Pubblico una recensione e i commenti sullo spettacolo La Barzelletta vien dalla campagna, che replicherò sabato prossimo, 16 dicembre, ore 21 a La Baracca.
Barzellettando con
Maila
La barzelletta viene
dalla campagna, un’affermazione! o un punto di domanda? Buona questa, verrebbe da dire così come
recita il sottotitolo. Ma, per saperlo veramente, occorre andare a
La Baracca ed assistere oltre il sipario alla colorata e colorita messa in
scena di Maila, che con questo spettacolo chiude in modo originale e intrigante
la trilogia “popolare” iniziata coi proverbi. Personalmente non avevo mai
capito fino in fondo il perché della barzelletta e il meccanismo che induce
qualcuno a raccontarla; ieri sera l’ho capito. Maila, scomodando Freud, ci
induce ad una riflessione non di poco conto, rammentando che essa rappresenta
un’azione che trae origine dall’inconscio profondo e, toccando le sfere più
intime del pensiero nascosto, ne fa un atto liberatorio dell’uno che racconta
verso l’altro che ascolta e, soprattutto, dell’altro (il ricevente) che
dovrebbe cogliere le allusioni. Per tutto questo contorto meccanismo la
barzelletta può divertire ma anche lasciare indifferenti (annoiare) o peggio
irritare. Di certo, la storiella è un racconto a se’ stante, una sceneggiata
che punta dritto al bersaglio, senza filtri e inibizioni. Un bravo
barzellettiere è anche un intrattenitore sopraffino oppure, al contrario, un
cattivo barzellettiere può dimostrarsi un pessimo comunicatore, un gran cafone
che, non solo non sa raccontare, ma sbaglia i tempi o i soggetti del racconto:
barzelletta, aneddoto o aforisma che sia. Si è capito a La Baracca che la
barzelletta vive esclusivamente in uno spazio di socializzazione, non avrebbe
altrimenti senso, anche se può sempre capitare che tu incontri uno per strada
(che già conosci) che ti ferma per dirti l’ultima. Questo era il barzellettiere
professionista, un personaggio ormai estinto, perché i messaggini telefonici
hanno ormai sostituto il dialogo scanzonato col mutismo di internet, tanto da far
rimpiangere persino quelle lunghe e contagiose sequele di barzellette che
accompagnavano il convivio. Per la barzelletta l’approccio è la base di tutto,
alla “bisogna”: cattiva, buonistica, sarcastica, surreale ma anche spesso
volgare oltre ogni limite. Il barzellettiere conduce la danza e può talvolta
ridurre un’amicale scambio di battute in un modo sbrigativo e osceno. Per lo
più il maschio è protagonista verso colei o colui che condivide il suo puro
esibizionismo per un’intesa che può essere assai pruriginosa. La barzelletta da
questo punto di vista è un’azione di genere, intesa come espressione dominante
di potere. Geniale la storia della barzelletta che Maila illustra, quasi
educando alla lettura filologica del testo: la storiella babilonese di 1900
anni or sono (prima barzelletta della storia!), che vede una matrona
dell’antico postribolo (mi immagino un “donnone corpulento”) che scorreggia in
grembo al satanasso, poco avveduto cliente, era a quel tempo qualcosa di
estremamente irriverente che evidentemente suscitava ilarità e faceva, al
contrario di oggi, ridere i commensali. In questo esempio troviamo la sintesi
di un genere (quasi letterario) che vive nella battuta orale in un immaginario
vignettistico che è sopravvissuto senza troppi scossoni fino alla soglia del
XXI secolo, poi minato nei fondamenti dai computer e dai social network. Già
c’è aria di nostalgia in questa rievocazione e quindi è legittimo che il teatro
ne racconti la storia, sostituendosi allo spazio negato della tavola imbandita,
della scena ripetuta del rituale dopo pranzo, del dopo cena, oggi occupata da
altre facezie. Tuttavia lo
spettacolo teatrale è esso stesso a
rischio in quanto spazio assoggettato al puro intrattenimento
cabarettistico. Maila è però
riuscita nel miracolo di farci passare due ore di pura leggerezza, liberando lo
spirito di ognuno con sagace modulazione e piacevoli intermezzi in un ascolto
da non perdere!.
Giuseppe Centauro
COMMENTI
"Complimenti a Maila per la genuinità e la semplicità che ci ha trasmesso stasera. Da vedere!" (Serena Squatrito).
"Brava sempre, ma anche interessante come hai costruito una lezione-spettacolo. Grazie". (Maura Salvi)
"Una serata interessante e divertente. Tema della barzellette affrontato in modo molto approfondito". (Piera Salvi).
"Una risata ci salverà". (Cristina Giuntini).
Nessun commento:
Posta un commento