Incalzati dalla crisi economica e da richieste impossibili da soddisfare ma in qualche modo da confezionare per la finzione elettorale, come un certo qual rigore etico-morale dopo la caduta dell'immagine della politica partitica a causa della corruzione endemica e strutturale (corruzione morale ed economica), e così sparpagliati e smarriti come carte dopo il gioco a poker, i prossimi candidati, alla ricerca di un riparo in qualche lista di qualche partito pur d'appoggio- ché altrimenti non vai da nessuna parte -, rischiano di formare il peggior Parlamento post-fascista.
Non solo perché ingovernabile, ma perché privi di ogni qualsivoglia prospettiva, tutti immancabilmente compromessi e collusi nei giochi dei partitoni partitetti e quindi, di fatto, impossibilitati a cambiare, a redistribuire la ricchezza, le opportunità, la giustizia; insomma, anche solo a pensarlo di lontano, un mondo migliore, è per loro vietato.
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