giovedì 14 dicembre 2017

Prato città cannibalizzata

Prato è una città che è stata cannibalizzata.
Basta confrontare il suo centro storico con un'altra città toscana che non sia Firenze. 
Non solo il centro è stato svuotato di negozi e attività varie a causa della crisi e del mondo 'informatizzato',  ma il 'sistema cinese' le ha tolto ogni vitalità.
Anche la  'movida' estiva si dimostra, paradossalmente, non efficace per la vitalità e l'economiaa cittadina: si tratta di un effetto estemporaneo, volatile, che crea soprattutto conflittualità e svalutazione.
E le periferie appaiono morte, con poche eccezioni.
Senza scomodare il solito Macrolotto, faccio l'esempio di Galciana, che avendo una biblioteca ben funzionante vicino alla Circoscrizione Ovest, e con la riqualificazione della zona attorno, era riuscita a diventare un centro periferico dignitoso. Nonostante i pochi negozi, ora peraltro quasi del tutto chiusi anche a causa del centro commerciale di Parco Prato e della rete viaria, con una tangenziale-muro che la separa dal resto della città.
Ora la abitano i cinesi, che vivono e lavorano per lo più 'nascosti', non curandosi di quello e come vivono. E anche i proprietari dei fondi e delle case li lasciano fare, permettono loro di distruggere le abitazioni, di saccheggiarle.
In più la crisi culturale, la stessa internettizzazione del mondo fa sì che le biblioteche, se non sostenute in modo forte esattamente, come accade peraltro ai musei, non siano frequentati.

Il progetto politico per la città di Prato, che nel 2019 avrà nuove elezioni, pur nelle varie sfaccettature politiche - se ci saranno!  - deve pensare di tentare, almeno tentare di invertire questa tendenza per cui l'obbiettivo della vita, come si vede nella maggioranza della comunità cinese e nei tanti proprietari italiani che affittano eccetera, è quella di accumulare soldi e basta, per cui le città diventano 'usa e getta'.

Oggi su Il Fatto Quotidiano compare la notizia che Prato ha un triste primato (un altro!) anche grazie al vizio del gioco di cui soffre la comunità cinese. A Prato si buttano nelle slot 8 mila euri l'anno!

In più quest'anno le iniziative culturali legate al periodo natalizio, dopo lo stordimento a suon di decibel (sic!) del Settembre Pratese, sono davvero poche e irrilevanti, se si escludono quelle già programmate dagli enti culturali stessi, perché i soldi sono finiti.
Insomma, la poca vitalità, i negozi chiusi, la poca gente in giro, tutto questo rende la città davvero spettrale.

Urge un cambio di rotta immediato, con la collaborazione di tutti. 
E più presenza sul territorio e meno sul proprio smartphone della classe politica. Tutta.

https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/slot-record-a-prato-ogni-famiglia-brucia-8-mila-euro-allanno/

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