Ieri, in provincia di Cuneo, è crollato un altro cavalcavia.
Tragedia sfiorata, come invece è accaduto altre volte, recentemente, gente che ne è rimasta schiacciata sotto viaggiando in autostrada.
In un paese normale, una qualche reazione politica ci sarebbe stata.
In un paese normale, i giornali non avrebbero subito derubricato l'argomento.
In un paese normale, il ministro competente (Delrio, o chi?) sarebbe saltato dalla sua poltrona.
In questo paese invece tutto scorre normale, e le tragedie di questo tipo lasciano indifferenti, non smuovono nulla.
In questo paese a base mafiosa, clientelare, nepotistica, con la prassi consueta del voto di scambio e di favore, dove un manager di una grande o non grande azienda, partecipata non partecipata, mette a tacere qualsiasi carica dello Stato eccetera, in questo paese corrotto insomma, dove tutti protestano via Facebook e basta, in questo paese, invece, è possibile che crollino i cavalcavia e nessuno si indigni, e tutto continui com'è.
Questo è il paese in cui anche i cavalcavia possono fare ciò che vogliono, ché sono protetti da certa politica, e da tanti affari.
Questo è il paese in cui anche i cavalcavia possono fare ciò che vogliono, ché sono protetti da certa politica, e da tanti affari.
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