venerdì 29 gennaio 2021

Il cattivo italiano del Ministro Franceschini

Il Ministro Franceschini cinguetta, a proposito del Festival di Sanremo, messo in discussione dalla pandemia:
"Il Teatro Ariston di #Sanremo è un teatro come tutti gli altri e quindi, come ha chiarito ieri il ministro @robersperanza il pubblico, pagante, gratuito o di figuranti, potrà tornare solo quando le norme lo consentiranno per tutti i teatri e cinema. Speriamo il prima possibile".
A parte le considerazioni politiche, e l'ipocrita ugualitarismo contenuto nel messaggio, voglio ora mettere in evidenza il cattivo italiano cinguettato dal Ministro.
La frase conclusiva del cinguettio, "Speriamo il prima possibile", contiene un sintagma non corretto: "prima" non è un avverbio di grado comparativo e non si può usare nella forma superlativa con l'articolo.
Il Ministro avrebbe potuto scrivere: Speriamo il più presto possibile. o semplicemente: Speriamo presto. O: Al più presto, al più presto possibile, più presto possibile, quanto prima, prima possibile...
So bene che ci sono problemi più gravi e urgenti, ma è importante che il Ministro della Cultura dimostri di conoscere la lingua di Dante e si esprima correttamente, così che possa almeno, se non gli artisti e i teatri, salvare l'italiano.

Pretendo troppo? Non pretende lui troppo da noi?

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