sabato 21 marzo 2020

Sono ancora cittadina o sono diventata una paziente?


Sono ancora una cittadina oppure sono diventata una paziente? Sono ancora in uno stato di diritto? Posso ancora esprimere una opinione, dissidente o meno senza venire cannibalizzata?

Perché mi si costringe, non solo a reclusione fisica per emergenza sanitaria (che per ora in maniera grave riguarda solo la Lombardia, dove tra l'altro la gestione sanitaria è in misura massiccia in mano a privati), ma anche a stare muta?
Cos'è quest'ordine (vedi per esempio i comunicati di AGCOM che copio), a far parlare solo gli esperti, le fonti scientificamente accreditate?
Esperti di che? Accreditate da chi?
Cosa sono poi questi scherani che circolano sui social a difesa della salute pubblica, a difesa dell'ordine, e che vogliono far tacere anche chi solo osa pensare diversamente?
Chi sono poi questi sindaci che ci ORDINANO di fare le cose, che MINACCIANO con i loro video ? Lo possono fare davvero? Cosa dice LA LEGGE?

Chiudete il mondo, non posso comprare le penne a sfera, ma intanto su Internet si può comprare tutto, date forza solo ai potenti, ai ricchi, a chi ha in mano la gestione stessa di Internet.

La stessa piattaforma su cui scrivo, che mi dà tanta libertà di scrivere per esempio,  se volesse, senza alcun motivo, mi potrebbe far tacere per sempre. Cosa potrei dire io per contrastare questa decisione? NULLA.

Questa influenza COVID19, che fa morire così tante persone (ma tutte queste case farmaceutiche e tutta questa scienza, gli esperti!, non sono riusciti ancora a niente?), è comunque un buon viatico per trasformarci da cittadini in pazienti muti e obbedienti.

Invece di organizzare cori sui balconi (e presto vi tracceranno anche sui balconi con gli smartphone!), sarebbe opportuno rileggere la Costituzione, e riflettere quanto le misure adottate dal governo, senza alcun vero dibattito politico poi, ci stiano allontanando dai diritti fondamentali della persona che vi sono stabilite.

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