La moda è creatività.
Per sviluppare la moda bisogna incentivare la creatività. A questo, per esempio, dovrebbe servire il Museo del Tessuto. O una diversa politica culturale e imprenditoriale.
Invece, a Prato cosa si fa? Si costruisce, si butta cemento, e si mettono le basi per altri capannoni che avranno il nome di Cittadella della Moda.
Come se la città non fosse abbastanza guasta!
Piuttosto c'è bisogno di riqualificare il territorio, non di cittadelle finte!
La moda a Prato è solo realtà nominalistica, è uno slogan che nasconde la brama di far soldi e guastare ancor più il territorio. E sempre a Sud della città. Oltre a tutto quello che già c'è o vi si prevede di fare: ampliamenti di autostrade, i liquami di Baciacavallo, il depuratore del Calice, le fabbriche inquinanti, le tangenziali, i sotto e sovrappassi, il traffico veicolare...
Ma che stupisce tutto questo, se anche alle Cascine di Tavola, quelle di Lorenzo il Magnifico, con la Fattoria, ci vogliono speculare?
La cittadella della Moda si costruirà infatti a Iolo, al Macrolotto (qualche aiolese lo chiama il Macrozozzo): e qui già il degrado è profondo, anche per l'invasione massiccia dei pronto-moda cinesi, dove si lavora notte e giorno in barba a ogni comunismo e rispetto verso l'essere umano, fra capannoni immondi e tralicci giganteschi (e alcuni forse nemmeno a norma); insomma, nello squallore mortale.
http://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2018/04/18/news/con-la-cittadella-si-rifa-un-pezzo-di-iolo-1.16725030?ref=hftiprea-1
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