Teatro La Baracca /
Associazione “Ilva- Isola d’Elba- Via Etrusca del Ferro”
presentano
Giornata di studio
“Un nuovo palinsesto di
ricerca per gli Etruschi di Gonfienti”
Domenica
17 dicembre, ore 16,00 – 19,30 (Teatro La Baracca, via V. Frosini, 8 – Casale
di Prato)
Non
solo “onori di casa” Maila Ermini
Presenta
gli interventi Carlo Alberto Garzonio
Relazione
introduttiva di Michelangelo Zecchini: “L’importanza di Gonfienti in epoca Etrusco Arcaica”
Conferenza
di Mario Preti: “Dalla ricerca
di E’: gli Etruschi nella piana fra Fiesole e Gonfienti”
Coordina
il dibattito pubblico Giuseppe A. Centauro
La Giornata di Studio che
l’Associazione Ilva – Isola d’Elba - Via Etrusca del Ferro” e il Teatro La
Baracca di Maila Ermini congiuntamente promuovono intende avviare un nuovo
percorso di conoscenza nei confronti della Civiltà Etrusca e della protostoria
in genere, attraverso un approccio libero da qualsiasi preconcetto o dogma
ideologico per riscoprirne la dimensione autentica troppo volte negata o
obliterata nel buio della “damnatio memoriae”.
L’insediamento etrusco
arcaico di Gonfienti costituisce da questo punto di vista un caso emblematico:
già dichiarata eccellenza dell’archeologia toscana all’indomani della suo pur
fortuito rinvenimento, la città è stata rapidamente derubricata nella categoria
delle scoperte ingombranti e irricevibili
per conflitto di interessi, prima ancora che si potesse conoscerne tutte
le distinte specificità e le enormi peculiarità testimoniali. Si è fin qui
trattato di un vero fallimento per l’archeologia, per le istituzioni e per il
mondo accademico, distratto e inerte.
Oggi, con questo convegno,
intendiamo raschiare la carta del consunto spartito che fin qui è stato scritto
per la città degli Etruschi sul Bisenzio, per riscriverne uno di nuovo che
osservi, studi e protegga, a tutto tondo, i lasciti di incommensurabile valore
culturale di quel popolo presenti in quel sito. In particolare, interessa porre
l’accento sull’organizzazione e le conoscenze, sui modi del vivere quotidiano,
sull’arte, sul loro modo di intendere il trascendente, recondita espressione
della volta celeste e della Madre Terra, non disgiunto dalla matematica e motore
dell’avanzamento tecnologico. Interessa soprattutto capire e divulgare quella
scienza che pare dimenticata dall’uomo moderno di saper vedere la natura, di fondare le città con sapienza in
luoghi di energia positiva, di tracciare arditi percorsi carrabili per
agevolare l’interscambio e il commercio, di aprire nuove vie alla ricerca di
frontiere inesplorate nel segno di un desiderio di scoperta e di viaggio mai
sopito tanto che riscopriamo quella civiltà in terre lontane a latitudini
impensabili; interessa rigenerare quella capacità gromatica a loro riconosciuta dai tempi del dominio di Roma
in grado di realizzare trame territoriali in armonia con le risorse
dell’ambiente, come pure di sfruttare da abili metallurgi i giacimenti minerari
più profondi e di regimare le acque per l’agricoltura, la caccia, la pesca e
l’habitat stanziale dimostrando progettualità invidiabili dalle quali dovremmo
ancor oggi apprendere molto.
Un condensato di tutti questi
saperi gli Etruschi lo hanno improntato nella piana fra Fiesole e Gonfienti.
A noi il compito di non
disperdere questi valori, intercettarli, farli leggere e conoscere, ma anche
custodirli adeguatamente, proteggerli e valorizzarli per il futuro. (GAC 2017).
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