mercoledì 3 agosto 2022

Il babbo di Benigni è Malaparte



Io malaparto.

(Pubblico qui un'altra mia lettera a Malaparte).


IL BABBO DI BENIGNI E' MALAPARTE

Ecco, ho trovato l'archetipo, Malaparte.

Rileggendo i Maledetti Toscani e altri articolacci tuoi, ho capito che la figura del comico toscanaccio, becero e sapiente e popolare,  racconta balle e inventa storie, surreale e divertente e fiorito, l'hai inventata tu.

E tu l'hai anche rappresentata per primo, con la tua persona. Certo, col tuo stile, non abbassandoti troppo al popolare nei modi, rimanendo nel tuo pudìco,  ma tu tu, l'hai inventata e resa carne.

L'hai anche spacciata per primo al mondo, e in particolare ai Piemontesi, e che piemontesi, gli Agnelli!

E la Susanna Agnelli, una dei figli della tua amante Virginia, ricordava com'eri affabulatore, com'eri incantatore e buffo. E che tutta la famiglia stava a ore sulla spiaggia di Forte dei Marmi ad ascoltarti! E proprio per questo il Gianni ti detestava.

Tu eri tutto etrusco. Perché la cultura degli Etruschi, - e questa è mia teoria un po' fantastica allo stile delle tue -, è tutta orale o quasi tutta, è tutta affabulata, narrata, inventata con la parola. Il testo è giudaico-cristiano, c'è poco da fare;  il testo, sacro, è della Chiesa, è di Roma, e la forza gli Etruschi, la loro forza, sta tutta lì invece, nella parola, nella cultura orale, nella pro-fezia e così è passata a noi, nella lingua, ché l'abbiamo "inventata" e spacciata.

E i comici che fanno, non narrano, non affabulano, non inventano? (E lascio qui la questione dei poeti contadini, che è dello stesso sacco e fatta con la stessa farina...).

E anche i comici che non son toscani, il calco, l'impostazione l'hanno presa dai toscani, che solo loro sanno incantare veramente con la parola come nessuno al mondo. Io dico come te, invento e rendo vero, io malaparto.

E tutti quelli che ti hanno conosciuto, hanno ri-conosciuto la tua arte retorica, il tuo modo toscano di novellare, di affabulare, di inventare la storia, minuscola e maiuscola, il tuo infiorettare il mondo, la tua scapigliatura, il tuo modo di primo-fascista futurista di creare la vita come opera d'arte, sfidarla e rifondarla e alla fine, perché no, beffarla. In questo i comici toscani hanno imparato da te. E senza saperlo, così come si imparano dal babbo e dalla mamma lingua e usanze e modi e movenze senza avvedersene, e non me ne vogliano coloro che credono questi comici fioriti solo nelle serre della Sinistra, non s'inalberino, perché poi si potrebbe anche rispondere che il Malaparte comunista ci morì.  Almeno a discorsi.

Insomma, questo gusto per l'inferno, questa via maestra ai comici toscani, l'hai indicata tu. 

Tu li hai inventati, ed è l'ora di dirlo, finalmente!

In questo davvero sei stato maestro, e son felice d'averti ri-conosciuto anch'io, e qui certo t'apprezzo.

Perché tutto quello che hai scritto, come disse il giornalista Ettore della Giovanna, è diventato vero. Anche tu hai profetizzato, dunque, etruscamente.

Per il resto abbi per certo che il mio disprezzo e fastidio per te è saldo come sempre (anche se c'accomuna il cognome Baldi, ch'è della mia mamma ed era del tuo balio Mersìade, e non vorrei scoprirti anche parente!), ma so che in fondo ti sta bene anche d'essere inviso, perché se poi serve a esser chiacchierato, discusso e rigirato, se è buono per poter stare sempre sul pezzo, a te va bene anche quello...anche il disprezzo!




1 commento:

Anonimo ha detto...

Bella, audace. Complimenti.

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