venerdì 28 febbraio 2014

La parolina "noi": espulsioni e libertà di pensiero

Molti si scandalizzano delle espulsioni nel M5S. Gli espulsi dicono che manca libertà di opinione; chi espelle che gli espulsi tradiscono lo spirito del movimento.

Nei partiti l'espulsione è stata ed è un mezzo frequente; ricordo quella di Pasolini da parte del PCI a causa della sua accusa per omosessualità.
Oggi avvengono più raramente, in genere si espelle un iscritto per corruzione manifesta, per esempio, a tutela più che altro del buon nome del partito.

Chi esprime, nel partito, una opinione diversa, se è minoranza e non dà eccessivo fastidio, in genere viene 'tollerato', ma nello stesso tempo annullato. Parcheggiato, si potrebbe dire, usando un termine pittoresco.

Simone Weil, contro tutti i partiti o simili, scrive in merito, piaccia o meno, una riflessione che può essere utile:

"...Nessun gruppo può legittimamente aspirare alla libertà di espressione, perché non c'è nessun gruppo che ne abbia la benché minima necessità. Anzi, la protezione della libertà di pensiero esige che sia vietato per legge l'espressione d'una opinione all'interno di un gruppo. Perché un gruppo, quando vuole avere delle opinioni, tende inevitabilmente ad imporle ai suoi membri. Presto o tardi gli individui si trovano ad essere, più o meno gravemente, impediti nella espressione di idee opposte a quelle del gruppo su vari problemi, più o meno importanti, a meno che non ne escano. Ma la rottura con un gruppo comporta sempre delle sofferenze, o almeno una sofferenza sentimentale. E, come il rischio e la possibilità di sofferenza sono elementi sani e necessari dell'azione, altrettanto sono cose malsane nell'esercizio dell'intelligenza. Una paura, persino leggera, fa sempre sì che ci si pieghi o ci si irrigidisca, secondo il grado di coraggio; e tanto basta a falsare quello strumento di precisione estremamente delicato e fragile che è l'intelligenza. Persino l'amicizia, sotto questo punto di vista, è un gran pericolo. L'intelligenza è vinta quando l'espressione dei pensieri è preceduta, implicitamente o esplicitamente dalla parolina "noi"...(Da "L'enraciment" -Il radicamento- la traduzione è mia).

giovedì 27 febbraio 2014

Lista Luna, prossimo incontro

Ricordo che sabato 1 marzo, alle ore 17 presso il Teatro La Baracca (via Virginia Frosini 8, Casale, Prato),  ci sarà il prossimo incontro della 'Lista Luna', la nostra lista fantastica.

I temi che tratteremo sono periferie e comunicazione, così come deciso nell'incontro precedente.

Personalmente leggerò un documento che sto scrivendo su questi argomenti in riferimento alla città di Prato: un'analisi di questi ultimi anni su come si sia modificato il rapporto con le periferie, cosa è successo, come siano diventate, vissute e trattate dalla politica. Lo stesso con la comunicazione: l'uso per esempio del sito comunale, i giornali locali e il loro modo di comunicare le notizie; la nascita delle piattaforme blog in funzione elettorale, i siti della comunicazione giovanile e anche l'uso strumentale dei media sociali.

Ricordo a tutti noi la puntualità, nell'inizio e nella fine dell'incontro; gli argomenti sono importanti e impegnativi.

Un altro tassello di luce nella cupa storia italiana: Luigi Tenco fu ammazzato

Esiste una associazione e un sito molto documentato e da leggere, quando avete un po' di tempo, http://www.luigitenco60s.it/ che fornisce prove esaurienti sull'omicidio - e non sul suicidio - di Luigi Tenco.
Dopo tanti anni dalla sua morte, sembrerebbe inutile ripercorrere questa vicenda, ma studenti di criminologia ci hanno fatto tesi, eminenti criminologi di sono espressi, insomma ormai le prove sono schiaccianti, e  anche se i tribunali non lo confermano, è evidente che Tenco fu ucciso per motivi politici dai cosiddetti servizi segreti deviati.
Quelli stessi che qualche anno dopo ammazzeranno Pasolini.

Quel biglietto famoso che il cantante scrisse, e che fu utilizzato come prova della sua volontà di togliersi la vita perché escluso dalla finale del Festival di Sanremo, in realtà era solo il foglio finale di uno scritto che riguardava la sua volontà di lasciare il mondo corrotto della canzone, ma non di uccidersi.

E poi tante altre prove: dalla pistola, alla posizione del corpo, ai mancati rilievi, a chi del caso di occupò, l'implicazione della P2, le testimonianze.

Come Pasolini fu materialmente ucciso dalla Banda della Magliana, così Tenco fu fatto fuori dal Clan dei Marsigliesi: scambi di favori con certa polizia deviata...

Qui non si tratta di fomentare mitologie moderne o dietrologie, ma di ripercorrere la strada che ci ha portato nella situazione in cui viviamo di assoluta illibertà. Fare un po' di luce sul nostro cupo passato, e presente.

Diversamente dalla Spagna -che in questi giorni sta scoprendo il velo tenuto ben coperto sulla vicenda  dei 'bambini rubati' del Franchismo con la complicità della Chiesa cattolica (in grande, molto in grande quello che anche facevano ai 'celestini' di Prato o in altri istituti qua)-, noi non abbiamo vissuto nella dittatura, ma certamente non nella democrazia.

Alla diffusione della notizia, molti spettatori giudicarono Luigi Tenco un vero imbecille per essersi ammazzato per un motivo così futile e nessuno o quasi mise in discussione quello che era accaduto. 

Avviene ancora così: la maggioranza della gente crede alla notizia così come viene confezionata dal potere che gestisce la comunicazione.

Ecco da dove Renzi prenderà i soldi: dai nostri risparmi

Renzi l'ha detto più volte: prenderà i soldi dalla Cassa Depositi e Prestiti.
Ossia, da noi.
Insomma, date uno sguardo a questo sito e vedrete che si tratta proprio dei nostri risparmi:

http://www.cassaddpp.it/

Qui ci sono anche i nostri librettini postali, 'i più sicuri'.
Capre, leggete, voi che belate per il fiorentino.

mercoledì 26 febbraio 2014

Sempre più italiani in fila per un pasto gratis

Stamani dal mio macellaio è successo questo.
Una signora volontaria della Caritas di Prato prendeva della carne per la mensa.
Ha detto che non sanno come fare a dare da mangiare a tutta quella gente che ogni giorno diventa sempre più numerosa, soprattutto gli italiani.
Qualcuno ne approfitta, è certo, soprattutto gli uomini anziani soli, ma solo una minoranza.
La maggioranza non ce la fa a vivere.

Alla Caritas hanno anche diversi altri problemi, dice, che non sanno come pagare le bollette (che sono moolto aumentate e nussuno dice nulla, aggiungo io), eccetera eccetera.

La signora ha descritto una situazione sociale disastrosa, e quello che avviene alla Caritas di Prato si replica ovunque in Italia, anche in altre mense gestite da enti diversi, come succede al Banco Alimentare del Piemonte...

Lettera aperta al Presidente della Circoscrizione Centro di Prato

Ricevo da Comitato del Soccorso di Prato:

"Ciao Massimo, (Massimo Taiti)

ti scrivo per esprimerti tutto il nostro disappunto per aver scoperto che a Dicembre la Giunta ha deliberato di stanziare 332.700 euro per "progetti di miglioramento aree a verde pubblico in varie zone del territorio comunale" e non sono stati contemplati i giardini di via Marx.


A titolo di esempio per l'ex Ippodromo si legge che "attualmente nel parco sono presenti alcune attrezzature ludiche poste in prossimità dell’ingresso principale, ma trattasi di giochi ormai vetusti ed in pessime condizioni,
che devono essere rimossi".

Conosci bene i problemi del quartiere e più volte abbiamo parlato della necessità di ripristinare i giochi rimossi perché irrimediabilmente danneggiati ed effettuare opera di conservazione su quelli esistenti (leggo
che per il giardino di via Caduti senza Croce è prevista proprio laristrutturazione e la ripavimentazione).
Tu ci dicesti che come Circoscrizione non avevi sufficienti risorse e che avrebbe dovuto occuparsene l'Amministrazione Comunale.

Scoprire che su 332.000 euro non ci sia stato destinato niente ci lascia con un enorme senso di amaro in bocca e ci conferma ancora una volta, se mai ce ne fosse stato bisogno, che il Soccorso è considerato da questa
Amministrazione un quartiere di serie B, su cui non vale più la pena investire ma che può essere anzi ulteriormente sfruttato incrementando il cemento - 220 appartamenti nell'area ex Salvi-Cristiani più altri 3 palazzi
nell'ex Ambrosiana i cui proventi andranno altrove - o realizzando infrastrutture come il viadotto che avrà un impatto urbanistico micidiale - speriamo non mortale - sul nostro quartiere.

Fra di noi c'è sempre stato un rapporto di reciproca stima e di rispetto e spero che tu voglia farti nostro tramite presso il Sindaco affinché ripari a quella che a noi sembra una vera ingiustizia.

Grazie,
Filippo Bonanni
Comitato per la Riqualificazione del Soccorso"


"Caro Filippo,
se quello che mi stai riferendo è la pura verità e non metto in dubbio le tue parole il tuo disappunto è il mio!!... sarà mia cura averne contezza tramite gli uffici competenti ma fin d’ora sono d’accordo con te che quella presa sia una scelta totalmente sbagliata e punitiva per tutto il quartiere del Soccorso. Sai bene quanto mi sia speso assieme a tanti altri per rendere la zona più vivibile e tanto è che ad un certo punto (estate 2012) i risultati si erano visti e bene!... Purtroppo la Circoscrizione non ha la risorse (così come tutte le altre) per poter intervenire in quel campo ed è un vero peccato perché penso che, tutti assieme, sfruttando la nostra passione, il  nostro voler bene alla città e la partecipazione di tanti cittadini, a prescindere dal loro colore politico, avessimo trovato in quell’'occasione la medicina giusta.
Sono a tua completa disposizione per intraprendere, una volta accertato quanto da te riferitomi, un percorso comune per tutelare gli interessi del Soccorso che non sono solo quelli di chi vi vive e vi abita o lavora ma sono gli interessi di tutti i pratesi.
Un caro saluto. Massimo Taiti
Presidente Circoscrizione Centro"


"Massimo,

ti ringrazio per le tue parole e restiamo a disposizione, non appena avrai verificato i fatti, ad incontrarti per discuterne insieme.
Grazie ancora,
Filippo Bonanni   -Comitato per la Riqualificazione del Soccorso"

Donne incinte al Parlamento: ancora retorica sulle donne

Continua la retorica sulle donne: metà ministri nominati da Renzi sono donne, e una delle quali è incinta.

Dovremmo con ciò, sulla base di queste novità,  credere che questo governo è diverso?
Con Berlusconi avevamo le ministro-velinizzate; ora abbiamo le donne con il pancione, a significare che non ci sono ostacoli né pregiudizi nei loro confronti.

Andatelo a dire a qualche donna con il pancione 'normale', non parlamentare, non di buona famiglia, magari senza stipendio fisso, come si tira avanti la carretta, lavorando, gestendo la casa e i figli, gli anziani eccetera eccetera.

E' mai stata fatta una politica seria in questo campo? MAI.

Il diverso e l'inferiore sono utilizzati come propaganda. Punto.
L'angolazione è solo spostata, ma il giochino sulle donne e altri umani 'inferiori' continua: alcuni di loro sono innalzati socialmente come argine per le proteste, le dissidenze, le semplici critiche.
Ciò si è visto chiaramente quando Kyenge è diventata ministro. Il suo essere di colore era garante delle scelte di governo. Come a dire: non abbiamo esaudito le richieste del Manuale del perfetto emancipatore? Dunque non si può criticare! (Come fece Sartori e gli dettero addosso).

La vera emancipazione degli esseri umani è ostacolata in ogni modo, altroché, e la maggioranza delle donne, non avendo nessun tipo di sostegno nelle loro numerose problematiche quotidiane, finisce per essere sommersa in casa nel solito sistema famiglia.

Intanto le pie donne stanno a guardare e magari seguono "FlyLady"(1), mentre i mariti-gianburrasca (nuovi informali protagonisti della mini serie pop di "Io ti salverò, o Patria"), fanno i presidenti del consiglio.

(1)  http://flyladyitalia.weebly.com/. Flylady, roba ameriKana, ti insegna a 'come uscire viva' dalle faccende domestiche; ti segue e ti conduce dallo schermino. Siamo davvero oltre Fahrenheit 451...


martedì 25 febbraio 2014

Prato, città amica degli animali. E degli uomini?

Leggo che Legambiente ha incoronato Prato come città amica degli animali. (1)
Tuttavia a Pordenone dicono invece che è Pordenone la prima della lista. (2)
Mah, si decidano i giornalisti, una buona volta...

Comunque, almeno gli animali non hanno a che ridire.

Noi, poveri esseri umani, invece, abbiamo molto di che lamentarci di questa città...e di passeggiatine non ne possiamo fare poi così tante e belle.

Innanzi tutto Prato non è una città dove si può camminare con facilità, e non solo perché i padroni di questi animali non sono affatto al primo posto, dato che i marciapiedi sono pieni delle deiezioni dei cari amici a quattro zampe...Padroni spesso incivili e zozzi.

Secondariamente non è tanto amica degli uomini che hanno il gusto di muoversi in bicicletta.
Provate, faccio un esempio, dalle Fontanelle o dal Macrolotto ad andare in centro a Prato! Provate a piedi, provate in bici!
Riuscirete a portare la pelle vostra e del vostro cagnolino con cacchetta al seguito a casa?


(1) http://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2013/05/18/news/legambiente-prato-tra-le-citta-amiche-degli-animali-1.7087475
(2)http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2014/02/24/news/citta-amiche-degli-animali-pordenone-prima-di-categoria-1.8731850

lunedì 24 febbraio 2014

Lettera a Dario Franceschini, neo Ministro della Cultura

Signor Ministro,

io non so per quale arcano motivo Lei sia diventato ministro della Cultura, ma tant'è. 

In virtù di questo tuttavia mi preme scriverLe per far presente alcuni, solo alcuni! aspetti irrisolti della cultura italiana.
Cercherò di essere breve, per quanto sia possibile.

Io vivo nella Regione Toscana, la culla della cultura. La perla del Rinascimento. La patria della lingua italiana. La terra degli Etruschi.

E qui già casca l'asino, e un asino pesantissimo.

Tutte o quasi le più recenti scoperte archeologiche in terra di Toscana sono state velocemente ricoperte, cito una fra tutte, la cosiddetta Gonfienti etrusca, quella che è stata sepolta, con la complicità di tutta la politica locale e non, per costruire il nulla indebitato che costituisce oggi l'Interporto della Toscana Centrale. Ho condotto la battaglia in prima persona, e ancora sono qua: mi è rimasta qualche barricata, ma ormai sono quasi sola o poco ci manca ad accendere qualche misero fuoco; battaglia che tuttavia mi ha visto insignita del titolo onorifico di 'pasionaria di Gonfienti'.

Lo scempio culturale, insieme ad altri in questa regione - simbolo dell'Italia tutta anche in questo scempio, e altrove è anche peggio - è irreversibile, e io temo fortemente che nessuno pagherà per questo danno che è stato compiuto alla nostra cultura e, visto che va di moda parlare così, anche alla nostra economia.

La Toscana è stata culturalmente massacrata e grazie a questo massacro siamo tutti più poveri.

Recentemente, ma troppo tardi, è stata sollevata dall'incarico di assessore alla cultura della Regione Toscana Cristina Scaletti, ex-IdV poi passata credo a Lista Civica e poi, ora, dopo l'onta della deposizione,  incoraggiata dall'affetto degli amici feisbucchiani - così mi dicono - sta pensando addirittura di candidarsi a sindaco di Firenze.

Il presidente Rossi l'ha deposta perché aveva messo in essere una campagna di promozione turistica regionale fallimentare.
La signora, come i suoi precedenti, aveva 'confuso chiaramente' cultura e turismo, pensando che quest'ultimo significasse o trainasse il primo, e non viceversa; ma è riuscita a essere  fallimentare anche in ciò che era ed è il suo forte: l'immagine vanitosa, in questo caso della Regione.

L'immagine che era mostrata della Regione è quella dello scempio camuffato, dell'inganno; insomma, paradossalmente il Presidente Rossi l'ha deposta perché, non volendo, quelle foto corrette al kitsch  dichiaravano il vero, ossia che la Toscana ormai non può che presentarsi come 'taroccata', perché la foto del paesaggio collinare con filare di cipressi è a serio rischio.
E con esso tutta la bella cultura popolare, insieme alla lingua, che in questo era nata e si era sviluppata.

L'aspetto più assurdo è che tutto questo è avvenuto e avviene mentre sono tutti ad affilare le armi presunte ecologiste e culturali (a'muina) contro Torri al Vento di Karavan che si vogliono fare sulle colline, contro speculazioni edilizie maremmane o chiantigiane, mentre si sognano città dei parchi o parchi delle piane con aeroporti allungati mega tralicci, mega centri commerciali con torrette o senza, e appunto interporti con annessi viadotti, mentre si 'sparla' della cultura che dovrebbe trainare, quando in questi anni, Sinistra in particolare visto che si tratta di Toscana ma la Destra è identica identica, sono stati tutti zitti e buoni e hanno lasciato fare.

Ora non guardi, stanno tutti rifacendosi il trucco per le prossime amministrative, ora quello che dicono non conta nulla di nulla.

Diciamo la verità: qualche assessore ha pianto per l'interramento di qualche 'sassuccio' (così lo chiamano) villanoviano-etrusco-romano, ha pensato di mettere tutto su 'i-pad', dato che, non potendosi salvare il vero, il concreto, si poteva così guardare il finto, l'immagine e consultarlo in qualsiasi momento.  
Poi però non se n'è fatto nulla e qualcuno di loro s'è consolato sedendo sullo scranno parlamentare.

Vogliamo parlare delle Sovrintendenze? Lamentano sempre che non hanno soldi, ed è vero, ma è necessario approfondire il discorso: sono state dirette partiticamente e per questo, mi permetta, il loro operato non è stato sempre 'limpido' e a tutela del NOSTRO patrimonio culturale.

Io non sono una cittadina qualsiasi che parla di cultura; io la faccio la pratico tutti i giorni, il mio mestiere è quello del teatro.

E qui casca un elefante.

Come ho detto e ridetto, il settore teatrale italiano è marcio e andrebbe tolta la muffa. (Ma Lei si dovrà occupare anche del Cinema - e della sua distribuzione! -, e della silente Musica. E dell'Opera - dove il nuovo è proibito -  e dell'immobile Danza...Che lavoro dovrà essere il suo per avere un minimo di senso!).
In particolare in Toscana il settore teatrale è stato soffocato da un centralismo sempre più invadente, e sempre più calato dall'alto che, unito alla crisi economica, ha distrutto tutto il settore.
Ossia: la Regione, la Fondazione Toscana Spettacolo i teatroni finanziano qualche compagnia di giovani, ma sono bazzecole. Quello che producono questi giovani sono soltanto, nella stragrande maggioranza dei casi o forse assoluta, dei balbettii. Come potrebbe essere altrimenti? Sono  costretti a piegare continuamente la testa, a presentare progetti che non sono i loro, solo quelli che sceglie la politica in sostanza.

Forti e corteggiati sono rimasti i divi televisivi, che vivono di rendita in particolare dagli anni '70 e '80, gli eredi del toscanismo simpaticamente becero che lei sicuramente potrà riconoscere nel primo Benigni (che non esiste più, quello che è spacciato è falso); si sono salvati altri,  pochissimi altri che sono riusciti, più o meno negli stessi anni, ma ancora nei primi anni '90 era possibile, ad infilarsi nei teatri, negli enti eccetera, anche grazie ai voti che il babbo portava dal circolo al partito.

S'è creato un monopolio fortissimo diretto dalla partitica, che gestisce tutti gli spazi e tutte le possibilità. Questo significa anche che non solo coloro che come me sono invisi e antipatici perché non consenzienti oppure perché capaci - anche l'invidia è un altro elemento ostacolante, ma per questo problema so che Lei non è attrezzato -, ma tutti coloro che non sono del 'giro' muoiono di fame.

Chissà quanti genietti si perdono per strada così, ostacolati da qualche direttore di mostra, teatro, circuito!

I giovani che intendono operare nel settore culturale (e non solo giovani, com'è il mio caso), si trovano davanti a un bivio: o essere schiavi di qualcuno, piegare continuamente la testa a discapito della loro creatività e originalità (posto che ne abbiano una) per qualche tozzo di pane e d'occasione, oppure optare per altro.

Ora ci sarebbe bisogno di un serio rinnovamento, di un afflato nuovo, che non vedo. 
L'argomento cultura in questa regione dovrebbe essere il primo, con un programma ben preciso verso un movimento di liberazione e uno stimolo alla creatività; e questo darebbe molta forza al turismo; e invece il settore è da anni gestito da personaggi incapaci, balbettanti e incompetenti, corrosi spesso dalla loro stessa mediocrità e dalle lotte intestine che si svolgono all'interno dei palazzi; personaggi che in realtà non hanno alcun potere se non quello di organizzare qualche cosina per amici e sostenitori, tipo aperitivi al mare con tuffi messi in onda da Rai 3 (il cui telegiornale è un interrotto spot di partito), sempre  impossibilitati a dire di no alle mire cementificatorie, consenzienti con il monopolio e con i giornali locali che preferiscono mettere a tutta pagina la sfilata di Carnevale piuttosto che un evento culturale di spessore.

Credo che sarà molto difficile, ma voglio sperare che Lei contribuisca a qualche cambiamento d'aria, perché siamo prossimi all'asfissia.


Maila Ermini

"Cafiero Lucchesi" al Teatro Magnolfi

Come al solito, scrivo un breve resoconto dello spettacolo: questa volta Cafiero Lucchesi, che oggi pomeriggio abbiamo presentato al Teatro Magnolfi di Prato.
1. Non molta gente, ma era da prevedere: bellissimo pomeriggio e poi spettacoli pompatissimi al Teatro Metastasio e al Politeama;
2. il pubblico presente era molto attento, appassionato. C'è stato un episodio, peraltro prevedibile quando si tratta di certi temi, di uno spettatore che se n'è andato sbattendo letteralmente la porta verso la fine dello spettacolo. Era un giovane, dicono che avesse qualche problema. Sembrava però anche molto infastidito dalla tragedia. E' un fatto che ogni volta che abbiamo presentato Cafiero Lucchesi il pubblico ha sempre reagito in qualche modo, spesso anche violento. Sinceramente, dato i precedenti sia per questo spettacolo ma anche per Matilda o i 'celestini' - l'ultima volta questo spettacolo è stato addirittura interrotto alla Baracca lasciando il pubblico sbigottito perché non è più abituato a certe reazioni, ormai gli spettacoli sono tutti edulcorati e 'finti' - non mi sono stupita.
3. I commenti, sia a voce che scritti sul nostro "Libro del Gradimento" sono stati tutti bellissimi, e ci danno forza per continuare in questa direzione.

Il Teatro La Baracca propone un teatro di pensiero, anche quando diverte e fa commedia, come è successo la scorsa settimana con il riuscitissimo "L'amore è un brodo di capperi"; è un teatro di interpretazione, senza effetti mediatici, senza inganni.

Grazie.

domenica 23 febbraio 2014

Oggi torna "Cafiero Lucchesi"

Oggi alle ore 16,30 al Teatro Magnolfi replichiamo "Cafiero Lucchesi".
L'ingresso è libero.


I giornali continuano a boicottare la nostra presenza, il nostro lavoro sul territorio. Anche quando è un evento comunale.
Danno evidenza ai personaggi televisivi che girano per i teatri cittadini, e di noi non dicono nemmeno chi siamo né che lo spettacolo è a ingresso libero.

sabato 22 febbraio 2014

Renzi alla Scuola dei Furbi

La prima opportunità di indebolire Renzi è quella delle prossime elezioni europee.
Lui lo sa e le teme.

Se Renzi viene sfiduciato con le Europee, allora lui scende da cavallo. Qui il M5S può giocare un grande ruolo.

La seconda possibilità viene dal suo stesso partito, con Civati.
Ma sappiamo bene che la gente sale sempre sul carro dei vincitori, e quindi Civati e la fronda al momento non si sa come giocheranno.

Se Renzi perde, perde per sempre. Ma è un principino ambizioso e testardo, di vecchia razza democristiana filo vaticana (tant'è che ha 'trombato' la Bonino), razza che in realtà non è stata mai rottamata.

Renzi non è di Sinistra, è un puro sangue democristiano diplomato alla Scuola del Furbi.

venerdì 21 febbraio 2014

"Stiamo parlando della sicurezza dei cittadini"

Ci si inventa la sicurezza dei cittadini per fare il sovrappasso del Soccorso.
Una sicurezza di cui non si sono mai occupati finora-  se non a tratti, a pezzi e a bocconi, quando era già avvenuto l'irreparabile (come nel sottopasso di via Ciulli) -  intanto è quella del pedone, questo sconosciuto. Poi non ci sono sicurezze per i ciclisti. Non ci sono programmi né futuri per chi sceglie diversamente di muoversi o vivere un po' diversamente la vita.
Dobbiamo dipendere dai vostri diciamo così interessucci, dalle vostre campagnucce elettorali, dalla vostra spartizione del potere eccetera eccetera.

Le sicurezze di cui parlate sono sempre e soltanto quelle di noi italioti abituati a viaggiare solo con la macchinuccia.

Naturalmente, contro il sovrappasso.
Ecco un intervento del Comitato del Soccorso in merito alla ripresa dei lavori:


"Sono partiti i lavori per le rampe.
Ieri alcuni membri del comitato hanno visto degli operai che prendevano delle misure in via del Purgatorio ed oggi, grazie all'interessamento dei giornalisti, sappiamo perché.
L'articolo esaustivo su notizie di Prato: http://tinyurl.com/pyfypsd.

Il dirigente dichiara che "Sono andato a Roma e ho risposto alle domande dei tecnici dell'Autorithy, chiarendo ogni punto in modo trasparente - prosegue Frasconi - fino a che non c'è un provvedimento che annulla i precedenti io posso andare avanti legittimamente ed è quello che sto facendo perché stiamo
parlando della sicurezza dei cittadini. Sono tre anni che la situazione è in punta di sicurezza"

La sicurezza cui allude è l'allargamento dell'immissione nel sottopasso di via Nenni in direzione Pistoia chiamata nel progetto "Raddoppio declassata - Fase 1", quindi in realtà la prima fase della realizzazione del viadotto.

Ricordiamo che c'è in corso un'istruttoria dell'Autorità di Vigilanza degli Appalti Pubblici e visto che nell'esposto vengono sollevate pesanti critiche alla completezza (a norma di legge) dei progetti redatti dal Comune per la
costruzione delle rampe e del viadotto e che queste mancanze potrebbero pregiudicare la qualità del manufatto, ci sembrerebbe doveroso per il Comune aspettare l'esito di tale istruttoria." Filippo Bonanni, Comitato Soccorso, Prato

giovedì 20 febbraio 2014

La Destra mangiata

Non è ancora ufficiale se Cenni si candiderà o meno a Prato.
Ma sì sì sì, lo farà! Chi altri hanno da metterci? O forse stanno preparando una sor-presina?
Però, data la situazione attuale a livello nazionale,  è chiaro che lo scontro fra PD (con Renzi mangiante una parte dell'altro schieramento con il placet berlusconiano) e M5S riduce la Destra (destra? liberali? cosa?) a puro balbettio. Cercano di salvarsi un po' cavalcando la protesta i Fratelli d'Italia e la Lega, ma qui, in Toscana la Lega è solo l'ombra di se stessa. Sparita.

Cosa si inventeranno? Ancora una volta le finte liste civiche?

I cinesi e l'immigrazione, è chiaro che punteranno ancora su questo a livello locale. Ma è un disco rotto, stanco, affaticato, pur non risolto e drammatico.

Travolti come siamo tutti dai problemi economici, basterà poco perché non basti più.

PD: preoccupato?

Facce preoccupate nel PD, Partito Democratico. Che presto si chiamerà solo Democratico. O meglio, americanamente, i Democratici. (Via via via la parola 'partito'!).

Dopo il faccia a faccia di ieri fra Renzi e Grillo gli amici del PD sono preoccupati. 

Renzi è apparso in difficoltà, e non solo perché Grillo non lo faceva parlare, come tutti hanno detto scandalizzati.
Anche dopo l'incontro, dopo la conferenza di Beppe Grillo, il fiorentino sembrava balbettasse.
La sensazione è che se anche decidessero di fissare le prossime elezioni nel  2038, anziché nel 2018, il governo posticcio che ancora non c'è sia già traballante.

Il mito Renzi ha subito una ferita difficile da rimarginare. Anche se già sono all'opera con l'operazione informazione maquillage, il re è nudo.
La sensazione è insomma che non basti per il fiorentino l'essersi messo d'accordo con gli extra-terrestri, la Sudtirolvolkpartei e Berlusconi.

Fine del giornalismo

Nel discorso di Beppe Grillo alla stampa dopo l'incontro-scontro con Renzi, si è visto chiaro e tondo come il giornalismo sia al capolinea.
Almeno il giornalismo così come lo abbiamo visto noi, vissuto finora.
Ci fosse stata qualche domanda significativa!
Un giornalismo che è apparso screditato e afasico. Solo rarissime eccezioni sopravvivono ormai, ma si tratta di mammut.
La maggioranza dei giornalisti sono montatori di notizie; la minoranza, illustri commentatori maggiordomo.
Dirette e menzogne gli hanno dato il benservito.

mercoledì 19 febbraio 2014

Lettera a Luigi Tenco

Caro Tenco,
posto che tu ti sia ucciso, del che ogni tanto dubito, credo che tu ti sia ucciso invano a causa di Sanremo.
Sì, comincio subito male, lo so.
Il paese non è cambiato e quando arrivano i giorni di febbraio, la massa becera e pecora segue ancora il Festival e la sua totale, assoluta menzogna.

Mia madre mi ha telefonato dopo cena e mi ha detto: ascolta, sto litigando con tuo padre, perché lui dice che la protesta che fanno certi operai dentro il teatro Ariston è falsa. Tu cosa ne pensi (immagino che sarai dell'opinione di tuo padre...)?
Ho acceso il computer e ho visto la triste messa in scena degli operai senza stipendio da tanti mesi, che aveva chiaramente la funzione di attutire la temuta presenza di Beppe Grillo al Festival eccetera.

Dopo dieci minuti ho telefonato a mia madre e le ho detto che effettivamente aveva ragione, ero dell'opinione di mio padre. Che è vero che quei poveracci eccetera eccetera, ma che mai li avrebbero fatti salire su senza consenso.
Tutto orchestrato. Bastava vedere i tempi.
Mia madre ha bofonchiato qualcosa, e poi mi ha augurato la buonanotte.

Dall'anno ormai... lontano lontano in cui tu sei uscito di scena, caro Tenco, la situazione è drammaticamente peggiorata, e le canzoni sono quelle che sono. Oltre a esser quasi sempre insignificanti, sono marginali. Il Festival serve non certo all'arte. Nemmeno alla canzone più leggera delle leggere.

Ogni tanto mi è capitato, dopo il festival, di ascoltarne qualcuna, e il giudizio è pessimo: nessuna o quasi degna di essere ricordata. Infatti, così è, nessuno si ricorda nemmeno mezza canzone dell'anno passato.

La memoria è un esercizio sempre più raro. Anzi, tutto deve esistere qui e ora e basta. Tutto il resto no. Ricordare sarà presto perseguitato a norma di codice.

Dopo aver finito di studiare il copione del prossimo spettacolo, ho terminato la serata ascoltando una tua indimenticabile canzone, "Cara maestra".

E' stata mia madre che mi ha introdotto alla tua musica, alle tue parole. E in generale a tutta la musica. Mio padre, al pensiero, al logos, e alla manualità.

Si, so che sei arrabbiato, e anche De André. Mi dispiace, ma questi vogliono farci i soldi con voi e io non so che fare. Tra l'altro io non vi capisco molto quando parlate in genovese. Parlate lentamente, almeno.

Proprio stasera, prima di cena e in tuo onore, ho scritto un'altra canzone. Ha detto il mio maestro di musica, Francesco S., che sto diventando veramente brava con le note. Solo che sono lenta a scriverle, mi ci vuole un po'...Ma sempre di meno.

Francesco S. è uno dei pochi maestri di musica che riesco a seguire, con cui suono in grande empatia. Sa parlare, ragiona.  Per me che sono una donna drammaticamente razionale, la musica ha un effetto benefico, una vera medicina quotidiana...Ma tu sai già tutte queste cose.

Salutami Lauzi. Digli che nell'ultimo mio spettacolo ho voluto mettere due sue canzoni, scritte e interpretate da lui. Bruno è tanto bravo nella composizione quanto nella interpretazione, anche di testi altrui.  Ne sarà contento.

Ciao.


martedì 18 febbraio 2014

LA SCALETTI E' A CASA! (MA NON BASTA)

Una buona notizia! L'assessore al turismo e cultura della Regione Toscana Cristina Scaletti è stata mandata a casa.
L'ho chiesto da tempo, sono stata la prima e forse l'unica non so, quando l'assessore dava i nostri soldi pubblici per preparare l'aperitivo, L'APERITIVO ARCOBALENO, capito?!, mentre si AFFOSSAVANO E SI SONO AFFOSSATI SITI ARCHEOLOGICI DI PRIMARIA IMPORTANZA! e  mi hanno dato addosso, perché avevo osato chiederne le dimissioni! 

Ma non basta, non basta. NON BASTA!

Questa estromissione arriva TROPPO TARDI, dopo che  il danno è stato compiuto,  un'altra persona incompetente ha  contribuito come tutte le altre da troppi anni a sottrarre possibilità ad altri capaci, dopo che la tabula rasa è stata compiuta. Dopo che si è continuato per anni a offrire questa TOSCANA DA CARTOLINA DI C...A!

Vi ricordate la pubblicità marchettara con la canzoncina "Voglio vivere così?". Quella era della giunta precedente!

Questa mossa è solo uno squallido 'agitprop' elettorale da parte del Presidente Rossi, e anche, visto il rimpasto generale, una strizzatina d'occhi al Principe Renzi.

Il sistema culturale toscano va rifatto tutto,VA RIFONDATO, il sistema dà ad alcuni ed ad altri TOGLIE TUTTO.
Un sistema che distrugge il passato, lo macina sotto i megamostri di cemento armato, vedi Gonfienti, ma anche tanti altri posti in Toscana, come a San Casciano, come in Maremma, ovunque!
La programmazione, la visione culturale va ripensata insieme a una nuovo approccio al  territorio e all'ambiente, incluso il rispetto, la valorizzazione degli esseri umani e la loro istintiva creatività: CI AVETE MAI PENSATO AGLI ESSERI UMANI? 

Agli enti, se non se ne fa finalmente piazza pulita, si devono mettere persone competenti, non emissari di partito!

Avete fatto un danno enorme, e non solo ai nostri portafogli, a noi che in età matura, ora che si potrebbe goderci un po' il frutto del nostro lavoro, ci ritroviamo a combattere sulle barricate come invece dovrebbero fare i giovani che invece SE NE VANNO A CERCARE I POSTICINI negli enti, nelle fondazioni, VERGOGNA!, a fare teatro musica arte eccetera come scimmie lecchine vestite da anticonvenziali, insieme a quelle più vecchie, ah, le VECCHIE VOLPI TOSCANE!, senza originalità, senza costrutto, e vanno in giro e di qua e dià nei circuiti solo perché sono sotto l'ala di...

Avete fatto un danno enorme alla cultura popolare, ormai defunta, alla creatività, alla innovazione vera con le SCHIFEZZE DEI VOSTRI APERITIVI e la cultura dello sballo e dei numeri!
Ma avete contribuito a distruggere allo stesso tempo la cultura 'alta', senza troppo rimpianto. Penso solo al sistema museale, trainato ormai solo dalle grida pubblicitarie e modaiole, dal testimonial di turno che si fa fotografare davanti al capolavoro del momento.
Un altro velo pietoso stendo sulla diffusione della cultura musicale e la sua didattica.

Avete creato un sistema di IMPARI OPPORTUNITA', instaurando un SISTEMA CULTURALE E IDEOLOGICO STILE STALINISTA, accentratore e dominatore, dove, per esempio, solo la MEMORIA CHE FA COMODO A VOI viene finanziata e permessa. Avete fomentato il pensiero unico,  e un sistema unico anche da un punto di vista organizzativo.

A chi li avete dati i soldi, a chi, i soldi? A CHI?! Dove sono finiti? Come sono stati usati?

Alla cultura va cambiato tutto anche a livello amministrativo, troppi impiegati pendono da una parte come non dovrebbero, e alcune, anzi troppi posti, incarichi, nomine non appaiono attribuiti chiaramente.

Mi vedo negare accessi al circuito regionale teatrale (Fondazione Toscana Spettacolo) DA SEMPRE, dove al comando c'è gente che non HAI MAI FATTO VISSUTO CAPITO IL TEATRO; sono stata 'rifiutata' nonostante sia toscana e abbia valorizzato sempre, anche se non solo, la mia cultura, il mio linguaggio, la storia della mia terra in vari modi;  nonostante la mia esperienza, l'aver avuto tanti allievi, i quattro premi alla drammaturgia, le tre lauree, la produzione notevole, l'alto livello delle persone che hanno lavorato e che lavorano con me, la didattica teatrale e in particolare quella difficile, ai ragazzi (tengo un laboratorio di teatro ragazzi  ininterrottamente da quindici anni e sfido tutti a tenerlo così a lungo!) trattata come una appestata, derisa, guardata dall'alto in basso come cacca, vista sorpassare da asini e asinesse, solo perché faccio politica fuori da ogni partitone, greppia e culturame, non sono una artista dormiente e senziente come vorrebbero loro (oppure non sono televisiva); ho visto negare incredibilmente la residenza teatrale al teatrino che ho fondato ventidue anni fa, da gente che non conosce il lavoro che è stato fatto, la qualità, il SERVIZIO NON SOLO CULTURALE, MA ANCHE SOCIALE CHE HO, CHE ABBIAMO SVOLTO IN TUTTI QUESTI ANNI, siamo stati giudicati da gente che non conosceva quello che doveva giudicare e che, tra l'altro, ha valutato il lavoro teatrale da un punto di vista aziendale! Come se quello che si produce fosse pop corn! Presunti esperti chiamati dall'ufficio cultura da fuori regione conoscevano solo CERTE compagnie...e delle altre, nulla!

Ripeterò all'infinito la mia vicenda emblematica, ancora in atto, i soprusi e le ingiustizie, la dignitosa povertà in cui vivo, e al momento opportuno la narrerò anche nei dettagli, questa vicenda, perché resti memoria di quello che è stato fatto.  E non sarà solo la vicenda culturale da un punto di vista teatrale.
L'ho promesso in un orecchio al regista e uomo di teatro Toni Comello pochi giorni prima che morisse. Uno dei pochi di buona razza, originali e ribelli, razza ormai quasi del tutto estinta.

L'IMBROGLIO CULTURALE DEVE ESSERE SVELATO E ANNULLATO.
Lo stesso imbroglio che vige altrove in Italia, anzi ovunque, sebbene in forme diverse.

ORA BASTA, MA ANCHE, NON BASTA.
Non finisce qui.

lunedì 17 febbraio 2014

Peretolino: il suo programma elettOOrale

Peretolino, il candidato sindaco, è molto preoccupato per la salute delle nostre teste, per il nostro benessere, e farà il possibile che gli aerei dell'aeropOOrto di Peretola, non sorvolino la testa dei pratesi.

L'ha detto, l'ha detto.
Questo è il punto numero...del suo programma elettOOrale.
Seguiranno aggiornamenti.



domenica 16 febbraio 2014

Debutto de "L'amore è un brodo di capperi"


L'anteprima della commedia "L'amore è un brodo di capperi" è stata superiore alle aspettative. Il piccolo teatro ha visto e ascoltato gente che ha riso dall'inizio alla fine.


Insomma, abbiamo finito la stagione teatrale con tanta gente e un piccolo grande successo. Quaggiù, nella lontana periferia!

La commedia era per me particolarmente difficile perché, anche in polemica con l'assenza di sostegno economico, per protesta, non avendo tra l'altro la possibilità di pagare attori, ho deciso di seguire le orme di Carmelo Bene (Adelchi), anche di Herlitzka (Amleto) o Alessandro Benvenuti (Natale in casa Gori): recitare da sola una commedia interpretando 11 personaggi.

Un esercizio talmente difficile (ma anche emozionante, come per un alpinista scalare l'Himalaya) che ha solo due esiti possibili: o male male, o bene bene.

Ho voluto  anche dimostrare che il Teatro La Baracca non è il luogo dove si presentano solo spettacoli di impegno civile, ma anche commedie divertenti e significative.

Stanotte sono stata così felice del cosiddetto successo che quasi non ho dormito. Far ridere senza essere beceri, poi, è molto più difficile del contrario.

Grazie a tutto il pubblico che mi ha seguito e che è stato calorosissimo.
Visto il gradimento, lo ripresenterò anche nella prossima stagione al Teatro La Baracca.

sabato 15 febbraio 2014

Punto caro Renzi: siamo noi che non abbiamo altra scelta!

Dice Renzi che lui avrebbe voluto diventare presidente del Consiglio tramite elezioni ma, con questa legge elettorale non aveva altra scelta.

Ma che c...dici! Siamo noi a non avere altra scelta e SUBIRE come pecore all'ammasso se non allo sgozzo la TUA presenza, come abbiamo subito quelle degli altri.

E poi: io non ho capito, non è chiaro perché se n'è andato quell'altro calato dall'alto, il pisano Letta. Perché? 

Tutta questa informazione, tutto questo inutile Internet che non ci spiega un c...! Distrugge subito la memoria, la cancella in favore di un eterno presente.

Tra poco, quando i giornali cartacei spariranno, sarà facilissimo cancellare la memoria di quello che accade. Anche se, con questa sciocca informazione, che cosa sappiamo? Quali sono le notizie vere che passano?

Renzi, non ti voglio non mi piaci non voterò le tue pedine! Sei solo un altro burattino arrivista e ambizioso nelle mani dei potenti, della finanza.

Ma non di quella bella ambizione che fa si che noi ci miglioriamo sempre, vogliamo studiare e conoscere eccetera; tu sei fatto di quella ambizione dell'ego che conosce solo e vuole conoscere solo sé, come ormai quasi tutti noi, illusi che siamo in democrazia solo perché abbiamo la macchinetta con cui si può comunicare, sfogarsi un po' e soprattutto mostrarsi in vetrina per essere 'cliccati e piaciuti'.

venerdì 14 febbraio 2014

ASSESSORE SCALETTI: A CASA!



Insomma, dopo "Gonfienti e il tesoro da valorizzare", con tanto di foto di lei fra l'ispettrice e il presidente mentre meravigliati guardano il tesoro che avrebbe dovuto essere valorizzato, ma che è scomparso, o sottoterra (come si può apprezzare in quest'ultima foto  che mostra l'Interporto della Toscana Centrale visto dall'alto) o in qualche sottotetto, chi lo sa;
dopo lo scipito 'aperitivo arcobaleno, roba da bassa animazione;
dopo le residenze teatrali (o quanti bei teatri, madama Doré);
dopo la benedizione - aiuto! - all'anarchico Leo Ferré;

ecco questo altr'altra misera figurina:
la pubblicità kitsch della Regione Toscana, che ha fatto il giro del mondo.
Rossi, visto le proteste furibonde, ha fatto macchina indietro. Troppo tardi.
Altro che 'divina Toscana'!

Ricordo che ho chiesto le dimissioni della signora del Turismo e Cultura, in quanto non all'altezza del suo compito, come in effetti si dimostra:


P.S. Nella figura seconda si legge il verso dantesco: "Lasciate ogni pensiero voi che entrate".
A parte che la citazione è 'infernale', e si contrappone al paesaggio orrendamente paradisiaco che si mostra, in realtà il sottotesto è che non vogliono che si usi il nostro cervello.
Purtroppo per loro qualcuno ancora lo usa.



giovedì 13 febbraio 2014

Per Matteo Renzi

-Matteo, stai sereno, nessuno vuole prendere il tuo posto-.

Clima stalinista per gli impiegati comunali

Un altro segno della dittatura che stiamo vivendo è questo nuovo decreto del Presidente della Repubblica che impedisce in sostanza la libertà ai dipendenti comunali eccetera. Ma già da tempo gira una brutta aria per le stanze di comune e province, e tutti stanno con la bocca cucita. Anzi, non parlano nemmeno fra di loro. Un clima stalinista serpeggia nei corridoi.

"Vietato sparlare dei colleghi. Vietato fare telefonate troppo lunghe. Vietato dare una sbirciata a Facebook o a Twitter anche dal proprio smartphone . Vietato dire male del sindaco. Vietato prendere il caffè al bar. Vietato criticare l'amministrazione sui social network . Vietato intrattenere rapporti con i giornalisti. Vietato giocare con le slot machine del casinò pubblico". Non c'è pace per i dipendenti dei vari Comuni italiani. Così Alessio Ribaudo sul Corriere della Sera. "I codici di comportamento dei dipendenti comunali, adottati in queste settimane dalle varie giunte per recepire il decreto del presidente della Repubblica numero 62 del 16 aprile 2013, stanno trasformando la vita degli impiegati in un percorso a ostacoli. Perché in molti casi i diciassette articoli pubblicati lo scorso giugno sulla Gazzetta Ufficiale sono stati integrati con provvedimenti ancora più restrittivi. L'ultimo riguarda Sanremo. Il comma 2 dell'articolo 10 stabilisce che il dipendente «non diffonde informazioni e non fa commenti, nel rispetto e nei limiti della libertà di espressione, volutamente atti a ledere l'immagine o l'onorabilità dei colleghi, di superiori gerarchici, di amministratori, o dell'ente in generale». Poco più in basso, il comma 4 puntualizza che i dipendenti «non possono accedere alle sale slot e sale da gioco del Casinò municipale, se non per ragioni di servizio». «Un caso davvero strano di limitazione della libertà dell'individuo. Per quale motivo, poi? Significa che il dipendente saprebbe come manometterne l'uso?», sbotta caustico Michele Gentile, coordinatore dei settori pubblici della Cgil nazionale, il sindacato che è maggiormente rappresentativo in questo campo. Gli esempi stanno diventando tanti. A Modena non ci si può dilungare in chiamate personali ed è proibito navigare in Rete, anche dal proprio cellulare. A Venezia non si possono rilasciare interviste senza aver consultato il direttore di riferimento e averne concordato il contenuto. A Livorno niente acquisti online . A Imperia non si può più uscire per bersi una tazzina di caffè come si deve al bar: ci sono i distributori automatici. A Ravenna incorre in una sanzione disciplinare chi critica l'amministrazione sui social network , anche se è sul profilo privato. A Napoli bocche cucite con la stampa (il Codice, però, è ancora una bozza). E niente regali, come già stabiliva il Dpr, del valore superiore ai 150 euro: ma Genova ha tenuto fede alla sua fama di città parsimoniosa abbassando il limite a cento. «Mi sembrano più regole di immagine che altro», commenta Gentile, che non ama quella che definisce «una idea "brunettiana" del dipendente pubblico». E va avanti: «Mi sembra che si continui a pensare che la corruzione riguardi soltanto questa categoria. Eppure mi limito ai titoli di giornale degli ultimi tre giorni: il presidente di un grande ente si è dimesso; il presidente di una Regione importante ha assunto parenti e amici; appalti truccati». Per il sindacalista sta prevalendo la logica dei tagli lineari. «Sono molto più semplici di quelli verticali. Ma se colpisci tutti, non colpisci nessuno. Alcune norme sono talmente assurde e illegittime che non sarà difficile fare e vincere un ricorso». Resta da chiedersi come mai sia stato necessario mettere nero su bianco regole che sono di buon senso, come vietato sparlare. «È molto legato a un clima sociale e culturale diventato teso e aggressivo», spiega Andrea Castiello D'Antonio, psicologo del lavoro e docente alla Università Europea di Roma. Aggiunge che questi provvedimenti non servono. «Anzi, lasciano spazio a nuove forme di danneggiamento delle istituzioni». Molto meglio, allora, premiare il buon esempio. «È il metodo più efficace. Il problema, infatti, è sempre lo stesso: la mancanza di meritocrazia»". (Da "RomaPost")

Perché i candidati sindaco sono così insignificanti?

Guardando un po' là e un po' qua in Italia ci si rende chiaramente conto che in questa tornata elettorale quasi tutti, se non tutti almeno di sorprese, i candidati sindaco per le prossime amministrative sono candidati deboli. Spesso, diciamolo senza paura, politicamente insignificanti.
E non certo perché alcuni sono giovani.
Perché? Perché Perché?
Perché lo devono essere. Io non trovo altra risposta.
Devono poter essere controllati dal gruppo dal partito eccetera, e non possono essere carismatici o con idee troppo chiare.
Dietro di loro l'organizzazione mette l'angelo o gli angeli custodi, che lo assistono.
Gli dicono quali cose dire, quali argomenti trattare, lo preparano, lo instradano.

Ora, si può obbiettare, è giusto, il rappresentante di un gruppo non può mica fare come gli pare, non è libero. Rappresenta il partito.
Chiaro.
Ma c'è candidato e candidato. Umanità e umanità. 
Chi ha il dono della comunicazione e chi non ce l'ha. Ecco, vengono sempre scelti questi ultimi. Almeno scegliessero qualche anima vibrante, simpatica, empatica, idealista, sognante, concreta, culturalmente preparata e non solo sugli argomenti della campagna elettorale (oh, ma tutti hanno gli stessi argomenti e a nessuno gli viene in mente di guardare il mondo da un'altra prospettiva...).

Considerando poi che il livello culturale si è molto abbassato, anche scolastico nonostante internet, anzi forse anche a causa di questo nostro bel strumentino che ci dà la possibilità di essere un popolo di (cito Ferrarotti) 'informatissimi idioti', ci incamminiamo verso una insignificante quanto inutile campagna elettorale, che metterà nei palazzi piccoli grandi burattini di altrui voleri, incapaci e impossibilitati di apportare elementi di benché minima originalità.
Perché perché perché?

Straducce elettorali

Molti, troppi cittadini si sentono un po' Grillo. Ma non tutti possono esserlo.
Molti, troppi cittadini, per essere almeno un po' Grillo alla lontana, si impegnano in piccole grandi battaglie, ma in realtà fanno soltanto percorsi, pur interessanti, di autopropaganda.
Battaglie a destra e a sinistra, che si rivelano subito, e si vede, percorsi personali di autopropaganda.
Già li vedo, iscritti nelle listucce.
La battaglia civica è una cosa seria. Difficile. Amara. Non tutti, PURTROPPO, sono votati per le battaglie, o hanno argomenti, ma soprattutto, hanno passione vera.
Quanti ne ho visti così, per Gonfienti etrusca!
Ora, in questi giorni, in questo giro elettorale, vanno altri argomenti. Che, per carità, contengono problematiche vere e pressanti, drammatiche. Che è sacrosanto dibattere.

Tuttavia molti ci stanno facendo la loro straduccia elettorale. Infatti, se parli loro di altro argomento, che non sia quello di cui si occupano,  con cui si mostrano, con cui si lucidano, non ti sentono, non capiscono, si voltano da un'altra parte. Anche se vedono qualcuno nella cacca, lo scansano. Se non peggio.
L'indifferenza è in realtà il sentimento più diffuso fra questi pseudo-impegnati.
E poi non ti provare anche tu a occuparti dello stesso argomento, sai, che questo è argomento 'mio'...
O di quel comitato. O di quel gruppo. Che ti ci mette il marchio, il copio-rait.
Provare per credere.

mercoledì 12 febbraio 2014

Voglio andare a votare

Non mi piacciono questi giochi di governo. Voglio andare a votare. Datemi almeno questa finta possibilità.
Non voglio Renzi nominato da Napolitano, che già ha fatto questi giochetti per ben due volte: NON E' DEMOCRATICO.

BASTA CON QUESTO GIOCO ALLA DITTATURA DEL VENTUNESIMO SECOLO.

(Noi, poi, qui in Toscana, ce li ritroviamo tutti doppi con il giochino delle matrioske, a toglierci anche l'aria, a occupare posti, enti, nomine, tutto, come hanno fatto da dopo la Seconda Guerra Mondiale, senza che nessuno abbia potuto fare niente. La storia del Dopoguerra è la storia di una dittatura mascherata da pseudo-elezioni democratiche, di occupazione, di mancanza di libertà, di vera democrazia, una Storia che prima o poi dovrà essere riscritta. Una storia di abusi e ricatti).

Chi ha paura della Luna?

Solo una volta io ebbi paura della Luna. Ma più che paura, fu la sensazione, l'emozione datomi del sublime, avrebbe detto Kant.
Ero a Sevilla, alla Esposizione Universale del 1992, e ricordo che una sera, mentre ero seduta come spettatrice su gradinate all'aperto, si mostrò all'improvviso enorme, grandissima, piena. Vicina come mai mi era apparsa. Il chiaroscuro in cui erano immersi i suoi crateri frastagliati, erano così visibili!, avrebbero formato la bocca e gli occhi sorridenti, come spesso ci capita di fantasticare, quando l'avrei osservata da lontano.
Per il resto mai ho avuto paura della Luna.
Da quando è stata inventata questa "Lista Luna", ecco, tutti mi guardano interroganti.
Oppure deridono, solito copione e personaggi. Forse impauriti, più che divertiti?
Che sia perché così vicina, il motivo?

Sulla "Lista Luna" ho scritto già. Chi vorrà saperne di più, non deve fare altro che venire ai prossimi incontri...lunari.
Abbiamo aggiunto Pasolini fra i nostri maestri, e io qui aggiungerei anche Orazio Costa, in onore al teatro in cui si è nata la "Luna" (fra l'altro il maestro scrisse la raccolta poetica "Luna di casa", che ho conosciuto grazie a Gianfelice, suo allievo).
Li avevo ben presenti, solo che mi ero dimenticata di annotarlo.
Scrive Shakespeare, sempre debitore alla Luna:
"Oh, non giurare sulla Luna incostante che tramuta in ogni mese nel suo corso - non sia mai altrettanto mutevole il tuo amore". (Romeo e Giulietta, II, 2).


P.S. Nella foto la nostra ispiratrice politica, la filosofa Simone Weil. A questi indirizzi (ne esistono altri) potete leggere il suo "Manifesto per l'eliminazione dei partiti politici":
In questo, la prima traduzione del lunare Franco Ferrarotti,1951:
Esiste anche una pubblicazione cartacea in italiano, Castelvecchi Editore, con la bella prefazione di André Breton, che io tengo spesso sul mio comodino, ma che potete trovare anche in uno dei luoghi più belli della città di Prato, la Biblioteca Lazzerini.


Un invito per i 20 anni dei Celestini

 Per stasera, 21 dicembre, ore 20,45 alla Baracca.