A teatro per vivere ci stiamo arrampicando sugli specchi e lavoriamo duramente, e ora ancora di più, perché seguiamo tutte le regole imposte. Lo abbiamo sempre fatto. Non abbiamo finanziamenti, non ce li abbiamo perché la Regione Toscana ce li ha tolti tutti, non siamo rientrati a suo tempo nella bella pensata del teatro-azienda amico mio. Non abbiamo un teatro con le poltroncine. E già lavoravamo con fatica e difficoltà prima, senza protettori, con l'ostilità della politica che ci detesta perché siamo "diversi" e ci tratta come se fossimo lebbrosi, e con l'avversità di un sistema teatrale gestito...all'italiana!
Questa volta, se ci fate chiudere, non ci basterà la gentile concessione dei 500 euro.
Diteglielo al Ministro della Cultura fantasma, che tace e acconsente.
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