martedì 8 gennaio 2013

Le infermiere dei partiti

Nel caso non votassi alle prossime elezioni, cosa molto probabile, sarebbe dunque la prima volta.
D'altronde il triste spettacolo delle primarie, di tutte le primarie che sono state fatte, con candidati improbabili, mi allontano dal diritto dovere del voto.
Tutti in corsa per il Parlamento, dove si va per sistemarsi, diciamolo brutalmente, in questi tempi di crisi.

L'aspetto però più squallido trovo che sia l'atteggiamento conformistico di certe giovani e anche meno giovani donne, che sono diventate pilastro dei partiti rinnovati dalle stesse primarie, giovanotte che scrivono e compongono e cantano nel coro canzoni lecchine, proprio adatte a intonare gli osanna.
Oppure fanno da infermiere al capezzale del malato, e danno allegre medicine in quote rosa.

Prima si vedevano soltanto uomini correre il palio, ora anche le donne; via, a frustare il cavallo nella speranza di vincerlo.

Che finale da commedia di provincia del femminismo.

Nessun commento:

Dai Celestini a Levi

  Ieri,  in occasione dello spettacolo dei venti anni dei Celestini, in cui ho riproposto La Mostra Parlante "Ti mando ai celestini...