico e determinante per il futuro del Paese, costituisce anche e forse soprattutto un votare a favore o contro questo governo imposto dall'alto e che bisogna omaggiare come una figurina sacra.

Questo motiva anche l'alta partecipazione psicologica, politica, la faziosità nella questione.

E' così:  anche se il Presidente del Consiglio non può essere votato direttamente dai cittadini,  ui l'ha messa talmente sul personale , che il referendum costituisce una specie di 'fatti conto' del voto diretto nei suoi confronti.

Se vince il SI vince Renzi e la sua politica e il suo governo, e quindi egli continua.

Ma se vince il NO, bisogna mandare a casa lui e questo Parlamento che in maggioranza lo appoggia.

In quel caso il Presidente-Assente Mattarella deve fare la cosa giusta e indire le elezioni.

Se vince il NO, vogliamo votare.

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