Un intervento del Prof. Centauro sullo stato della cultura nella città di Prato.
"Mi occupo di salvaguardia dei beni culturali e batto sempre dove il ‘dente duole’. Ma credo ce ne sia ben donde!
"Mi occupo di salvaguardia dei beni culturali e batto sempre dove il ‘dente duole’. Ma credo ce ne sia ben donde!
Infatti, non occorre scorrere la cronaca per certificare che
in città siamo al capolinea della Cultura, o meglio le cosiddette politiche di valorizzazione che fanno capo ai
beni culturali. Cultura Anno Zero per la totale inerzia dimostrata i tutte le
circostanze che contano: nei confronti del patrimonio archeologico, con i
reperti e il museo di Gonfienti che si realizzerà altrove con buona pace dei
diritti sacrosanti della comunità; nei riguardi della Fattoria Medicea che,
invece di stare al centro del Parco delle Cascine di Tavola, è risolta come un
grande buco nero, come se il rilancio del parco agricolo potesse fare a meno
della sua risorsa più consistente; con il degrado incipiente dei beni
architettonici e monumentali pubblici e privati, l’assenza di attenzione e di
sostegno verso le realtà culturali emergenti che reclamano visibilità e
occasioni di confronto.
Lo ‘scaricabarile’ che pure mutua un simpatico gioco di
ragazzi, scherzosamente irriverente, è divenuto l’odioso ‘leit motive’ da
esibire in ogni occasione nelle risposte da dare alla comunità che chiede
ragioni del disinteresse o del lasciare fare ad altri cose che interesserebbero
la società civile, cosicché si possa sempre giustificare il lassismo imperante di
oggi. La mancanza di memoria collettiva farà per lor
signori il resto perché non sempre il tempo è galantuomo, quanto meno nel breve
e medio periodo.
Si parla di Malaparte, di Sem Benelli e di altri epigoni
della cultura letteraria nostrana per decantare la storia cittadina, ma più se
ne parla e più ci si allontana dagli insegnamenti che dalla lettura di questa
deriverebbe per segnare la strada futura, alla faccia del tanto celebrato
‘orgoglio pratese’.
La recente, clamorosa debacle della Fondazione Cassa di
Risparmio che non riesce neppure più a elegger un proprio consiglio completa un
quadro desolante del comparto culturale e del poco animus che alberga nelle
stanze del potere.
Eppure da questo Anno Zero dovremo pur ricominciare con
uomini e donne di buona volontà, meno intrisi di vuota retorica, piuttosto
propensi a rimboccarsi le maniche ad affrontare con coraggio e spirito di
servizio, laddove occorra, la sfida che ci attende per riportare in alto il
comune senso civico, con onestà, trasparenza ed impegno. Solo così facendo
potremo risalire la china, un’impresa che non sarà comunque per niente facile".
Giuseppe Centauro
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