Dall'annuncio del Ministro Speranza si viene a sapere che i musei riaprono in "zona gialla". Cinema e teatri no. Continua l'assurdo quotidiano. E soprattutto la passività degli intellettuali, degli universitari, dei direttori dei santa santorum, degli "agenti della cultura", tutti zitti, passivi, acquiescenti. Oppure borbottanti sotto-traccia, e con gli occhiali scuri indosso.
Sembrano molto più avanti i ristoratori, molti dei quali, a dispetto dei "Divieti di Speranza", riapriranno, in sicurezza, a partire dal 15 gennaio.
In Italia le proteste non si fanno più all'università, ma al ristorante.
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