sabato 31 ottobre 2020
venerdì 30 ottobre 2020
SPEZZEREMO LE RENI AL VIRUS! - Gli arditi DPCM di Conte
giovedì 29 ottobre 2020
Comunicato delle Streghe
mercoledì 28 ottobre 2020
Se lo chiede Belfagor: show televisivi senza mascherina e teatri chiusi?
Negli show televisivi vanno senza mascherina? Chiedo perché non ho la televisione e ho dovuto chiudere il teatro. Invece io che cammino per la strada all'aria aperta devo indossarla? Spiegatemi.
Se lo chiede Belfagor: sistemi di sanificazione sui mezzi pubblici
E se usassimo ozono sui mezzi pubblici? Oppure, se l'ozono a lungo risulta irrespirabile, non potremmo utilizzare sistemi di sanificazione? Potrebbero aiutare a ridurre l'epidemia, no?
martedì 27 ottobre 2020
Un governo che ammanetta
Guardate questo video, una fiorentina viene arrestata, ammanettata addirittura, perché non indossa la mascherina: esso svela il vero volto di questo GOVERNO, che infrange la Costituzione, esattamente il 13 articolo della Costituzione.
In sostanza in Italia non esiste più il concetto dell'HABEAS CORPUS.
E il giurista Conte, il professore universitario di diritto, cosa dice?
Articolo 13
La libertà personale è inviolabile.
Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'autorità giudiziaria [cfr. art. 111 c. 1, 2] e nei soli casi e modi previsti dalla legge [cfr. art. 25 c. 3].
In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge l'autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all'autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto.
E` punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà [cfr. art. 27 c. 3];.
La legge stabilisce i limiti massimi della carcerazione preventiva.
lunedì 26 ottobre 2020
Il Ministro Franceschini risponde alle critiche
RIFIUTARE IL PASTO
Avete notato come certi politici stiano zitti davanti a questa seconda chiusura?
Non solo perché ci dominano meglio, politicamente succubi. Ma perché così possiamo essere migliori consumatori. Affinché possiamo meglio lavorare per loro!
Esempio: Berlusconi, dopo il virus che l'ha colpito come nessuno in tutto il mondo s'intende, balbetta insulse frasi 'd'amore' e buoniste: "Sono angosciato all'idea che gli italiani provino quello che ho provato io...".
Perché?
Perché con queste chiusure del mondo, dei cinema, dei teatri, la gente guarda di più le sue televisioni. E lui, oltre a ricevere più attenzione per il suo partito, vende più spazi pubblicitari.
Per questo anche certi giornali pompano sul virus! Ci campano.
Le grandi società, anche culturali, che lavorano con e mezzo internet non hanno interesse che il mondo sia "aperto", preferiscono lo stato-virale.
Le società Sky, Netflix (20 ml di fatturato nel 2019!), ma anche la stessa Rai: preferiscono che noi rimaniamo a casa e guardiamo quello che loro mandano in onda sulle varie onde. Non gliene importa niente della realtà, o che ci sia un mondo alternativo a loro, e ormai il pubblico è così addomesticato che quasi non sa che farsene delle sale cinematografiche, dei teatri, dei concerti, della danza, addirittura degli stadi, quando si può vedere tutto da casa con un clic!
La cultura in presenza non serve, non ci si può mettere le pubblicità in mezzo. Non ci si può fare un lauto pasto e non la si può strumentalizzare a larga scala per fini politici. La cultura in presenza, in carne, è una caccolina nel naso enorme del mondo. Ma comunque meglio toglierla, anche se ormai è appesa a un filo e sta per cadere. Questione di pochi anni.
Il teatro, gli stabili con la prosa, la lirica eccetera, sono tenuti in vita solo in funzione politica locale, di consenso e vetrina di assessorati o poco più. D'altronde chi vuole più gli spazi autonomi, off? Non sono finanziati, e anche al pubblico non piacciono, non sono belli, non hanno le poltroncine rosse...E poi che spettacoli miseri, senza scenografie, che propongono!
Ovviamente il cinema si presta bene, oltre alla musica, all'assorbimento globalizzato che ora serve.
E infatti ormai lo producono solo le grandi società di intrattenimento. Che fanno i film che dicono loro, li distribuiscono come dicono loro, in assoluta dittatura culturale. Senza controllo politico, anzi in complicità con la politica. Non ci sono più i produttori, i Ponti, i Cristaldi, per non parlare di produttori come Alfredo Bini (che forse oggi sarebbero fisicamente eliminati), che rischiavano di tasca propria, con registi e sceneggiatori a volte ribelli e preparati, che avevano qualcosa da dire.
Ora le trame si scelgono con l'algoritmo, che dice il possibile gradiente, con tabelle e parametri. Per questo le mega produzioni prevedono anche temi scottanti, argomenti sociali, lacrime e risate in quantità, ma sempre stile e puntamento standard; il cinema oggi si fa così.
Ora tutte le manifestazioni culturali che passano su Internet e ovviamente in televisione sono derubricate a puro intrattenimento a fine di consumo, e sono, devono essere funzionali all'economia e alla politica. I falsi critici cinematografici - in realtà mediatori del sistema - che si sentono anche alla orami inascoltabile radio - letteralmente dei venduti - si guardano bene dal dirlo.
In questa seconda chiusura generalizzata che cade a fagiolo (ma dopo il tranquillo Natale, se ci sarà, la serie Lockdown proseguirà con altre puntate, non temete), tutti continueranno a tracannare, come da un imbuto, l'intrattenimento confezionato in maniera così uniforme e varia con pubblicità, divertendosi al grande gioco del pensiero unico, che conforta e non fa durar fatica.
La vera rivoluzione non è solo scendere in piazza - atto nella realtà subito criminalizzato, e infatti nessuno ha detto, dopo le proteste anti-chiusura di Napoli, "siamo tutti napoletani", ma anche per quanto e più possibile boicottare, rifiutare il pasto.
Morendo di fame.
domenica 25 ottobre 2020
FRANCESCHINI DIMETTITI
Permettono le funzioni religiose secondo i modi che erano per i teatri e l'accesso ai musei i modalità di sicurezza. Bene. Ma nei musei si cammina, ci si muove, nei cinema e teatri si sta seduti! E allora, aver speso danaro pubblico, vedi il Metastasio a Prato, per sistemare i teatri secondo le regole del distanziamento non è servito a nulla. SOLDI PUBBLICI BUTTATI ! VERGOGNA. Si capisce che fanno le cose senza cognizione, SONO INCOMPETENTI, se non peggio.
La Cervelliera, tra Ariosto e Beckett
Se non ci fanno chiudere un'altra volta, come sembra probabile, sabato 31 ottobre vorremmo replicare ancora La cervelliera. Perché no, visto che piace ed è attuale?
Stasera grande emozione nell'andare in scena per la terza volta, dopo lo sconforto dato dall'annuncio di una assurda prossima chiusura anche dei teatri, i luoghi aperti al pubblico dove sembra si registrino meno contagiati.
So che domani lo sarò meno (non accetteremo questa chiusura passivamente questa volta!), ma stasera sono quasi felice. Grazie a coloro che ci hanno permesso di recitare, eravamo in forma e combattivi!, in un momento così difficile.
E stasera ci hanno regalato un bel commento:
"Una commedia brillante tra Ariosto e Beckett, due interpreti eccezionali, ognuno impegnato in un doppio ruolo: voce, mimica facciale, movenze che caratterizzano i quattro protagonisti alle prese con una moderna perdita di senno. Grazie per tener vivo il teatro: siete unici."(Eloisa).
P.S. Non c'è rimedio se il Ministro della Cultura vuole chiudere i luoghi della cultura!
sabato 24 ottobre 2020
Coprifuoco "naturale"
Ora il coprifuoco non c'è nemmeno più bisogno di dichiararlo, la gente è stata ammaestrata (a questo servono i magici strumenti!), e così, meglio, non si paga nessuno. Non si esce più la sera, da nessuna parte, dall'oggi al domani. Inutile dire e ripetere che, per esempio, il teatro è un luogo sicuro se il tam tam che si fa circolare sui media è "non fate uscite inutili"! Siamo di nuovo come prima, e peggio di prima. UN (ASTUTO) GOVERNO DEL DISASTRO.
venerdì 23 ottobre 2020
Relazione sulla 6a Camminata per Gonfienti, e richieste
Pubblico la relazione sulla 6a Camminata per Gonfienti: vi leggerete il riassunto dello svolgimento e le richieste che rivolgiamo al Comune di Prato e alla Sovrintendenza, ossia:
1. Concreta attenzione nei confronti del sito archeologico da parte dell'amministrazione locale;
2. La nascita del Museo Etrusco in prossimità degli scavi di Gonfienti; il Museo di Campi avrà i suoi reperti, non meno importanti, dell'Età del Bronzo:
3. Calendario di visite in occasione della presente ripresa degli scavi;
4. Opportuna segnaletica del sito archeologico.
"Dopo avere seguito il percorso ciclopedonale lungo il Bisenzio, in prossimità dell'area archeologica (chiusa), sostando fuori dal recinto dell'interporto, sono state fatte due soste: la prima per fornire informazioni sul sito, descrivendo quello che fino ad oggi è stato messo in luce con gli scavi e fornendo a tutti i partecipanti lo schema del percorso di visita, fornito il 26 settembre dalla SABAP, che sarà attuato una volta reso fruibile il sito (VEDI LA FOTO); la seconda davanti al cancello d'ingresso di via del Pantano per le futura iniziative da intraprendere per incentivare, dare continuità ed accelerare i tempi di apertura degli scavi, nella valutazione da tutti condivisa che la realtà archeologica pratese rivesta un'importante risorsa culturale da valorizzare senza ulteriori indugi a vent'anni dalla sua scoperta.
GOVERNO IGNORANTE E INCAPACE CHE FA MORIRE LA PROPRIA CULTURA
Dunque si prevede una chiusura completa alle 21 prossimamente, un nuovo lockdown in sostanza per le attività non essenziali a causa dell'aumento dei contagiati. (Che si va a cercare per poter chiudere tutto!).
DUNQUE LA CULTURA, CHE IN MOLTA PARTE SI SI SVOLGE LA SERA, NON E' UNA ATTIVITA' ESSENZIALE PER QUESTO GOVERNO.
E' poi assurdo che non si distingua fra movida e teatri o cinema, per esempio, che già garantiscono distanziamento e misure anticovid e in genere non sono così affollati come gli sbevazzi per la strada, che in questi anni hanno lasciato al chiasso libero e volgare! E' assurdo.
giovedì 22 ottobre 2020
La battaglia archeologica
La battaglia archeologica, in senso proprio e lato, è la madre di tutte le battaglie, perché una delle risorse preferite, o forse la prediletta, di chi ci domina è dividerci dal nostro passato.
Il delitto perfetto
Dagli spostamenti inutili del Ministro Speranza oggi siamo passati agli spostamenti non necessari suggeriti del Presidente del Consiglio Conte.
Mi spiegate quali sono? Andare al cinema, a teatro, al museo, come lo vogliamo definire, non necessario? Dobbiamo solo uscire a comprare il pane? O solo l'idraulico potrà per le urgenze?
La gente non andrà più da nessuna parte e la chiusura ognuno se la farà da sé, e senza che il governo sborsi un centesimo visto che il "lockdown" non è stato dichiarato?
Bravi. Dunque vedremo solo i tristi spettacoli della classe politica e di Netflix! A quando la chiusura del Parlamento?
Non pagheremo neanche le tasse, e non ci sarà bisogno nemmeno di sciopero fiscale, perché senza guadagni, si chiude. La bancarotta? Avete un idea di quello che sta succedendo, non solo negli ospedali, ormai destinati solo ai malati di covid - per cui per curarsi d'altro bisogna andare in una struttura privata -, ma anche fuori?!
Ma in realtà dei numeri di morti e infetti, cosa sappiamo? Praticamente nulla. Non abbiamo elementi per capire cosa sta succedendo, tantomeno quindi per capire e difenderci dalla malattia!
E pure crediamo totalmente a quello che ci raccontano in modo violento e pasticciato, ben poco scientifico!, i media, gli specialisti in televisione (sic!), su Internet e, in pochissimi giorni, siamo già tutti di nuovo terrorizzati.
Il nostro corpo, dopo essere stato mercificato nel sistema del consumo, ora è invaso, "deciso", la pandemia ha permesso al potere di spazzare via tutto il sacro e l'intangibile che è in noi.
E mentre il potere ci invade, impedisce il contatto fra noi, quello che noi vogliamo e scegliamo.
E in più, del numero dei suicidi, o dei morti per cancro, non si può parlare. E' vietato. Perché così si possa dire che il covid uccide, le misure imposte no.
Questo è il delitto perfetto. Ed è più che una dittatura. Verità e realtà sono state uccise in un colpo solo.
mercoledì 21 ottobre 2020
Gli spostamenti inutili e la scomparsa della realtà
"Evitate spostamenti inutili, restate a casa il più possibile", dice il ministro della Salute Speranza...
L'obbiettivo non è soltanto preservarci dal virus, ma andare verso una direzione ben precisa: la scomparsa della realtà, l'eliminazione del contatto, la distruzione della cultura "dal basso". Tutto deve provenire dall'alto, avrà valore solo quello.
Ozono terapia e tanto altro, ministro Speranza, invece di comparsate terrorizzanti in televisione
Il Ministro Speranza continua nella sua campagna terroristica per la 2a ondata pandemica, come i giornali e le televisioni "buone", e invece di fare il Ministro della Salute consiglia, come un maestrino allo scolaretto, di "evitare spostamenti inutili".
Eviti lui di spostarsi e parlare dannosamente, e invece di minacciare nelle trasmissioni televisive, si guardi un bel film; sono sicura che non l'ha visto, "Cassandra Crossing" e che se lo vede magari gli viene l'uzzolo - senza farsi vedere da quegli altri del suo partito, naturalmente- di tentare altre strade per la cura del Covid, oltre al tanto atteso vaccino, ossia, per esempio, l'ozono terapia.
E si guardi questi siti scientifici:
http://www.ossigenoozono.it/Pages/CovidList.aspx
e legga queste notizie:
«Covid meno letale di tante malattie infettive» Il virologo Palù: non si può seminare il panico
«Gli studi dicono che questo virus è lontanissimo dalla Sars. Si è persa la capacità di valutare i dati per quello che sono» L’appello alla prudenza nei comportamenti. «Temo l’informazione virulenta, la società è uscita con le ossa rotte dal lockdown»
di Alessandro Malpelo ROMA «Occorre prudenza nei comportamenti, ma senza arrivare a seminare il panico nella gente, come vedo purtroppo fare in alcune trasmissioni. L’appuntamento con il bollettino televisivo dei decessi causa Coronavirus, in questo modo asciutto e martellante, evoca la paura irrazionale del contagio». Giorgio Palù, già presidente della Società europea di virologia, considera controproducente alimentare l’ansia in una società uscita con le ossa rotte da un lockdown prolungato. Professor Palù, lei virologo di chiara fama misura i toni nei confronti del Covid-19, perché? «Perché un certo modo di fare informazione è diventato virulento, non per nulla hanno coniato il termine infodemia. Si è persa la ragionevolezza, la capacità di valutare i dati per quello che sono. La gente ormai pervasa dal pessimismo mi ferma per strada e mi chiede se moriremo tutti di questo morbo». Lei cosa direbbe? «Gli studi più recenti mostrano che la letalità di questa malattia oscilla tra lo 0,3 e lo 0,6%, lontanissima dalla Sars che era al 10%, inferiore persino alle infezioni da batteri resistenti. Per essere esaustiva l’informazione dovrebbe spiegare, ad esempio, che essere positivo al tampone non significa essere malato contagioso. Questa che abbiamo di fronte non è la peste, non sarà un nuovo vaiolo». Eppure negli ultimi giorni le ambulanze non fanno altro che scaricare gente al pronto soccorso per casi sospetti o conclamati, le risulta? «La curva mostra ultimamente un andamento esponenziale, d’accordo. Ma invece di fare proclami evocando futuribili nefasti scenari, facendo credere che prima o poi saremo inesorabilmente tutti infettati, occorre descrivere la situazione oggettiva, e indicare come vogliamo uscirne». Lo faccia lei. «In questo momento abbiamo 90mila positivi, con 5mila degenti in ospedale, quindi il 6%. A marzo e aprile i ricoverati erano il 25%. Molti di questi oggi hanno sintomi lievi. Altri in terapia intensiva dopo sei o sette giorni vengono trasferiti perché hanno superato la fase acuta, segno che abbiamo imparato a fare diagnosi tempestive, e le cure sono migliorate grazie a cortisonici, eparine, e un antivirale come Remdesivir, che va somministrato quanto prima. Poi ci sono i ricoveri sociali, anziani accolti in ospedale con Coronavirus anche perché vivono soli, e non hanno nessuno che li accudisce». Per prevenire la seconda ondata lei sconsiglia di chiudere i battenti a Natale. Dove dobbiamo agire? «L’impennata dipende essenzialmente dal fatto che otto milioni di studenti si sono rimessi in circolazione, ma i contagi non avvengono nelle scuole che sono tutte molto controllate. Il punto critico sono i mezzi di trasporto pubblico, ma nell’ultimo Dpcm non mi pare che si sia deciso granché. Qui forse la mascherina non basta o devono averla tutti. Vanno favoriti maggiori distanziamenti e ricambi d’aria». Lei sembra scettico anche sul ricorso massiccio al tampone, un test molecolare che sta ingolfando i laboratori di mezzo mondo, perché? «Inseguire la catena di contagi diventa problematico, con il 95% di asintomatici mi chiedo che senso abbia risalire ai contatti dei contatti. Considerato il tempo di incubazione dell’infezione, e i tempi di intervento, lo vedo difficile da realizzare, una volta arrivati, il virus è già saltato da un’altra parte».LA NAZIONE di oggi.
lunedì 19 ottobre 2020
Replica straordinaria de La Cervelliera (e qualche spiegazione)
Abbiamo anche cambiato la locandina per la prossima replica, straordinaria, de "La Cervelliera", che avrà luogo sabato 24 ottobre, alle ore 21,15.
Il "marito fantasma", così si firma, alludendo a uno dei protagonisti della commedia, ci ha mandato un commento:
"Dalla commedia filosofica alla farsiArte, godibile a più livelli, ognuno dei quali credibile e non prevaricante sugli altri. Miracolo di equilibro drammaturgico, dove il tema dell'identità traina quello dello spaesamento esistenziale e della manipolazione sociale.
I quattro, o quattro alla seconda personaggi, si intersecano e tracciano uno stradario psicologico esilarante, vero cul-de-sac del proprio futuro".
Voglio aggiungerne uno mio, di commento, visto che qualcuno ha chiesto del significato filosofico della commedia, che pur in veste comica, traspare e lascia appunto allegramente...confusi.
Vi si parla di scambio di identità.
Da Freud in poi sappiamo che, contrariamente alle certezze cartesiane del cogito ergo sum, non abbiamo una identità chiara e disponibile, trasparente, solo perché esseri intelligenti e pensanti. L'io è illusorio e affatto sovrano; anzi, a volte assomiglia piuttosto a un buco nero in cui ci smarriamo.
Adesso nella dimensione social, non più sociale (social è l'opposto di sociale, perché ognuno è solo davanti al suo strumento, alla sua macchina, mentre nel sociale siamo tutti insieme presenti nella realtà), l'identità corporea è ancora più confusa, anzi diventa una identità rarefatta, facilmente catturata e strumentalizzata.
"La cervelliera" è questo luogo virtuale dove la nostra identità viene confusa e presa.
Il corpo (vi si trova la metonimia per eccellenza - lo "gnègnero" ) diventa la materia prima dello sfruttamento, e viene sostituito a piacimento appunto nella realtà virtuale. Anche se questa parola, come "social", non è presente nella commedia.
Invano i personaggi tentano una fuga, perché ormai la loro identità è compromessa.
domenica 18 ottobre 2020
6a Camminata per Gonfienti: anche quest'anno un buon risultato
Qualcuno ha sperato che partecipasse poca gente. Una prima data rimandata, la Camminata si doveva svolgere infatti domenica scorsa, 11 ottobre, posticipata a causa maltempo; e poi il Covid.
Invece eravamo un bel gruppetto. Sotto un cielo limpido, e una atmosfera serena e concreta.
Siamo anche andati più veloci del solito, e tutti con la mascherina come impongono i provvedimenti anticovid, forse perché ci sono state meno soste. Ma più efficaci.
Il Prof. Centauro ci ha confermato la ripresa degli scavi, che si osserva anche dalla triste recinzione elettrificata dell'Interporto, e mostrato il progetto attualmente in corso per rendere fruibile il sito al pubblico.
Per quanto mi riguarda credo che sì, certo qualcosa s'è mosso, e anche grazie alla nostra azione civile e politica, ma non si muoverà ancora molto a lungo se l'amministrazione locale non si impegna (e la vedo difficile) per la realizzazione di un parco archeologico e la costruzione di un museo vicino all'area degli scavi.
Senza il museo vicino agli scavi, l'area archeologica viene soffocata dai capannoni, presenti e futuri.
Le firme per il Museo Etrusco sono 1380. Un risultato che l'amministrazione locale mostra bellamente di ignorare.
P.s. Il lavatoio del '700, sulla ciclabile vicino a Villa Niccolini, luogo che le amministrazioni passate avevano in un primo tempo destinato al museo etrusco, è ancora una volta circondato dalle canne. Lo troviamo così ogni anno. Come la strada, via del Pantano, piena di buche.
Confermata la 6a Camminata per Gonfienti
Oggi pomeriggio, ore 14,30 in Piazza del Comune a Prato ci ritroviamo per la 6a Camminata per Gonfienti. Non ci sono limitazioni, se non attenzione per le misure anticovid in atto. Chiediamo a tutti senso di responsabilità. Chi partecipa deve comunicare il proprio nome. Per le motivazioni di questa camminata, politica, pacifica, culturale, si può leggere qui: https://primaveradiprato.blogspot.com/…/6a-camminata-per-go…
mercoledì 14 ottobre 2020
Fino alla prossima chiusura
Le persone sono impaurite, e si fidano sempre meno di tornare a teatro, nonostante il teatro sia davvero un luogo sicuro, noi lo curiamo attentamente e seguiamo le regole. Possiamo non condividerle, è un nostro diritto, ma le seguiamo scrupolosamente. Le persone stanno perdendo il lavoro, e quindi presto, anche se il teatro è sicuro, anche se non hanno paura, non verranno più lo stesso. Quindi chiusura completa o no, oggi minacciata per interposta persona a Natale, siamo già di nuovo in grande difficoltà. Anche se non ce le vietavano, non abbiamo proprio voglia di organizzare feste! Continuiamo comunque a tenere aperto il nostro piccolo teatro, La Baracca, ostinati, precisi, con la nostra piccola dose di coraggio e sana follia quotidiana, finché le ossa ci sostengono, lavorando come mai prima. Grazie a coloro che non ci abbandonano (fino alla prossima chiusura?).
La mascherina è un talismano?
Noi continuiamo a seguire le regole e a indossare la mascherina secondo le norme imposte da tutti i DCPM. Tuttavia, un articolo del 20 aprile del The New England Journal of Medicine racconta un'altra storia, ossia che la mascherina, usata da sola senza altra precauzione, come pulizia delle mani, guanti eccetera, non serve ad altro che a placare l'ansia. Sarebbe insomma essenzialmente un talismano. Le sottolineature sono mie. Purtroppo non ho tempo di tradurlo, e comunque, buona lettura!
As the
SARS-CoV-2 pandemic continues to explode, hospital systems are scrambling to
intensify their measures for protecting patients and health care workers from
the virus. An increasing number of frontline providers are wondering whether
this effort should include universal use of masks by all health care workers.
Universal masking is already standard practice in Hong Kong, Singapore, and
other parts of Asia and has recently been adopted by a handful of U.S.
hospitals.
We know
that wearing a mask outside health care facilities offers little, if any,
protection from infection. Public health authorities define a significant
exposure to Covid-19 as face-to-face contact within 6 feet with a patient with
symptomatic Covid-19 that is sustained for at least a few minutes (and some say
more than 10 minutes or even 30 minutes). The chance of catching Covid-19 from
a passing interaction in a public space is therefore minimal. In many cases,
the desire for widespread masking is a reflexive reaction to anxiety over the
pandemic.
The calculus
may be different, however, in health care settings. First and foremost, a mask
is a core component of the personal protective equipment (PPE) clinicians need
when caring for symptomatic patients with respiratory viral infections, in
conjunction with gown, gloves, and eye protection. Masking in this context is
already part of routine operations for most hospitals. What is less clear is
whether a mask offers any further protection in health care settings in which
the wearer has no direct interactions with symptomatic patients. There are two
scenarios in which there may be possible benefits.
The first is
during the care of a patient with unrecognized Covid-19. A mask alone in this
setting will reduce risk only slightly, however, since it does not provide
protection from droplets that may enter the eyes or from fomites on the patient
or in the environment that providers may pick up on their hands and carry to
their mucous membranes (particularly given the concern that mask wearers may
have an increased tendency to touch their faces).
More
compelling is the possibility that wearing a mask may reduce the likelihood of
transmission from asymptomatic and minimally symptomatic health care workers
with Covid-19 to other providers and patients. This concern increases as
Covid-19 becomes more widespread in the community. We face a constant risk that
a health care worker with early infection may bring the virus into our
facilities and transmit it to others. Transmission from people with
asymptomatic infection has been well documented, although it is unclear to what
extent such transmission contributes to the overall spread of infection.1-3
More
insidious may be the health care worker who comes to work with mild and
ambiguous symptoms, such as fatigue or muscle aches, or a scratchy throat and
mild nasal congestion, that they attribute to working long hours or stress or
seasonal allergies, rather than recognizing that they may have early or mild
Covid-19. In our hospitals, we have already seen a number of instances in which
staff members either came to work well but developed symptoms of Covid-19
partway through their shifts or worked with mild and ambiguous symptoms that
were subsequently diagnosed as Covid-19. These cases have led to large numbers
of our patients and staff members being exposed to the virus and a handful of
potentially linked infections in health care workers. Masking all providers
might limit transmission from these sources by stopping asymptomatic and
minimally symptomatic health care workers from spreading virus-laden oral and
nasal droplets.
What is
clear, however, is that universal masking alone is not a panacea. A mask will
not protect providers caring for a patient with active Covid-19 if it’s not
accompanied by meticulous hand hygiene, eye protection, gloves, and a gown. A
mask alone will not prevent health care workers with early Covid-19 from
contaminating their hands and spreading the virus to patients and colleagues.
Focusing on universal masking alone may, paradoxically, lead to more
transmission of Covid-19 if it diverts attention from implementing more
fundamental infection-control measures.
Such
measures include vigorous screening of all patients coming to a facility for
symptoms of Covid-19 and immediately getting them masked and into a room; early
implementation of contact and droplet precautions, including eye protection,
for all symptomatic patients and erring on the side of caution when in doubt;
rescreening all admitted patients daily for signs and symptoms of Covid-19 in
case an infection was incubating on admission or they were exposed to the virus
in the hospital; having a low threshold for testing patients with even mild
symptoms potentially attributable to a viral respiratory infection (this includes
patients with pneumonia, given that a third or more of pneumonias are caused by
viruses rather than bacteria); requiring employees to attest that they have no
symptoms before starting work each day; being attentive to physical distancing
between staff members in all settings (including potentially neglected settings
such as elevators, hospital shuttle buses, clinical rounds, and work rooms);
restricting and screening visitors; and increasing the frequency and
reliability of hand hygiene.
The extent
of marginal benefit of universal masking over and above these foundational
measures is debatable. It depends on the prevalence of health care workers with
asymptomatic and minimally symptomatic infections as well as the relative
contribution of this population to the spread of infection. It is informative,
in this regard, that the prevalence of Covid-19 among asymptomatic evacuees
from Wuhan during the height of the epidemic there was only 1 to 3%.Modelers
assessing the spread of infection in Wuhan have noted the importance of
undiagnosed infections in fueling the spread of Covid-19 while also
acknowledging that the transmission risk from this population is likely to be
lower than the risk of spread from symptomatic patients. And
then the potential benefits of universal masking need to be balanced against
the future risk of running out of masks and thereby exposing clinicians to the
much greater risk of caring for symptomatic patients without a mask. Providing
each health care worker with one mask per day for extended use, however, may
paradoxically improve inventory control by reducing one-time uses and
facilitating centralized workflows for allocating masks without risk
assessments at the individual-employee level.
There may be
additional benefits to broad masking policies that extend beyond their
technical contribution to reducing pathogen transmission. Masks are visible
reminders of an otherwise invisible yet widely prevalent pathogen and may
remind people of the importance of social distancing and other
infection-control measures.
It is also
clear that masks serve symbolic roles. Masks are not only tools, they are also
talismans that may help increase health care workers’ perceived sense of
safety, well-being, and trust in their hospitals. Although such reactions may
not be strictly logical, we are all subject to fear and anxiety, especially
during times of crisis. One might argue that fear and anxiety are better
countered with data and education than with a marginally beneficial mask, particularly
in light of the worldwide mask shortage, but it is difficult to get clinicians
to hear this message in the heat of the current crisis. Expanded masking
protocols’ greatest contribution may be to reduce the transmission of anxiety,
over and above whatever role they may play in reducing transmission of
Covid-19. The potential value of universal masking in giving health care
workers the confidence to absorb and implement the more foundational
infection-prevention practices described above may be its greatest
contribution.
martedì 13 ottobre 2020
6a Camminata per Gonfienti, ricordiamo i nostri obbiettivi
Voglio qui ricordare il senso della Camminata per Gonfienti, che è prevista per il 18 ottobre prossimo:
Come alcuni che mi leggono sanno, in questi anni abbiamo perseguito con ostinazione l'appuntamento anche a dispetto dell'irrisione della politica locale e non solo, e qualche timido risultato è stato ottenuto; e tuttavia le "aperture" della Soprintendenza che ci sono state, e anche grazie a noi (come l'ispettrice Poggesi ammise due anni fa al Mulino di Gonfienti), o anche la ripresa degli scavi in questi giorni di settembre, sono, pur senza voler sottovalutarne il significato o l'importanza (e da tempo lo chiedevamo), azioni sporadiche che assumono un valore più interno all'ente, e, passatemi i termini, appaiono "autoreferenziali" e non poco decorative.
Purtroppo la politica ancora non risponde alle sollecitazioni e alle richieste che sono alla base della Camminata stessa: l'assessore alla cultura tace o non comunica con la città; a livello regionale meglio non parlarne, e mi sembra che in vista ci sia, più che pensieri verso un parco archeologico, piuttosto fatti verso l'ampliamento della zona Interporto-Aeroporto e comunque una lottizzazione dell'area attorno agli scavi. Come ben ci rivelò una persona informata al riguardo.
Attenzione: di solito stampavamo noi il volantino che vedete qui sopra, ma quest'anno non sarà possibile per tutti, ne porteremo solo una decina. Se volete potete scaricarlo e stamparlo da voi, noi lo appuntiamo sui vestiti come pettorina con due spilli.
Un altro modo per tutelarci la salute
Qui un aggiornamento alla voce "armamenti".
Siamo tanto preoccupati della nostra salute, con le mascherine sulla faccia contro il virus, contandoci alle feste (quanti siamo?), contandoci a cinema e a teatro (quanti siamo?), che non ci rendiamo conto quanto i governi siano al lavoro per tutelare concretamente la nostra salute e garantirci qualche altro anno di bella vita.
E non solo i dittatori, che sono gli specialisti in questo mestiere di tutela.
Salute, salute, alla salute, tutto per la salute dei cittadini!
Lo fanno tutti, lo sappiamo, ma c'è chi li mostra e chi no. Lui, il dittatore nord-coreano cattivo comunista (sic!), Kim Jon-un, esibisce tutta la sua buona volontà nel perseguire l'obbiettivo, e ancora alle parate. E' un dittaore vecchia maniera.
lunedì 12 ottobre 2020
La Cervelliera, commedia da matti
Venerdì
16 e sabato 17 ottobre, ore 21,15 Teatro La Baracca
va in scena
La Cervelliera Commedia da matti
Quattro gagliardi personaggi alla ricerca dello
gnègnero perduto.
(Tentiamo di essere all'altezza dei
tempi).
Prenotazione obbligatoria. Posti limitati a causa delle misure anticovid in atto.
domenica 11 ottobre 2020
Folla e follia hanno la stessa radice
La 6a Camminata per Gonfienti rimandata a domenica 18 ottobre.
Date le condizioni meteo, la 6a Camminata per Gonfienti è rimandata a domenica 18 ottobre: appuntamento in Piazza del Comune a Prato ore 14,30.
sabato 10 ottobre 2020
Comunicato per la 6a Camminata
A oggi la 6a Camminata è confermata: ritrovo ore 14,30 in Piazza del Comune.
Tuttavia per domani le previsioni danno tempo incerto, con possibilità di pioggia.
Al mattino di domani domenica 11 ottobre è prevista pioggia, con attenuazione però nel primo pomeriggio, che ci potrebbero dare la possibilità di svolgere la Camminata. Penso che lo potremmo stabilire con certezza solo verso le ore 12 di domani stesso.
Se invece il tempo dovesse peggiorare, allora spostiamo la Camminata a domenica 18 ottobre, con le stesse modalità.
Raccomando a tutti di rispettare le misure anticovid: distanziamento e mascherina.
Grazie.
venerdì 9 ottobre 2020
Diteglielo, al Ministro della Cultura fantasma
A teatro per vivere ci stiamo arrampicando sugli specchi e lavoriamo duramente, e ora ancora di più, perché seguiamo tutte le regole imposte. Lo abbiamo sempre fatto. Non abbiamo finanziamenti, non ce li abbiamo perché la Regione Toscana ce li ha tolti tutti, non siamo rientrati a suo tempo nella bella pensata del teatro-azienda amico mio. Non abbiamo un teatro con le poltroncine. E già lavoravamo con fatica e difficoltà prima, senza protettori, con l'ostilità della politica che ci detesta perché siamo "diversi" e ci tratta come se fossimo lebbrosi, e con l'avversità di un sistema teatrale gestito...all'italiana!
Questa volta, se ci fate chiudere, non ci basterà la gentile concessione dei 500 euro.
Diteglielo al Ministro della Cultura fantasma, che tace e acconsente.
giovedì 8 ottobre 2020
In Toscana nessuna emergenza da Covid-19?
Secondo uno studio pubblicato su Come Don Chisciotte, la Toscana non avrebbe vissuto ha vissuto e non vivrebbe un’emergenza Covid-19. Lo studio è lungo e documentato, sembra.
Buona lettura!
Come in guerra
E' pur vero che non si può salvare tutti.
E infatti sappiate che, se con le nuove regole che imponete (addirittura le mascherine in casa e l'appello snervante al mantenere la distanza!) salverete molti dal morire per il virus dilagante, ne farete morire tanti altri diversamente (ci sono già diverse persone che si buttano dai ponti, vedi da quello sospeso di Mammiano sulla Montagna Pistoiese qui vicino, 4 persone in un mese!), che non rientreranno nelle vostre gridate percentuali e classifiche delle cinque-sei del pomeriggio ("A las cinco de la tarde", avete strumentalizzato la morte dei poeti, maldestramente, malignamente!), e non solo e tanto causerete morte per la crisi economica e la disperazione in cui siamo dentro e fino al collo, e per la paura e il clima di tensione che si respira ovunque, ma anche per mancanza di vita vera (off-line!), contatto, prospettive, socialità, affetto, creatività, arte, riso...
Come in guerra.
D'altronde, già all'inizio della pandemia, i potenti hanno dichiarato che si trattava di una guerra:
Xi Jin Ping, 10 febbraio 2020 : «E' una guerra che dobbiamo condurre insieme».
Macron, 16 marzo 2020 : « Siamo in guerra».
Trump, 18 marzo 2020 : « Sono un presidente in tempo di guerra ».
Merkel, 18 marzo 2020 : «E' una questione seria, e prendetela sul serio. Dopo la Riunificazione tedesca, in sostanza dopo la Seconda Guerra Mondiale, non c'è stata altra sfida così lanciata al nostro paese che non dipenda così tanto dalla nostra solidarietà comune ».
Berlusconi, 20 marzo 2020 : « Siamo in guerra. Stiamo vicini a coloro che governano».
Un invito per i 20 anni dei Celestini
Per stasera, 21 dicembre, ore 20,45 alla Baracca.
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Signor Ministro, io non so per quale arcano motivo Lei sia diventato ministro della Cultura, ma tant'è. In virtù di ques...
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Non era per nulla scontato che all'incontro ci fossero tutti i candidati (eccetto Rubino) e, soprattutto, così tanta gente. Troppa p...