In pochi giorni la petizione per il Museo Etrusco a Prato ha raggiunto quasi trecento firme.
Un successo non sperato, soprattutto perché riguarda una causa particolare e locale.
Sono perfettamente consapevole che una petizione sì fatta non porta se non a una presa di posizione di gruppo che difficilmente potrà cambiare le cose.
E tuttavia trecento firme sono un segno, e per qualcuno possono costituire un primo allarme.
Ma perché si è deciso di allontanare i reperti da Prato, anzi proprio dall'area archeologica? Alcuni trattano la questione facendo spallucce, come se si trattasse di una questione di campanile, Campi Bisenzio è a due passi!, ma certo non lo è.
Il motivo, come ho scritto nel motivare la petizione, sta nel voler spostare l'attenzione dalla zona degli scavi, portare altrove il reperto bollente, perché l'area archeologica sacrifica l'espansione dell'Interporto, leggi la speculazione edilizia.
Naturalmente alcune facce di bronzo della politica locale mostrano l'usata finta indifferenza, e piuttosto, sui social, commentano la crisi politica del momento, allontanando tutte le possibili ombre sul percorso politico locale che tra pochi giorni, qui dopo le insulse parate e palcate del Settembre Pratese, riprenderà.
Ma gli interessi in campo sono grossi e non tanto e non solo locali!
Dispiace che alcuni politici, o rappresentanti di movimenti che pure mostravano appena pochi giorni fa (era tempo di elezioni?) di sguainare la spada contro il drago cementificatore a favore dell'area archeologica o dell'era ecologica eccetera, ancora non abbiano firmato, accampando la scusa delle vacanze. Eppure, e proprio in vacanza!, sono ben presenti sui social, naturalmente commentando, con il corpo a bagno, la crisi politica nazionale.
Traccheggiano perché è una petizione che viene dal basso, non ha padroni (e quindi senza soldi), è trasversale, non contempla interesse se non quello pubblico e non promette di dare alcunché, tantomeno lustro, visto che non è stata presentata da loro!
Quando un cittadino decide di fare qualcosa senza il marchio della partitica o simile, rischia di fare la fine della noce nel sacco, che non fa rumore. Può essere la causa più bella del mondo, ma come ha osato? E i più maligni: perché l'ha fatto? Che mire ha? (Nel mio caso: ma lei non fa teatro? Che c'entra l'archeologia?)
L'ingrediente invidia, è ben noto, dopo quello dell'interesse personale, gioca un ruolo fondamentale nell'ostacolare le magnifiche sorti e progressive del mondo.
Però voglio anche farvi sorridere: da quando ho aperto la petizione online, ho vissuto continui problemi internautici: o posta bloccata; o Internet del tutto fuori uso o funzionante a singhiozzo.
Infatti scrivo questo commento in fretta e furia, prima che mi tolgano di nuovo il collegamento...
Per firmare, qui.