giovedì 11 maggio 2023

Meteo schiavitù

Le previsioni meteorologiche, si sono sempre fatte, ancora prima dell'arrivo dei satelliti.

I miei nonni le facevano guardando verso ovest, il mare, o verso sud,  Siena. Di solito alzavano la testa la sera per il giorno dopo, e le azzeccavano puntuali, che altro i meteopuntoittì.

Addirittura molti proverbi furono costruiti per regolarsi nell'agricoltura, ogni luogo ha il suo,  e riconoscere i segni dell'arrivo del maltempo.

Che se non il raccolto, almeno la pelle e le galline salvare si doveva.

Mai però si era arrivati a diventare schiavi del tempo metereologico così compiutamente, a tal punto da consultarne i siti più volte al giorno, e a esserne ca tal punto influenzati da ritenerli più veri della realtà. Da condizionare in modo profondo la nostra giornata. E la nostra economia!

Eppure non sempre, è dimostrato, i maghi del meteo ci azzeccano, non solo perché nell'atmosfera si fa un po' quello che ci pare e almeno lassù ci si può ribellare ai calcoli matematici, ma anche perché le previsioni vengono annunciate in modo distorto, irreale, terroristico.

Fino a qualche giorno fa si parlava di siccità, e giù foto sui media del Po, nel cui alveo in secca pascolano gli asini; ora piove e già si prevede che l'estate 2023 non ci sarà!

Ma siamo davvero asini noi, anzi pecore, e della peggior lana!

Perché non possiamo vivere senza guardare più volte al giorno le previsioni del meteo? Senza intrattenerci coi simboletti così tanto infantili,  nuvolette, lampi e soli che sorridono...?

Perché non ci liberiamo ogni tanto da tutto questo mondo-previsione soffocante? Ma no, ci piace tanto essere soffocati, ci sentiamo così ben protetti nella nostra meteo-schiavitù!

E poi, via, non si può!

Se piove, se viene una bufera, se c'è un allagamento, se se se...insomma, governo ladro, io devo essere protetto, io me la rifaccio col clima che è cambiato, eh davvero, e non me la posso rifare con chi ha cosparso di cemento il mondo...Tanto per fare un esempio.

Se c'è un allerta rossa, allora, se sono sindaco, chiudo le scuole,  diramo comunicati a destra e a manca, ché devo mettere al sicuro... e non me la posso rifare con chi ha disboscato le montagne che vengono giù!

Nel frattempo io, che notoriamente sono rimasta ai proverbi - essendo l'antipatica bacucca di un teatro offissimo e superpop-provinciale con tanto di orto a latere -, ho ancora una volta riscontrato efficace quello meteo che la nonna materna recitava sempre sicura e beffarda: tre (o quattro) aprilante, quaranta giorni durante. 

Voi?


1 commento:

Serena Squatrito ha detto...

D'accordissimo.
Meteopuntoitti sta rovinando i matrimoni, sfasciati da lavatrici stese alle ore sbagliate, da uomini che accudiscono casa e donne che vanno al lavoro per portar la pagnotta. Meteopuntoitti sta distruggendo sogni ipotetici di gite al mare nel fine settimana,con tanto di riso freddo e ombrellone da piantare nel caldo del bagnasciuga come si piantano le bandiere a mezz'asta. È un lutto giornaliero fatto di nenie da bar e discorsi sempre uguali. Le decisioni si fanno drammatiche e tremendamente dubbiose, quando meteopuntoitti di punto in bianco mette la nuvoletta con la pioggia alle 15 e la nuvoletta col mezzo sole ⛅ alle 15.30
Lì la situazione inizia a incespicare: che si fa? Si va o no? Ma io aspetterei, se lo ha detto meteopuntoitti sarà vero. Ma poi in dove si deve andare scusa? A imparare a guardare il cielo e alzare gli occhi in su.

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    Una foto di Pinocchia...in tournée! (E presto tornerà anche alla Baracca). E qualche commentino del pubblico, non tutti, sennò mi chiedo...