Una tavola rotonda a 9 anni dal terremoto aquilano del 6 aprile 2009 “QUALE RESTAURO POST SISMA?. Letture Testimonianze Riflessioni”
Tre numeri “9.6.9” per indicare i tempi trascorsi dal sisma del 6
aprile 2009 e dare oggi il via in sede universitaria ad un doveroso confronto
sui temi della ricostruzione e del restauro post sismico, anche per non
dimenticare e tenere alta l’attenzione su quanto accaduto. Si tratterà di un
dibattito da farsi con gli ospiti aquilani e il contributo evocativo di alcune
letture, nonché la proiezione del docu-film realizzato nel 2010. Quale restauro post sisma? Abbiamo
imparato dai terremoti che restaurare è possibile, anche se arduo è il
confronto con la realtà, anche economica, dettata dall’emergenza della
ricostruzione. L’esperienza allora condotta non solo attraverso l’esame dei
danneggiamenti e dei crolli quanto nell’osservazione de visu delle drammatiche
dinamiche sociali documentate nei lunghi mesi di frequentazione dei centri
colpiti e nel perdurare del lungo sciame sismico che seguì alla prima scossa,
ci permette oggi di comprendere e meglio comunicare quali siano i rapporti di
causa /effetto instaurati dai cinematismi di collasso locale sia negli edifici
in muratura che in c.a., nonché di valutare le opportunità e i modi con i quali
intervenire sugli elementi finiti delle architetture tradizionali per
concorrere con razionalità alla salvaguardia dell’identità dei centri storici.
Infatti, sopra ogni altra cosa, apparve subito evidente l’importanza di
salvaguardare l’identità ambientale e culturale dei luoghi, ovvero di non
disperdere i valori intrinsechi del territorio, della tradizione e della storia
millenaria intorno ai quali rigenerare il territorio ferito, ponendo il restauro al centro dell’operare!
Quella fu un’esperienza intensa, protratta per oltre un triennio,
fortemente partecipata con gli abitanti, avviata all’indomani del sisma, prima
ancora della messa in sicurezza degli edifici, quando le macerie erano per così
dire “ancora fumanti” a terra intorno al vuoto e alla desolazione delle case
abbandonate. Seminari di studio e corsi didattici svolti direttamente sul
territorio permisero allora di sviluppare una capillare fase conoscitiva e di
rilievo che, con l’impegno profuso e l’apporto volontaristico dei docenti, dei
ricercatori e degli studenti dell’Università di Firenze, fornirono l’assistenza
e il necessario contribuito non solo per arrivare alla stesura del Piano di
Ricostruzione, quanto di indirizzo metodologico e di ordine pratico per
condurre al meglio l’azione di recupero. I risultati di questa esperienza sono
confluiti in una monografia collettanea di studi, una sorta di “codice di pratica”
contenente le linee guida d’intervento per il restauro post sismico, la
conservazione e valorizzazione dei connotati identitari del costruito storico e
del territorio. Un’opera che riteniamo possa costituire ancora oggi un punto di
riflessione importante in chiave di conservazione e valorizzazione del
patrimonio.
PROGRAMMA
La Tavola Rotonda si svolgerà il 20 aprile, dalle ore 10,00 alle ore 13,30 presso il plesso didattico di
Santa Teresa in via della Mattonaia, 8 (Piano terra), in seno alla rassegna
“ReCoRD. Restauro e Conservazione.
Ricerca e Didattica”, per dar corso ad una valutazione congiunta docenti
/studenti sul tema del restauro post sima, con i testimoni e diretti
protagonisti del territorio aquilano colpito dal sisma del 2009, nonchè per fare
il punto su quanto è stato fin qui fatto per la ricostruzione dei centri
storici, dal capoluogo agli antichi borghi della Media Valle dell’Aterno, con
particolare riferimento a Sant’Eusanio Forconese e la frazione Casentino, già
oggetto con accordi istituzionali, di studi e ricerche da parte del
Dipartimento di Costruzioni e Restauro (DICR), oggi Dipartimento di
Architettura (DIDA), dell’Università di Firenze. L’assise, introdotta da chi
scrive, si articolerà, alternando letture a cura di Maila Ermini (Teatro La
Baracca), in due sedute: la prima dedicata alle testimonianze. Interverranno il prof. Carlo Alberto Garzonio
(chairman), arch. Guido Iannone e gli ospiti del territorio aquilano: l’ing.
Mimmo Srour, il Sindaco di Sant’Eusanio Forconese, avv. Giovanni
Berardinangelo, il responsabile amministrativo per la ricostruzione degli
aggregati del borgo di Casentino, dott. Innocenzo Chiacchio; la seconda seduta
dedicata alle riflessioni sarà
svolta dai docenti del DIDA: prof. Mario De Stefano (chairman), prof. Raffaele
Nudo e prof. Ugo Tonietti. Seguirà il dibattito coordinato dall’arch. Gianni
Biagi (“Cultura Commestibile”) con la partecipazione aperta di docenti e
studenti.
Prof. Giuseppe
Alberto Centauro
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