Io ho vissuto la devastazione dell'epidemia come una guerra. Una guerra mondiale.
Questa nuova in cui i vari poteri ora ci immergono, della Russia contro l'Ucraina, della Nato contro la Russia, dell'Europa contro la Russia e tutto viceversa (e delle altre guerre che ci sono per il mondo, non ne parlano, come non parlano più dello Stato Islamico: non serve più?) - ecco, questa mi sembra la continuazione o l'evoluzione dell'altra, senza soluzione di continuità, anche se peggiore certamente, perché qui si tratta, e con tale leggerezza e superficialità da inorridire, del possibile utilizzo di armamenti nucleari.
A noi più altro è concesso che digitare sulle tastiere.
Parafrasando Gunther Anders, che tanto scrisse e si adoperò contro il nucleare, potrei dire che davanti alle macchine da lui stesso costruite, alla 'tecnologia dirompente' delle armi, in cielo e in terra, non più o solo "L'uomo è antiquato", ma appare irrimediabilmente ANNULLATO.
(Il dipinto copiato sopra è ancora di S.Plutenko, Le metamorfosi).
1 commento:
brava
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