E' stato presentato oggi il piano operativo per Prato. Da quello che si può
leggere sul sito del Comune, esso sembra ricalcare il cosiddetto Atto di
indirizzo del 2015, pieno di grandi idee (1), con le quali una città totalmente
brutalizzata da più di un secolo a questa parte vorrebbe essere magicamente
trasformata in un grande parco agro-urbano, e dove si trovano i concetti
operativi che dovrebbero essere le linee guida per il futuro: riuso, città
a volume zero, città del distretto manifatturiero del XXI secolo, città di case
popolari e in affitto a basso costo (Social Housing); città parco alimentare,
con grandi progetti e aree strategiche, come la Declassata, il Grande Parco
Urbano, Fluviale, i Macrolotti da rigenerare, le Frazioni da ritessere, le
Cascine di Tavola da far 'rinascere' eccetera eccetera…
Un grande progetto, datato già 2015, di cui al momento si può dire che
nulla è stato fatto.
Ma conoscono, gli assessori, in che città vivono, che città amministrano?
La realtà?
Un pezzettino di realtà l'abbiamo vista ieri camminando, come dovrebbero
fare i politici invece di navigare, fra le vie di Galciana, dove si
assiste a uno dei peggiori abbrutimenti urbani cittadini, dove le case si sono
tutte trasformate in dormi-laboratòri senza alcun controllo, dove dalla
mattina alla sera lavorano cittadini cinesi che le occupano senza nulla
investire nella cura, senza alcuna progettualità per il futuro.
Non è nemmeno più l'abbrutimento della miseria, ma l'abbrutimento dello
sfruttamento capitalistico più bieco che si espande a vista d'occhio.
(A questo si assiste smarriti anche nell'area artigianale di
Tobbiana-Casale, per esempio, dove i mega capannoni appena costruiti sono già
fatiscenti e inquietanti scatole cinesi!).
La realtà è una città - come troppe altre ormai - in cui, tanto per fare un
esempio, non si può nemmeno camminare, dico camminare, camminare a piedi! (come
diceva Ceronetti quando tentava inutilmente di uscire da Torino a piedi e non
era più possibile ormai!), e se voglio andare dal Centro Storico alle Cascine
di Tavola a piedi o in bici rischio di morire, e non vi posso andare che
tramite la trafficatissima e impervia via Roma, ché ovviamente non posso per
esempio camminare per la Tangianzale Ovest (quella dove l'intrico dei cavi dei
tralicci si può quasi sfiorare con mano!).
Le strade del mondo sono tutte ormai destinate ai veicoli.
Proviino i signori assessori a camminare per le Frazioni da
ricucire, per il Centro Storico da valorizzare, fra le Mura da evidenziare!
Una città dove non si può camminare, da dove non si può uscire, è una città
dis-umana. Anche se camminare non ci piace, anche se siamo pigri e totalmente
assuefatti alla modernità macchinica.
In una città simile i parchi, agricoli o fluviali che siano, e posto che si
costruiscano, sono riserve indiane.
Meglio non dire se a piedi voglio andare a Firenze (perché dovrei non
volerlo?), se voglio andarci in bici!
Ma anche andando in macchina, provino gli assessori a percorrere di notte
(l'avranno fatta no, come esperienza reale?), che ne so, la Declassata nel
famoso punto del Soccorso: buio, incerto, senza segnaletica, proprio quel
punto, stretto e trafficato, che dovrebbe - fino a quando si decide che cosa ne
faranno se sottopasso o soprappasso e forse fra una ventina d'anni - dovrebbe
essere illuminato, reso visibile e segnalato in mille modi!
Con i piani operativi sembra si vada a caccia di consenso raccontando una
bella storia da far pubblicare sui giornali e da spacciare sui social.
Una narrazione che serve, dati i risultati raggiunti, per continuare a navigare
nel nulla, per continuare nella gestione di questo potere, per lo status quo,
dove alla fine vince l'occupazione di territorio, il concetto di rendita, e il
traffico.
La realtà di Prato è una città sfruttata, non curata, vandalizzata dai
veicoli, mille case fatiscenti, capannoni di ogni genere con molte inquinanti e
oscure attività.
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(1) Comunicato stampa di oggi:http://comunicati.comune.prato.it/generali/?action=dettaglio&comunicato=14201800001009
Il Piano di indirizzo del 2015 è consultabile qui:http://allegatiurbanistica.comune.prato.it/dl/20151118124227452/atto_di_indirizzo_PS_PO_1.pdf
1 commento:
Giusto Maila. Magnificare come viene fatto (con tanto di lancio in pompa magna stile campagna elettorale) un piano che in pratica è rimasto al 99% sulla carta come era nel 2015 ( ormai quasi 4 anni fa, signori, mica ier l'altro) è prendere per i fondelli i cittadini . A fine legislatura si parla ancora con verbi "al futuro" e basta; di già fatto, o ben avviato e concretizzato in quasi 5 anni ci sono briciole ( nemmeno quelle forse ) e tutti i nodi grossi, importanti sono o in stand by o completamente da pianificare nei dettagli operativi , quindi di cosa si parla? Di promesse, ecco qua: solo prospettive future che non si vede come chi per 5 anni non è riuscito nemmeno a far demolire il vecchio ospedale possa dar corpo. Con quale credibilità si parla di queste cose? Ci vuole anche un pò di pudore a prendere in giro così platealmente le persone. Parlo di chi non vota "per tifoseria" o per convenienza personale, ovviamente, ma di chi in buona fede 5 anni fa magari ha votato per l'attuale giunta credendo a quelle che allora erano legittime aspettative di cambiamento. Che non si sono realizzate, nemmeno superficialemte, mi pare chiaro.
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