domenica 28 aprile 2024

Primavera attaccata

Per diverse ore questo blog è stato disattivato, anzi attaccato, e non so da chi.

Ho potuto ripubblicarlo con difficoltà. Ho rischiato di perdere tutto, anche se per fortuna ogni tanto provvedo a copiare quello che scrivo.

Se non lo rivedrete, significa questo, che il mio blog è stato tolto. Perché nel caso cambiassi "luogo", io lo dirò. 

E' possibile che sia presto.

E' chiaro che sono degli avvisi per silenziare tutti i luoghi liberi, lo dico proprio senza retorica, e questo lo è.

sabato 27 aprile 2024

Programmino di maggio 2024

 Questo, per ora, il programma di maggio alla Baracca:

Sabato 4 maggio ore 21

LA MOSTRA PARLANTE TI MANDO AI CELESTINI

(quinta replica)


Sabato 18 maggio ore 21,15

MARIA MADDALENA INCONTRA PIRANDELLO

Saggio spettacolo del laboratorio teatrale 


Per la prenotazione, che è obbligatoria, scrivere a teteatrolabaracca@gmail.com



mercoledì 24 aprile 2024

Io Malaparto: Gli assassini dell'amore


Caro Malaparte,

è un po' di tempo che non ti scrivo. Che non ti scrivo qui, perché tu sai che io ti scrivo spesso segretamente. Come conviene fra uomo e donna, come siamo noi all'antica. Tu vecchio maschilista, io incallita femmista, ca-va sans dire! O come conviene ad amici veri, che ogni tanto segretamente si danno convegno, a prescindere dal sesso.  Questa cosa che sempre ci interrompe, e sempre sul più bello, il sesso!

Bando alle ciance: io ti scrivo per una apparente quisquilia, una cosetta da nulla, da provinciale (ma in Italia tutti o quasi siamo provinciali, a parte quelli nati a Roma o a Milano no?), una cosina da ridere oggi, tutti collegati e appesi come siamo al filo della corrente elettrica, o forse dovrei dire piacevolmente schiavizzati. 

Qui, a pochi passi da casa mia, c'era una bellissima cassetta delle lettere delle Poste Italiane, di quelle rosse, attaccata al muro di una casa. Al tempo tuo credo che fossero di altro colore. Io ci imbucavo di tutto, e soprattutto lettere, lettere a mano, lettere per lavoro, lettere di lettere per lettere da ricevere...

Pochi giorni fa, come al solito mi ci sono recata e...non l'ho trovata più. Poste Italiane, previa autorizzazione del Garante delle Comunicazioni (sic!), ha deciso di toglierla, non c'è più, e io sono disperata.

Funzionava benissimo. Le lettere spedite dalla cassetta delle poste di Casale, frazione di Prato, era famosa in tutta Italia per la sua celerità. Non so dirti perché o come, ma era così. Tutti la lodavano, e chi riceveva la mia posta mi chiedeva come avessi fatto a far pervenire in un giorno massimo due, una lettera "affrancata semplice" da Prato, che ne so, fino a Trento o a Patti.

Non ti dico quante lettere d'amore ho imbucato in quella cassetta.

Sono andata alle Poste, a chiedere il perché, ma nessuno ha saputo dirmi nulla, anzi non ne sapevano niente perché nessuno scrive più lettere e quindi nessuno imbuca più niente. Nemmeno alle Poste, naturalmente. Per loro le cassette delle lettere al massimo sono quelle che ancora miracolosamente stanno attaccate vicino all'ingresso dell'ufficio.

La direttrice, perché ora i direttori sono direttrici, dai patriarchi ci siamo spostati direttamente alle matriarche senza soluzione di continuità (forse anche per farti felice, tu che anche ti consideravi "donna come nessuna"), la direttrice dicevo mi ha piantato addosso un sorrisetto mentre le rivolgevo la domanda, come se fossi un alieno, pardon, alienA, e mi ha risposto, queste le esatte parole: "Ma signora, qui alle poste centrali ancora ci sono le vecchie cassette, venga qua!  Vede, mancano gli impiegati, e siccome la gente non scrive o manda più le lettere di una volta, quelle scritte a mano eccetera, ecco che quei pochi impiegati delle Poste Italiane vengono destinati ad altri servizi piuttosto che a raccogliere le cinque lettere d'amore trovate in tutta la città dal corriere interno. D'altronde noi siamo un azienda, facciamo affari, Poste Italiane non più tanto servizio pubblico. Eccetera".

Caro Malaparte, piano piano il mondo ci viene sottratto. L'amore. Un pezzetto qua, un pezzetto là...E fanno tutto silenziosamente, impercettibilmente. E nemmeno ce ne accorgiamo, così comodi e passivi come ci fanno stare attaccati come ho detto alla corrente elettrica.

Ho pensato a una forma di protesta: invitare tutti a scrivere una bella lettera di carta e d'amore e spedirla, intasare le cassette delle poste sopravvissute!; oppure di rivolgermi a questi ultimi candidati e liste - appena sfornati come il pane precotto, sai qui presto ci saranno nuove elezioni - e chiedere loro di mettere nel programma l'installazione di nuove buche per le lettere...Ma poi ho detto no, ferma!, dopo avermi chiamato la "pasionaria di Gonfienti", mi chiamerebbero la "pasionaria della cassetta postale" o chissà come. Ci rinuncio.

E poi ci lamentiamo del fatto che l'amore non esiste più, caro mio! 

Ma conto di farcela comunque a sparire da qualche parte, come hai fatto tu, prima di vedere tutto il mondo smantellato da questi assassini, senza più lettere d'amore.

martedì 23 aprile 2024

Aveva ragione Fulvio Silvestrini

Centro Commerciale Parco Prato, a Prato, ma so anche altrove: i sindacati. chiedono alle grandi aziende di rispettare la festa del 25 aprile e di tenere chiuso i negozi. O che i cittadini boicottino gli acquisti.

Ma i centri commerciali incassano maggiormente nei cosiddetti giorni di festa, perché la gente, non sapendo cosa fare, ci va e spende proprio in quei giorni.

D'altronde la stessa struttura architettonica di questi centri è pensata in funzione di queste giornate di grande frequentazione e incasso, con "piazze" interne, caffè e terrazze. Con porticati che vanno bene per gli aprili freddi come questo o per quando splende il sole.

Dovevate, nel caso specifico di Prato, ascoltare Fulvio Silvestrini, che tuonava contro la Multisala e Multicoop (così la chiamava lui).

E invece ve la siete cavata con appiccicare una targhetta a una sala della biblioteca (almeno!, ma grazie a me e a pochi altri), e l'avete esiliato e sfuggito negli ultimi anni della sua vita, lui che aveva capito benissimo come sarebbero andate le cose.

E ora che le botteghe artigiane sono state distrutte nel centro e nelle periferie con la complicità della classe politica, ecco che i candidati alle prossime elezioni cosa fanno? nel programma elettorale giurano che, se andranno loro al potere, ridaranno vigore alla bottega, rianimando centro e periferia!

Un po' quello che è successo all'area archeologica a Prato: prima la sotterrano con i mega capannoni, e poi - dopo aver salvato e già miracolosamente un fazzoletto di quel passato - ecco che ci fanno saltellare qua e là qualche improbabile turista o cittadino...E pure si fanno belli con finanziamenti o aperture e accordi.

Ascoltate le parole di Fulvio. Io ero con lui quel giorno. Io non dimentico.

https://www.radioradicale.it/scheda/291636/la-rete-degli-ecologisti-verso-la-costituente?i=647944


lunedì 22 aprile 2024

Avviso per le proposte alla Baracca

Colleghi,

non inviatemi proposte per la prossima stagione senza aver visto il Teatro La Baracca, senza conoscerlo!

Per esempio: inutile proporre spettacoli che prevedono molti attori in scena. Lo spazio è piccolo.

Bisogna poi capire che tipo di teatro è dal punto di vista diciamo "spirituale", ideologico, oltre che fisico.  Ogni teatro ha una sua vocazione. Fa delle scelte. 

Bisogna ancora vedere se è un teatro che riceve finanziamenti oppure no.

La Baracca no. Bisogna stabilire insieme precisi accordi economici.

E' anche fondamentale sapere chi lo dirige, cosa fa. Cosa propone. 

Incontrare la persona, le persone. Magari una volta chissà per sbaglio andare a vederci uno spettacolo.

Così anche si ha una idea concreta del proprio che si vuole realizzare su quel palco.

E' sbagliato credere di conoscere luoghi e persone per sentito dire (in genere se ne parla male, si spettegola) o su Internet. 

Come mi ha detto un presuntuoso direttore di teatro: "So tutto di Lei, la seguo su Internet!". Ma che sa di me quel signore, se nemmeno ha mai visto un mio spettacolo e mai lo vedrà?

Ed è un peccato soprattutto quando si abita vicino.

E comunque esiste ancora il telefono, io a casa possiedo ancora quello fisso, anche se sempre meno persone lo usa. Anzi, lo osa, perché non si ha più piacere di parlare con gli altri. Possibilmente si evitano.

O forse non si è più capaci di parlare, non so.

Grazie.



domenica 21 aprile 2024

Mostra Parlante Ti mando ai celestini, si va per la quinta replica

La quarta replica de La Mostra Parlante Ti mando ai celestini ha visto il tutto esaurito.

Per questo vado per la quinta replica, ci sono persone che non sono potute entrare.

D'altronde ho mostrato ben altri quattro pannelli in più e rivelato qualche altro particolare importante. Tra l'altro scoperto da poco. E non solo sull'Istituto dei Celestini. (Per esempio, sulle violenze al Santa Caterina ho finalmente trovato e mostrato una notizia che le documenta eccetera).

La quinta replica di Ti mando ai celestini al momento è prevista per il 4 maggio prossimo. Ma presto darò conferma.

Dato che qualcuno proprio ieri sera me l'ha chiesto: nei prossimi giorni spero di essere anche in grado di dire quando debutterà il dramma, che aspetta da diverso tempo il suo turno!, Felino, fughe e vita di celestino. Il tempo di organizzarci, siamo piccoli, senza finanziamenti, il lavoro è tanto e faticoso. 



venerdì 19 aprile 2024

Quarta replica de "Ti mando ai celestini"

 



La Nazione, oggi. Una delle poche volte in cui pubblica la locandina dello spettacolo. Anzi, nel mio caso, è la prima volta in assoluto.

Per domani sera pochi i posti rimasti disponibili.

giovedì 18 aprile 2024

Fermento a Gonfienti (ma mancano ancora i cartelli e tutto il resto utopia!)

Gran fermento dalle parti di Gonfienti. E nello stesso giorno più o meno.

Da una parte il Gruppo dell'Offerente siglava un accordo con il Comune e la Soprintendenza per visite mensili al sito archeologico in primavera e in estate per accogliere scolaresche e singoli visitatori;  dall'altra parte, quella destra, il Ministro Sangiuliano stanziava 368 mila euro in tre anni per gli scavi di Gonfienti e i laboratori.

A qualcosina servono queste elezioni!

Intanto il Museo di Gonfienti resta a Campi Bisenzio, e il Parco Archeologico utopia.

A proposito: qualche anno fa la Regione Toscana stanziò tre milioni di euro per realizzare il Parco. Voi sapete che fine hanno fatto?

Ma passiamo ai ricordi.

Nella foto qui sotto vedrete la sottoscritta in via Roma a Prato durante la campagna elettorale del 2009,  quando mi definirono "pazza" a parlare del sito archeologico e a manifestarne a favore per le strade della città munita di un semplice cartello. Allora qualcosa in più si poteva ancora salvare, chissà. Ma allora le tante associazioni tacquero e rimasi politicamente sola. Ma si era già capito l'andazzo - non disturbare i manovratori di interporti - quando rappresentammo il Laris Pulenas a Poggio Castiglioni per sensibilizzare sulla copertura del sito archeologico, il decumano e tutte quelle belle cose che hanno sepolto sotto il parcheggio dei TIR, tanto per dirne una e due.

Càpita così: chi si espone e combatte poi viene additato e messo da parte, anzi taciuto, e gli altri poi, se c'è, si spartiscono i meriti eccetera. Rubano idee. Anzi te le vengono a chiedere direttamente. Hanno la faccia come il cùculo.

Per esempio nessuno dei candidati ha parlato delle Camminata di Gonfienti, ne abbiamo fatte ben nove! Nessuno ha detto del nostro impegno.(In particolare hanno taciuto perché la Camminata, come anche la raccolta firme per il Museo Etrusco a Prato, più di 1600 firme, io - la pasionaria di Gonfienti - è stata la capofila). E ora gli altri si fanno gli affari loro e si mettono i distintivi elettorali con il nostro lavoro senza menzionarlo.

E scrivo questo non per vittimismo, ma per rilevare un comportamento eticamente disonesto molto frequente. Non si citano le fonti e si rubano le idee altrui! E si cancellano le tracce del passato!

Specifico che io non mi riferisco degli amici dell'Offerente, che si meritano il riconoscimento, anzi era l'ora!, tra l'altro hanno sempre partecipato attivamente alle Camminate e ora avranno un bel daffare, ma alle signorie politiche.

Il cartello recita "Mandiamo a casa i becchini di Gonfienti".

(A proposito: mancano ancora i cartelli che indichino dignitosamente il sito archeologico. Con i soldi che vi ha assegnato il Ministro, ce la fate).

Ma insomma Gonfienti interessa o no, o non son piuttosto discorsi e mossettine elettorali?


https://www.lanazione.it/prato/cronaca/scavi-gonfienti-1ac0233c

mercoledì 17 aprile 2024

Celestini: un'altra piccola scoperta

Ho scelto di fare un'altra locandina per questa quarta replica, che coinvolge il mio vissuto, come ben capiranno chi ha già visto la Mostra Parlante, e come spiegherò a chi verrà.

D'altronde la minaccia TI MANDO AI CELESTINI coinvolgeva, e a Prato fino a pochi anni fa, bambini e bambine, tutti ignari del fatto che lassù erano accolti solo i maschietti.

Studiando e facendo raffronti, ho scoperto, proprio stamani!, un altro tassello del mistero misto fanatico-finanziario che gravava sull'Istituto.

A questo punto non so se in me prevale la drammaturga, la storica o la poliziotta.   Ma che importanza ha?

Non vi dico la mia felicità quando mi accadono o riesco in queste scoperte.

Sabato racconto tutto.


P.S. Sabato mostrerò anche un documento sulle violenze che purtroppo erano ben praticate sulle ragazze del Santa Caterina di Prato, e che per non ripetere lo scandalo dei Celestini, alle fine degli anni '70 fu definitivamente chiuso.

lunedì 15 aprile 2024

Torna TI MANDO AI CELESTINI (Quarta replica)




Sistemando la scena della Mostra Parlante TI MANDO AI CELESTINI per la quarta replica sabato 20 aprile ore 21.

Fare questa mostra significa rivoluzionare tutto il teatro, è faticoso, ma stimolante e creativo. Infatti i cartelli sono diventati 40 e c'è qualche novità. Ho sempre tanto da raccontare su questa triste storia, e qualche giorno fa ho ritrovato un documento dimenticato dei miei vent'anni di ricerche. 

Con questo spettacolo si chiude la seconda parte della stagione alla Baracca, ricchissima, così tanti spettacoli, parlo del periodo settembre 2023 a aprile 2024, credo di non averli mai presentati.

Presto ci sarà un nuovo programma. Qualcosa ancora sui celestini, e anche lo spettacolo sulla Lonzi torna sicuramente, lo dico perché diverse persone me l'hanno chiesto. 

Santa Pupa proteggimi. Ma non dimenticare i 34 pomodori che ho piantato nell'orto-pereto.


(P.S. Santa Pupa è la santa che mi adottò tanti anni fa, quando vivevo a Roma. Ci intendemmo subito e lei, anche da diversi chilometri di distanza, non ha mai cessato di gettarmi uno sguardo di protezione. Anche se io da un secolo non sono più una bambina).

domenica 14 aprile 2024

Carla Lonzi sono io, terza replica



Ringrazio tutti coloro che sono venuti a vedere la terza replica del radiodramma teatrale "Carla Lonzi sono io!", e anche da parecchio lontano.

Ringrazio anche l'assessore Flora Leoni per la sua presenza. (A Prato sarà dedicata una strada a Carla Lonzi, leggete il link).

Lo spettacolo tornerà molto presto, sempre alla Baracca.

Scrivo qui sotto i commenti del pubblico, che valgono molto di più dei miei.

Preciso che il titolo del mio spettacolo ricalca quello del libro della Lonzi Armande sono io!. Armande fu moglie e attrice di Molière, ma soprattutto è il nome della protagonista della sua commedia, Le intellettuali. A questa Lonzi si riferisce.


"Sono donna, vogliono imprigionarmi ed io accado". Grazie, forte è stata l'autenticità. (Livia)

"Da questo mio centro non mi sposterà più nessuno. Grazie per aver portato fra di noi Carla Lonzi. (Anna Maria Ricci).

"...Anche se si è poco pochissimo niente". Carla Lonzi Madre autentica. Grazie per questo prezioso lavoro. (Anna Franca Mila?)

Carla Lonzi siamo noi. Grazie Maila del tuo lavoro di ricerca artistica e politica, non ne usciamo incolumi, di sicuro più autentiche. (Rossana Cherici)

In nessun altro modo avrei incontrato chi sembra aver parlato la mia voce, il mio pensiero, la mia ricerca, la mia richiesta. Un incontro che trascende spazio e tempo e di cui ringrazio profondamente. (Costanza Mastroricco).

https://www.lanazione.it/prato/cronaca/strade-e-piazze-intitolate-a-quattro-donne-di-spicco-di-cinema-cultura-e-giornalismo-tvlpeniu



venerdì 12 aprile 2024

Che non se ne parli: il Fascismo e la pubblicità politica

In questi giorni di. campagna elettorale, dove grandi manifesti campeggiano ovunque, ci si sente come circondati. Schiacciati.

Soprattutto gli attori si sentono in grande imbarazzo. Quasi inutili.

Qualcuno prende loro la scena in modo prepotente, con una "storia" che è in realtà "storytelling". Pubblicità politica.

Questa è una eredità antica in Italia; anzi, specificatamente italiana. E' stato il Fascismo a inventare la pubblicità politica.

Fu il Fascismo che elaborò la narrazione del capo, in particolare Mussolini.  Tutti gli altri l'hanno copiata da lui, raffinandola con i mezzi di informazione moderni. 

Conquistare attenzione significa conquistare consenso e per questo Mussolini pensò bene di mettere in scena il potere come spettacolo.

E così facendo, per converso, represse in modo invisibile, e in molti casi nemmeno ammise l'esistenza, a parte gli oppositori politici, di quelli che voleva schiacciare. 

Li passò sotto silenzio. Magari emanando decreti sottobanco.

Un tempo erano gli omosessuali, per esempio. Oggi la repressione è più raffinata, e mentre difende o dice di difendere la presunta "diversità", che ha inglobato e dirige (omosessuali, femministe ecc.), ecco che perpetua la repressione in modi sempre più raffinati.

Il silenzio resta tuttavia il mezzo sempre ancora preferito, come ai tempi del Fascismo: che non se ne parli troppo; anzi, che non se ne parli.

Non è un caso che oggi la letteratura che parla dell'oggi sia muta, anzi tacitata, e si preferisca trattare del futuro o del passato.

lunedì 8 aprile 2024

Carla Lonzi sono io: terza apparizione

Continua l'ostilità nei confronti del mio spettacolo, Carla Lonzi sono io!

Perché?

Nei giorni passati ho già spiegato che la mitologia moderna crea dei luoghi scioccamente sacri e impedisce di entrarvi, e quindi sarebbe come "vietato" trattare di Carla; altre o altri invece ritengono che solo certe persone autorizzate possono farlo, quelle magari provviste di un patentino che non sarà mai in mio possesso; altre o altri sono ostili per invidia, semplicemente.

Carla Lonzi parla diffusamente dell'invidia da lei stessa subita, ma ora mi piace ricordare un passo di Leopardi:

"O io m'inganno, o rara è nel nostro secolo quella persona lodata generalmente, le cui lodi non siete cominciate dalla sua propria bocca. Tanto è l'egoismo, e tanta l'invidia e l'odio che gli uomini portano gli uni agli altri, che volendo acquistar nome, non basta far cose lodevoli, ma bisogna lodarle, o trovare, che torna lo stesso, alcuno che in tu a vece le predichi e le magnifichi di continuo, intonandole con gran voce negli orecchi del pubblico, per costringere le persone sì mediante l'esempio, e sì coll'ardire. e colla perseveranza, a ripetere parte di quelle lodi. Spontaneamente non isperate che facciano notto per grandezza di valore che tu dimostri, per bellezza d'opera. che tu facci, Mirano e tacciono eternamente; e potendo, impediscono che altri non vegga. Chi vuole innalzarsi, quantunque per virtù vera, dia bando alla modestia".

Citava questo passo anche Carmelo Bene nel suo "Sono apparso alla Madonna".

Io non apparirò mai a Lei, ne sono certa, ma solo al pubblico: intanto sabato 13 aprile ore 21,15 alla Baracca con lo spettacolo sulla Lonzi.


P.S. C'è poi un altro motivo che detta l'ostilità nei confronti di uno spettacolo sulla Lonzi: e non è tanto il suo femminismo cosiddetto radicale, ma è il messaggio di rivolta assoluto che lei propone a renderla, scusate il gioco di parole, improponibile nella crudele, conformista e violenta società attuale.

Un invito per i 20 anni dei Celestini

 Per stasera, 21 dicembre, ore 20,45 alla Baracca.