giovedì 10 gennaio 2013

L'artista è crudele

Leggo che Klaus Kinsky, attore idolatrato, violentava sistematicamente le figlie.
La figlia maggiore, stanca di tutta questa idolatria, ha dichiarato che sua padre in realtà era un vero e proprio mostriciattolo pensante solo a sé. E ci ha scritto anche un libro.

Ora, senza cadere in troppi eccessi, gli artisti sono di frequente piccoli mostriciattoli solo a sé pensanti in modo particolare ed eccessivo.

Se questa caratteristica è accentuata, unita a una certa dose di crudeltà e spregiudicatezza, l'artista può essere addirittura scambiato per 'genio'.

A un artista essere perbene o, e capita raramente, buono altruista idealista eccetera, dà poco in termini di immagine.
Tutto questo in particolare da Baudelaire in poi, che, con i suoi Fleurs du mal, ha inaugurato per sempre la stagione dell'artista maledetto; lo era anche prima, ma lo teneva nascosto. Insomma, l'estetica del brutto sporco e cattivo.

E ancora oggi, è la  decadente sregolatezza, la cattiveria l' insolenza la 'bruttità'  che fa cassetta ed è per questo incentivata, più che la sostanza di quello che l'artista esprime e come lo esprime.

Nessun commento:

Dai Celestini a Levi

  Ieri,  in occasione dello spettacolo dei venti anni dei Celestini, in cui ho riproposto La Mostra Parlante "Ti mando ai celestini...