venerdì 30 agosto 2019

5a Camminata per Gonfienti


Quest’anno l’annuncio lo facciamo per tempo.
Per domenica 13 ottobre è fissata la 5 Camminata per Gonfienti antica, in particolare per la nascita del Parco Archeologico (quello che sarebbe senza intoppi!)  e del Museo Etrusco a Prato (quello che vogliamo a Villa Niccolini, dove doveva essere).

Ci ritroviamo come sempre alle ore 14,30 in Piazza del Comune e andiamo a piedi fino all'ingresso degli scavi (fermi, bloccati da anni), nei pressi del borgo di Gonfienti, a confine con l'Interporto. La camminata è assolutamente pacifica e libera,  e simboleggia la riappropriazione di un bene, e di un territorio!, che ci è stato finora sottratto.

Vi darò presto altri dettagli, al fine di organizzare meglio l'appuntamento. In caso di pioggia (ma direi solo in caso di diluvio), la Camminata sarà rimandata alla domenica successiva.

Intanto la petizione in corso per il Museo Etrusco va avanti, ora che scrivo sfioriamo le 900 firme.


Avanti così.

giovedì 29 agosto 2019

La dinosaura inizia la stagione 2019

Sabato 14 settembre ore 11 presenteremo la stagione teatrale a La Baracca.
Si inizia con La dinosaura venerdì 28 settembre ore 21 e,  se Santa Pupa mi assiste, replicherò sabato 29 settembre e tutti i sabati  del mese di ottobre.
Altri dettagli alla presentazione.

Quello che la Regione racconta su Gonfienti e Parco Archeologico



Oggi su Il Tirreno la Regione Toscana in grande spolvero su Parco Archeologico e musei etruschi!

Le nostre firme cominciano a farsi sentire.

Raccontano la favola di un grande parco, dove a Prato, vicino agli scavi, rimane un centro espositivo, il Mulino, di proprietà dell'Interporto. Il Museo Etrusco rimane a Campi, quando sarà restaurata la Rocca.

Leggete, parlano di aprire il Parco nel 2020 e che non ci sono intoppi!
Ma gli scavi sono fermi e gli archeologi a spasso!

Grazie per le belle favole che raccontate.

Intanto insistiamo con le nostre firme, che sono arrivate a 800. Vogliamo il Museo a Prato, vicino all'area archeologica, da dove deve essere tenuta lontana la speculazione edilizia. Arriviamo a MILLE!



mercoledì 28 agosto 2019

Prato deve rinascere!

Foto, come la precedente, di GAC

Vogliamo una cultura diversa da quello che mostrano le immagini del Settembre Pratese. Lo so che presto snocciolerete i numeri e mostrerete le foto della piazza piena di ragazzini.

E tuttavia la cultura che molti, oltre a me (i Garibaldini!), chiedono prevede questi punti, ne indico solo alcuni:

Museo Etrusco e Parco Archeologico, con nuovi scavi.
Piste Pedociclabili, trekking, archeotrekking.
Uso della ferrovia per incrementare le visite, non solo le merci!
Parco ambientale alle Pantanelle e nella zona Sud Ovest della città.
Restauro e rinascita culturale e ambientale delle Cascine di Tavola con collegamenti ciclopedonali e autobus direttamente dal centro di Prato...
Restauro della Villa delle Sacca.

Apertura vera del teatro Metastasio (e della Fondazione Toscana Spettacolo)  che deve ospitare anche gli artisti locali: basta veti, monopoli e programmi fatti con artisti amici, addormentanti o televisivi!

Rientroduzione della danza nei teatri cittadini e in città, praticamente scomparsa (a parte la zumba!).

Rinascita e studio della cultura dal basso, per quanto sia ora possibile.
Rinascita dei borghi, con l'istituzione ogni anno in un borgo diverso, di una festa culturale-circolare!
Rinascita del centro con il sostegno vero alle attività artigianali e alle piccole botteghe, e non solo per la movida;  percorso museale con visita cittadina (gratuita per i pratesi).

Tavolo culturale permanente con la comunità cinese e le altre etnie a Prato. 

Istituzione di un circuito bibliotecario diffuso e luoghi per la lettura dei giornali, discussioni e dibattiti eccetera, anche nei bar o sedi private. Non solo il predominio dei circoli Arci.

E mi fermo qui!

martedì 27 agosto 2019

Come i garibaldini

Per il Museo Etrusco a Prato
Vogliamo essere MILLE come i GARIBALDINI.
Firmate, sostenete questa battaglia di cultura e civiltà! 
Prato deve rinascere.

http://chng.it/2LkbtCyhjV

Sulle forme della violenza

In Italia ogni giorno ci sono due donne uccise, in genere dal proprio compagno o marito.

Copio qui due video che ci possono aiutare a capire. Il primo sulla violenza fisica alle donne, dalle tecniche dell'isolamento alle botte:


Quest'altro sulla violenza psicologica,  con le fasi alternanti di umiliazioni e maltrattamenti con gratificazione e amore, che anche le donne possono mettere in campo naturalmente! Su questa violenza non ci sono dati statistici, come invece già ci sono per la violenza fisica. E' difficile provare questo tipo di sopraffazione che, come dice la criminologa, può portare al cancro; e però per la trasformazione dell'abuso in malattia invece i dati sembrerebbero esserci!:



lunedì 26 agosto 2019

Non è vero che la raccolta firme si sta per concludere!

In un articolo su Notizie di Prato, si scrive che la raccolta firme si sta per concludere!
FALSO!
Non è poi vero che la Tinaia sia da ristruttrare; FALSO, quella è pronta. 
E' la Rocca Strozzi che è da ristrutturare!

Chi sparge queste notizie false? Perché non vi documentate bene prima di scrivere la notizia o rilasciare dichiarazioni?

In quello stesso articolo l'assessore Mangani dice che è disposto ad accogliere una parte dei reperti al Pretorio, apre insomma al dialogo.

Acquistare villa Niccolini sarebbe stato un costo altissimo per la comunità? Ma se la Regione aveva stanziato i soldi! O no? Perché si è deciso diversamente?

Perché non si riteneva adatta, come qualcuno ha detto? Era umida, una cascina?

E ancora: sarà presentata, sul parco archeologico mancato, una interrogazione al consiglio comunale da parte della consigliera Marilena Garnier. 
Qualcosa si sta muovendo! E presto altre nostre iniziative.


Firmate!

http://www.notiziediprato.it/news/il-museo-archeologico-che-non-c-e-cartelli-turistici-per-villa-niccolini-la-provocazione-degli-anonimi-etruschi

A Campi Bisenzio, preoccupatevi per la Rocca!

A Campi Bisenzio l'opposizione si preoccupa per il ratto dei reperti. Così recita Il Tirreno di oggi, che ha ben deciso di seguire questa nostra battaglia.

In quel di Campi bisogna invece preoccuparsi per la Rocca Strozzi, che sta crollando (mi sembra tra l'altro che sia stata presentata una mozione), immenso patrimonio da restaurare e valorizzare, e dove mettere i reperti che sono stati trovati nel territorio di Campi!

Datevi da fare, altro che reperti di Gonfienti alla Tinaia, che tra l'altro, oltre a essere sotto la Rocca, al momento da restaurare urgentemente, è a livello delle acque, confina con l'argine del Bisenzio, e mi sembra luogo poco sicuro per collocare reperti antichi.

Per favore non ne facciamo una questione di campanile, troppo facile!

Comunque, preciso che Primavera di Prato non è una associazione; l'adesione è libera e politicamente trasversale, e le firme vanno ormai verso 700.

Firmate!
http://chng.it/2LkbtCyhjV



Queste non sono più città

Contrariamente da Prato, distrutta dai capannoni e dallo sfruttamento del lavoro, Firenze è mangiata dal turismo. 
Un bel video del Il Fatto Quotidiano (vedi sotto) dimostra come il turismo selvaggio, osannato da tutti, ha distrutto la città. I fiorentini se ne vanno, ma prima non dimenticano di mettere in affitto la loro casettina. Ma sappiamo che Venezia è finita come città già da molto tempo.

Ho tentato di replicare il dramma Turista il barbaro, che tratta proprio di questo argomento e che ho rappresentato alla Baracca qualche tempo fa, ma lo rifiutano come la peste: il turismo costituisce ormai l'unica fonte economica per molte città e paesini e non si può nemmeno discuterlo.

Stessa fine per Matera
, dove a causa dell'incoronazione a città della cultura europea, vi sta accadendo di tutto, viene letteralmente saccheggiata, dopo che una urbanizzazione selvaggia, se si escludono i sassi, l'ha praticamente abbrutita.

In queste nostre città, variamente prese d'assalto, è stato distrutto l'artigianato, la cultura locale, l'humus su cui quella bellezza e ricchezza furono costruite e che noi oggi stoltamente fingiamo di apprezzare e capire.
Le nostre non sono più città, ma esclusivamente agglomerati di interessi e di ricerca di denaro.

domenica 25 agosto 2019

Segnaletica etrusca

A Prato tornano gli "Etruschi Anonimi" a mettere i cartelli per l'area archeologica (l'ultima volta nel 2015), cartelli che, nei nostri incontri anche con le amministrazioni passate, abbiamo tanto sollecitato!
Ci hanno riso in faccia, e lo faranno anche stavolta, ma con quel loro risolino solito, accennato, come si dice, sotto il baffo, come a dimostrare sempre la loro superiorità...la loro certezza di restare comunque al comando della città, e di decidere solo loro!
Come a dire: ci fanno un baffo questi qua!
Ma poi quali cartelli ufficiali dovrebbe mettere il Comune di Prato, se non si mostra che sterpaglia e indifferenza?  
Intanto stiamo sfiorando le 600 firme della nostra petizione per il Museo Etrusco a Prato.
Firmate, qui!: http://chng.it/mFgphvhJ



sabato 24 agosto 2019

FIno a quando potranno finta di nulla?

Pubblico un articolo de Il Tirreno di oggi a firma di Giovanni Ciattini, "Il tesori degli Etruschi cercatelo fra le erbacce".

L'eco della nostra battaglia, la nostra raccolta di firme, comincia a farsi sentire, e credo che non sia finita qui.

Intanto si va per le 600 firme, e nessuno potrà negare, né al Comune, né in Regione né in Soprintendenza che il risultato raggiunto non sia significativo. 
Naturalmente andiamo avanti.


Ma fino a quando potranno far finta di nulla?




Per firmare, qui: http://chng.it/2LkbtCyhjV

venerdì 23 agosto 2019

Perché insistiamo tanto sul Museo Etrusco a Prato


Questa è la civetta de Il Tirreno di Prato, che riportava l'articolone di ieri sulla raccolta di firme per un Museo Etrusco a Prato: in realtà, il Museo Etrusco non sarà nemmeno a Campi Bisenzio, perché come faranno a aprire, i signori e le signore della Soprintendenza, un museo alla Tinaia quando sopra la testa dei visitatori la Rocca Strozzi sta crollando? Dovranno prima certamente occuparsi di quest'ultima!

Intanto le firme crescono, cari signori che, come dicono a Roma, vi attaccate al fumo della pipa, e sono più di quelle che vi hanno portato a sedere nelle scranni comunali!

E se non si trovano i soldi per una stanzuccia al Museo del Pretorio di Prato per i resti etruschi di Gonfienti (ah, davvero, assessore, come è scritto nell'articolo, siete arrivati troppo tardi per la Soprintendenza? e voi i piedi, non li avete mica puntati, eh!) come faranno a trovare i soldi ora per rimettere a Campi Bisenzio in sesto la Rocca?

Continuate a dire le bugie e vi si allunga il naso, che sempre più vi allontana dal senso comune e dalla gente.

Cosa volete fare, lasciare la città di Prato allo schiavo-capitalismo dei cinesi e della rendita immobiliare dei vecchi astuti pratesi?

Cari amministratori che dite no a ogni possibile cambiamento di scenario economico e culturale,  che non volete investire in cultura, che siete appiattiti alle volontà di partito e ci negate ogni possibile scenario di futuro (in fondo col misero potere che è concesso alla politica ormai quello che potreste fare è solo questo, darci la possibilità di sperare e immaginare e lo negate!), vi candidate a essere, insieme a quelli che vi hanno preceduto, i corresponsabili del vuoto di questa città e della sua fine,  e non vi basteranno per contrastare il crollo né la movida né i vostri settembri,  fine che già è chiarissima e certa se non si cambia rotta.


giovedì 22 agosto 2019

Un po' di coraggio, assessore!

Deludente ma prevedibilissima la risposta dell'Assessore alla Cultura di Prato Simone Mangani sulla nostra iniziativa di raccolta di firme per il Museo Etrusco a Prato, così come riportata oggi dall'articolo del Il Tirreno.

E' una risposta che:
1. rivela intanto che c'era un accordo bilaterale fra Campi Bisenzio e  Soprintendenza con Prato, e durante la prima giunta Biffoni, che si è chiamata subito fuori da ogni genere di rivendicazione per un museo in casa propria;
2. si appiattisce alla volontà dall'alto e nulla cerca di nuovo o di diverso dal consentito, che abbia come fine la valorizzazione della città e del suo patrimonio culturale.

Un po' di coraggio, assessore! Perché non pensa di mettere in moto investimenti culturali durevoli,  e non solo concerti del Settembre Pratese?

Se cita il museo d'arte contemporanea, che è stato così fortemente voluto, il Pecci rinnovato, be'...non è forse un contenitore vuoto?

E poi, noi il libro dei sogni ce l'abbiamo ancora, a dispetto di chi ce lo vorrebbe togliere o renderlo risibile.
Intanto siamo quasi a 400 firme, e andiamo avanti. 



mercoledì 21 agosto 2019

Considerazioni sulla petizione per il Museo Etrusco a Prato

In pochi giorni la petizione per il Museo Etrusco a Prato ha raggiunto quasi trecento firme.
Un successo non sperato, soprattutto perché riguarda una causa particolare e locale. 
Sono perfettamente consapevole che una petizione sì fatta non porta se non a una presa di posizione di gruppo che difficilmente potrà cambiare le cose.

E tuttavia trecento firme sono un segno, e per qualcuno possono costituire un primo allarme.

Ma perché si è deciso di allontanare i reperti da Prato, anzi proprio dall'area archeologica? Alcuni trattano la questione facendo spallucce, come se si trattasse di una questione di campanile, Campi Bisenzio è a due passi!, ma certo non lo è.

Il motivo, come ho scritto nel motivare la petizione, sta nel voler spostare l'attenzione dalla zona degli scavi, portare altrove il reperto bollente,  perché l'area archeologica sacrifica l'espansione dell'Interporto, leggi la speculazione edilizia.

Naturalmente alcune facce di bronzo della politica locale mostrano l'usata finta indifferenza, e piuttosto, sui social, commentano la crisi politica del momento, allontanando tutte le possibili ombre sul percorso politico locale che tra pochi giorni, qui dopo le insulse parate e palcate del Settembre Pratese,  riprenderà.

Ma gli interessi in campo sono grossi e non tanto e non solo locali!

Dispiace che alcuni politici, o rappresentanti di movimenti che pure mostravano appena pochi giorni fa (era tempo di elezioni?) di sguainare la spada contro il drago cementificatore a favore dell'area archeologica o dell'era ecologica eccetera, ancora non abbiano firmato, accampando la scusa delle vacanze. Eppure, e proprio in vacanza!,  sono ben presenti sui social, naturalmente commentando, con il corpo a bagno, la crisi politica nazionale.

Traccheggiano perché è una petizione che viene dal basso, non ha padroni (e quindi senza soldi),  è trasversale, non contempla interesse se non quello pubblico e non promette di dare alcunché, tantomeno lustro, visto che non è stata presentata da loro!

Quando un cittadino decide di fare qualcosa senza il marchio della partitica o simile, rischia di fare la fine della noce nel sacco, che non fa rumore. Può essere la causa più bella del mondo, ma come ha osato? E i più maligni:  perché l'ha fatto? Che mire ha? (Nel mio caso: ma lei non fa teatro? Che c'entra l'archeologia?)

L'ingrediente invidia, è ben noto, dopo quello dell'interesse personale, gioca un ruolo fondamentale nell'ostacolare le magnifiche sorti e progressive del mondo. 

Però voglio anche farvi sorridere: da quando ho aperto la petizione online, ho vissuto continui problemi internautici: o posta bloccata; o Internet del tutto fuori uso o funzionante a singhiozzo.
Infatti scrivo questo commento in fretta e furia, prima che mi tolgano di nuovo il collegamento...

Per firmare, qui.

lunedì 19 agosto 2019

Vallombrosa, la benedizione via smartphone



Ieri, a Vallombrosa, ho visto un giovane frate  mandare la propria benedizione via smartphone.
Il frate, poi, chiedeva numeri di telefono ai visitatori, forse per continuare a mandare quelle parole tramite il mezzo, che fra le mani  forse lui pensava diventasse verace strumento divino.

Si sa, io non capisco le cose di Dio. Però il gesto, e lui vestito in bianco e quel piattino elettronico in mano, messo davanti alla bocca, mi sembrava piuttosto un atto o-sceno.

Ho altri ricordi di Vallombrosa: il nonno materno sofferente di nervi all'albergo di Saltino,  che si distendeva sotto gli alberi, albero anche lui posato, enorme e silenzioso, sulla coperta rossa, pratese ruvida e pelosa; e le gite che il babbo decideva da Reggello, dopo la visita e il pollo comprato dalla contadina Tacca, amica della nonna dell'Incisa...

Dopo la tempesta del 5 marzo 2015 migliaia di alberi sono caduti, e ora la Forestale lavora per ripristinare il disastro e studia come la Natura da sola si ripara.

E dalla caduta di questi alberi, nella foresta s'è aperto uno squarcio, e vi si gode un panorama inaspettato, sì che ora e per altro tempo ancora si potranno osservare gli altri monti fino alle Apuane.

Ma senza smartphone già qui tutta la Natura benedice ed è davvero santa. Diglielo, al frate.



domenica 18 agosto 2019

Un articolo sulla petizione per il Museo Etrusco a Prato


Pubblico un articolo su "Il Tirreno" di oggi. Come chi mi legge sa, non esiste l'associazione Primavera di Prato come indicato nell'articolo, ma appunto solo questo diario. A oggi siamo 252 firme.
Se condividete, firmate qui http://chng.it/mFgphvhJ  L'obbiettivo è 500 firme!

lunedì 12 agosto 2019

Il permesso

Signor Prefetto
quando venivo da te,
mi permetta il tu fraterno
ora che vive d'eterno!,
per il permesso
ferie
studio
accesso,

ricordi?
tu eri potente
e io,
un niente.

Lavoravo
studiavo
recitavo
le mille cose
della mia vita.

Tu indulgente
sorridevi
questa è folle,
pazienza

e m'accordavi,
come al condannato,
clemenza!

Signor Prefetto:
ieri te ne sei andato,
ma prima
ti sei ricordato di me,
dopo così tanti anni!
e hai chiesto
tu a me!, il permesso
di poter recitare
una mia poesia
al tuo funerale.

Come cambia il fondale
la vita!

Tu a me
hai chiesto il permesso,
anch'io ti ho detto di sì!,
prima di uscire, lo stesso.


domenica 11 agosto 2019

La domenica degli Etruschi

Sorpresina della domenica! Su La Nazione di Prato oggi compare l'appello per il Museo Etrusco a Prato (firmate a questo indirizzo, http://chng.it/GY2PqtsbXt ) insieme, pur in pagine differenti, a un articolo del Prof. Centauro sulla Prato etrusca nella sua rubrica "Sguardi sulla città". 
Giuro che non ci eravamo messi d'accordo. 

P.S. Per puntualizzare: qui sotto mi vedete munita di chitarra non etrusca con Gianfelice D'Accolti in una foto di scena del mio "Leonardo, diario intimo di un genio".  Nell'articolo si cita una associazione con il nome di "Primavera di Prato", che concretamente non esiste; esiste solo questo mio diario. Formano però forse un'associazione ideale tutti coloro che leggono quello che scrivo, e che ringrazio. La raccolta di firme sta andando bene, speriamo che qualcuno si levi dal pantano.




sabato 10 agosto 2019

Una petizione per il Museo Etrusco a Prato

Abbiamo lanciato la petizione online per il Museo Etrusco a Prato, non a Campi Bisenzio. I reperti devono essere vicino all'area archeologica, non altrove. Leggete l'appello, le sue motivazioni e possibilmente firmate e fate firmare. E' possibile firmare anche presso il Teatro la Baracca. Per chi vuole leggere le motivazioni e firmare, può farlo qui:


Vediamo chi ha il coraggio di metterci la faccia!

Testo della petizione:
Dopo la scoperta archeologica della cosiddetta città etrusca di Gonfienti di Prato, il cui sito è praticamente in stato di abbandono, le autorità hanno deciso di traferirne i reperti  fuori Prato, nella vicina Campi Bisenzio, presso la Tinaia di Rocca Strozzi. Ma la Rocca Strozzi deve essere restaurata e Prato non ha visto ancora riconosciuto l'importantissimo ritrovamento etrusco (con la cosiddetta "domus" di 1440 m2, la più grande dell'Italia antica) che, purtroppo, si trova nei pressi dell'Interporto della Toscana Centrale.
Chiediamo che i reperti siano collocati presso Villa Niccolini a Gonfienti, proprio vicino all'area archeologica, così come era stato approvato dal Comune di Prato nel 2004, e non portati a Campi Bisenzio. I reperti devono stare vicino al luogo del ritrovamento; se si trovano altrove, pur non distanti, si perde il contatto con il territorio e si dimentica la scoperta, lo studio e la cura che necessita il sito, anche al fine di vederlo finalmente fruibile al pubblico. Insomma, il fatto di voler trasportare i reperti altrove denunzia la volontà di obliare l'area archeologica e di puntare piuttosto verso l'espansione speculativa edilizia. Per questo è fondamentale che a Prato nasca il Museo Etrusco.

mercoledì 7 agosto 2019

Poggio Rota






Oggi al sito di Poggio Rota, la Stonehenge italiana scoperta da Giovanni Feo nei pressi di Pitigliano. Difficilissimo trovarlo, noi ci siamo riusciti grazie a Patrizio e a Sandra Zanardi, pittrice. Eravamo arrivati vicinissimi, ma la vegetazione occulta il sito completamente. 
Patrizio e Sandra ci hanno raccontato che arriva gente da fuori Italia per visitare il sito con i megaliti, ma noi al solito con l'archeologia, i beni culturali e del paesaggio, pratichiamo indifferenza, se non maligno e colpevole abbandono.

https://archeotime.com/2015/06/16/poggio-rota-la-stonehenge-italiana/



Un invito per i 20 anni dei Celestini

 Per stasera, 21 dicembre, ore 20,45 alla Baracca.