martedì 25 aprile 2017

Vive la France, vive l'amour...

Nella teatropolitica o mercatopolitica mondiale si cercano sempre nuove trame e personaggi per mantenere vivo e produttivo lo status quo, e per questo si van trovando nuovi ingredienti, di sola facciata, per confezionare novità, presunte rivoluzioni, favolose conquiste, che mai avvengono.

Quando Obama diventò presidente degli Stati Uniti molti pensarono che il mondo fosse a un passo dalla rivoluzione.  Un mulatto alla Casa Bianca.  Tutti però dissero un nero alla Casa Bianca, perché la parola mulatto conteneva troppo bianco, e doveva solo apparire il nero di Obama, non il bianco. Gli elettori dovevano pensare che con lui l'America sarebbe diventata altra, unica, vera democratica e paritaria eccetera. Il cambiamento, finalmente, era alle porte, e avveniva nel paese più democratico del mondo. Dopo secoli di schiavismo, chi avrebbe potuto negare che l'elezione di Obama non avrebbe costituito un vero cambiamento? Molti ci credettero davvero e volarono, durante la prima campagna elettorale di Obama, negli Stati Uniti per essere testimoni diretti di tanta meraviglia.

Purtroppo, come ugualmente è accaduto con l'ingresso delle donne nei parlamenti, non è cambiato niente o troppo poco; come le donne, anche i mulatti americani o neri che siano perpetuano il vecchio gioco della politica per cui alla fine si sganciano le bombe. E la discriminazione continua, e forse addirittura più marcata.

Il cambiamento, sia per i neri o per le donne, avviene solo col cambio di censo. Infatti Obama ha potuto studiare grazie alla mamma bianca, colta benestante e illuminata, e non al padre africano, che a suo tempo tornò a vivere in Africa.

Per le campagne elettorali in grande si usano le rimanenze delle vecchie ma sempre fascinose battaglie per i diritti civili, svuotandole di ogni elemento eversivo o sovversivo, per spacciarle come sintomo di metamorfosi.

I francesi come al solito si distinguono un po' nello stile, e in particolare nel versante dell'amore, di cui da sempre vogliono essere maestri, e non solo nel cinema.

Ed ecco che  in questi giorni di teatro-elezioni presidenziali,  per incantare l'elettorato e far scegliere per il candidato Macron, si imbandisce la storia d'amore 'controcorrente' fra lui e la sua insegnante di italiano e teatro (eh, il teatro...), con cui si è sposato pazzo d'amore (sic!) e che conta all'anagrafe - che bella storia originale a portata di voto - venticinque anni di differenza. Lei naturalmente più vecchia, altrimenti non ci sarebbe 'sugo'.

La histoire d'amour fou fa tanta presa e simpatia e aiuterà l'affarista arabista europeista Macron a sconfiggere la dolomitica signora Le Pen (dolomitica perché il suo programma è pieno di montagne e roccia dura che vuole costruire attorno alla 'Vive la France'!),  signora di cui amo solo la bella pronuncia francese.

Nella corsa per l'Eliseo già Sarcozy aveva iniziato a farsi propaganda e darsi lustro con la bella Carla Bruni (la sorella dell'amata attrice Bruni Tedeschi) e da allora le prime donne di Francia sono diventate paladine di bellezza o stravaganza, comunque un'attrazione e un addolcitore per il calcare politico...Oltre che materia giornalistica. Per cui insomma i giornalisti tornano ad avere una funzione, ché altrimenti non ce l'hanno più o non ce la possono più avere. Fino a qualche anno fa queste attrazioni di teatropolitica non erano pensabili: Mitterand andava con tante donne, ma solo di nascosto.

Dunque il Macron innamorato vincerà, sembra quasi scontato; e grazie a questo amore pazzo e controcorrente, tutto francese, avrà il voto delle belles femmes francaises (scusate la mancanza di cediglia sotto la c, ma nella tastiera italiana non c'è) a cui dischiude prospettive di nuovi amori; sì, lui ce la farà, lui che ha sconfitto i pregiudizi, per cui, in una coppia, solo l'uomo può essere più vecchio di una donna. 
Riceverà voti a sfare, sarà baciato dai voti dell'amour fou per una donna 'scandalosa', ché aveva marito e figli e rispettabilità.

Lo scandalo viene superato, annullato, reso innocuo, e ridotto a burletta; viene utilizzato come merce, o sfruttato variamente; nulla è detto del dramma che tale scelta ha comportato per i due a suo tempo; le lacerazioni familiari, la disperazione, o dell'abisso della felicità pura, per esempio per una donna matura, di trovarsi nel letto fra le mani un ragazzo innamorato. Tutto questo è taciuto.

Prima lo scandalo aveva una sua funzione sociale, destabilizzava. Ora, almeno a livello 'alto', compra. (Perché poi, a livello 'basso', per il popolino, le cose non cambiano: provate a immaginarvi l'operaio giovane innamorato della signora casalinga matura; o l'operaio vecchio che si innamora della giovane e ne vedrete delle belle, in casa...).

Ricordo che una storia simile a quella della coppia quasi presidenziale accadde in Francia negli anni '70 e scosse l'opinione pubblica (mia madre mi permise una volta di esercitarmi nella lettura a voce alta in non so quale rivista proprio con questa vicenda stile feuilleton); ma il ragazzo di allora fu meno fortunato di Macron, non diventò presidente non solo perché erano altri tempi, ma anche perché egli era figlio di povera gente, e anche lei, l'insegnante, né ricca né influente, era solo innamorata, e solo sperimentò seri guai con la giustizia denunciata dai genitori del ragazzo minorenne, che con quell'amour fou proprio non erano d'accordo...Per questa denuncia e le sue serie conseguenze la notizia era apparsa sui giornali. Non so poi che fine abbiano fatto questi amanti, ma  credo non bene dato che Charles Aznavour se ne ispirò, e lo dice mia madre che su questioni di musica leggera è fonte attendibile, per scrivere la canzone "Morir d'amore".

A Prato, diversi anni fa e credo sempre negli anni '70 (anni di grandi illusioni e io ero bambina), conobbi una coppia, erano marito e moglie, in cui lei era molto ma molto più vecchia di lui e girava sempre con un turbante in testa, e lui sempre accanto. Pochi giorni dopo che lei morì, anche lui se ne andò. Ne ho parlato in "Antologia del Bisenzio". Una storia davvero bella e tenera, e tutta intima, personale, 'nascosta'.

Lo stesso cantautore italiano Luigi Tenco fu figlio di un amore simile, e vi potete immaginare quello che successe, in piena era fascista, alla madre, che era sposata e dovette scappare dal paese. Il padre vero era un giovanissimo Ferdinando Micca, figlio di notabili piemontesi. Ma per Tenco questo fu un dramma (oltre che per il padre), altro che sfruttarlo commercialmente come qualcuno oggi avrebbe fatto..

Via, son cose belle e spesso drammatiche quando l'Amore piglia le pieghe che vuole. Peccato che ormai anche Lui tiri le frecce a comando, e mostri e venda le ferite, osceno.



(La versione in francese, "Mourir d'aimer", qui; ma è bellissima anche in italiano, perfettamente equiparabile nelle due lingue: https://www.youtube.com/watch?v=rr-_e7z73gM).

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