domenica 31 gennaio 2016

Prossimi spettacoli alla Baracca

Il prossimo spettacolo è sabato 6 febbraio, La famiglia Cento (Le sbacchettate) di e con Maura Salvi e con Elena Cianchi dell'associazione Le Maschere di Agliana, che da anni compie un importante lavoro di diffusione della cultura teatrale sul territorio. E' l'occasione per godere di uno spettacolo popolare e fresco. Dice la presentazione: la storia delle “sbacchettate” narra fatti realmente accaduti, o comunque accadibili, un po’ elaborati dalla fantasia e con una spolveratina di magia...".

Sabato 20 febbraio è la volta di Blocco nero (Puzzi come un cane), una manifestazione di piazza, raccontata in prima persona e da punti di vista differenti, da un poliziotto e da una ragazza, che si incontrano, in un impossibile amore, solo nel sogno. Ma la realtà prevale, e anche la discordia.

Domenica 28 febbraio ore 16, ritorna Pratopezza, la maschera pratese, Pinocchio fatto di cenci, che lo spettacolo per ragazzi che il Museo del Tessuto di Prato non ha mai voluto rappresentare.

Per quanto riguarda la data de Il bignamino delle donne, previsto per sabato 5 marzo, consiglio di controllare questo blog o il sito del teatro, perché ci potrebbero essere rinvii, dato che in quel periodo sarò in tournée.

L'attesissima commedia Io passerina, io pisellino debutterà entro maggio 2016. A breve comunicherò la data. Così anche sarà possibile prenotarsi per lo Spettacolo della Città a Pistoia ad aprile.





La guerra dei badanti

Non entro nel merito della denuncia per maltrattamenti nei confronti del badante di Francesco Nuti.

La triste vicenda però mi permette di esprimere una preoccupazione sulla guerra in atto fra badanti, avendola osservata direttamente.

Non è infrequente sentire l'uno che dice male dell'altro, in uno strano tentativo di 'eliminarsi' a vicenda.

Se fanno capo a una organizzazione che li dirige e li smista, e quindi si conoscono bene, la guerra è silenziosa, sotterranea, condita di falsi sorrisi e maligne attestazioni di amicizia e stima

Non tutti certo sono così, lo so bene.

Tuttavia è indubbio, il numero degli avvoltoi che volano sulle nostre carcasse è sempre più numeroso e spietato.


giovedì 28 gennaio 2016

Prato: l'ombra dell'Interporto sugli Etruschi

E così ci siamo: come nel 2006 al Museo Pecci fu organizzato il convegno sulle Eccellenze dell'Archeologica Toscana e poi si autorizzò lo Scalo Merci con la distruzione di 120.000 mq. con resti di strutture etrusche e necropoli dell’età del Bronzo Medio 1-3, così ora, con il contentino della prossima mostra sugli Etruschi al Museo Pretorio, peraltro con soliti cippi fiesolani che girano e rigirano pare, ecco che si prepara l'ulteriore obliterazione, permettendo a Interporto di espandere la sua 'ombra', e non solo verso Campi.

Insomma, le eccellenze in mostra nascondono le mostruosità che si compiono sul territorio! Caramelle al curaro.

Il fazzolettino etrusco viene così ulteriormente minacciato: infatti il piano di utilizzo di Interporto ha avuto in tutta fretta l’autorizzazione ministeriale, e senza condizioni, e questo significherà  che la città sul Bisenzio, ormai ridotta a lager, sarà ulteriormente occupata  da magazzini, piazzali e altre infrastrutture varie. 

Senza contare che in collina è previsto un traliccio per telecomunicazione di ben 45 metri di altezza! Altro che Monumento al Vento, questo è il monumento alla distruzione della Piana!

Così, mentre ci si trastulla con i 'brand', con i sognettini di diventare città della cultura, emulando Pistoia, tanto per riempire un po' i nostri profili social di chiacchiere inutili, ecco che i cittadini pratesi sono sempre più abituati a posare i sassi e a mangiare i bachi, vittime di quel motto con cui un tempo minacciavano i 'piri' pistoiesi (posa i'sasso e mangia  i' baho).





mercoledì 27 gennaio 2016

Io passerina, tu pisellino (2)



Al Museo di Asciano  (Siena) si apprezza questo 'pisellone' etrusco, che sarà utile per la mia commedia ("Io passerina, tu pisellino").

Certo mi 'illuminerà'!  Lo pubblico prima che lo coprano o lo facciano sparire.

Tuttavia coprire con il legno stile Ikea statue e roba varia è poco male paragonato con le coperture di cemento di altra roba del passato!

Presto vi dirò il come e quando della commedia, naturalmente affatto coperta, anzi, sarà del tutto 'scollacciata'.



Io passerina, tu pisellino


Illustrazione di Helge Nyncke
Evviva. Dopo le statue coperte per compiacere ai soldi, all'ipocrisia e alle dittature di satrapi di Oriente e Occidente, era inevitabile che nascesse la mia prossima commedia: "Io passerina, tu pisellino". 






Ottavio Baldi, mio nonno

Giorno della memoria: voglio ricordare mio nonno Ottavio Baldi, che catturato dai tedeschi in una rastrellamento dopo il '43, fu messo in un treno alla stazione di Pistoia diretto credo a Mauthausen. Non perché fosse ebreo, ma perché era stato preso come forza lavoro. Era un 'omone'. Prima che il treno arrivasse a Porretta, insieme ad altri due, si buttò dal vagone. Rimase almeno due giorni in una palude. Invano i tedeschi cercarono di catturarli ancora. Ottavio non amava raccontare questo episodio, e non se ne vantava affatto. Dopo essere stato dentro l'acqua per così tanto tempo, e per la caduta, non gli fu più possibile camminare dritto come prima.

martedì 26 gennaio 2016

Pistoia capitale della cultura, e Prato...

Tutto bello, Pistoia è una città sottovalutata artisticamente, l'abbiamo sempre detto, e quindi non ci dispiace questo riconoscimento.
Certo però il premio arriva per l'anno delle elezioni amministrative, che a Pistoia si dovrebbero tenere proprio nel maggio del 2017. E questo invece non ci piace, perché è un mettere le mani avanti politicamente, appare chiaramente come un tentativo di bloccare un eventuale cambio politico nella città appenninica. Una mossa pre-elettorale. Come dire: questa giunta ha lavorato bene e quindi...rivotatela. Punta a soffocare opposizioni, dubbi, obliare le grosse problematiche che pure ci sono in città, evitare i cambiamenti in un contesto politico fermo, soffocante,  attaccato al sistema consolidato. Sbaglio?

Quanto a Prato, be' non può inseguire Pistoia in questa corsa culturale. E non lo farà. Le divisioni dei pani e dei pesci daranno a Prato altro, un'altra funzione. Ma già è così.

La vicenda degli enti culturali cittadini (Metastasio, per esempio, in forte crisi identitaria, per non parlare del Pecci che non 'parla' alla città!); la distruzione di Gonfienti etrusca, di cui non si capisce la portata drammatica,  in favore di un Interporto diventato un altro Macrolotto; la violenta occupazione del suolo insomma, la distruzione ambientale che si profila ancor più aggressiva per il futuro, e tanto altro fanno capire che per Prato - e Campi e Sesto eccetera -  è stata scelta un'altra storia, purtroppo. E con la giunta Biffoni questo andamento sembra ancora più netto.


Prato, oltre la periferia (1): via del Lazzeretto

Memore forse dell'ultima peste che ci fu a Prato nel 1630,  fra la zona di Cafaggio e le Badie è nominata via del Lazzeretto,  che sfocia nel Macrolotto.

Ci sono andata a comprare un oggetto per il mio prossimo spettacolo.

Una volta uscita dalla fabbrica meta del mio viaggio in città sono letteralmente scappata da uno dei luoghi più inquietanti e inquinanti di Prato, dove non vedi nessuno passeggiare (cammineresti fra enormi tralicci, fabbriche chimiche, tir  e tir ?), dove non trovi indicata una via e non sai a chi chiedere, dove c'è uno strano silenzio rumoroso e davvero sembra che la peste non se ne sia proprio andata.

A Prato manca un minimo di senso ecologico, non esistono movimenti politici che lo perorino, tutti devoti a dio lavoro, come abbiamo anche visto nell'ultimo consiglio comunale, dove un consigliere ha cantato la lode del lavoro in barba a tutti gli inquinamenti del mondo. E' così che è stato distrutto il territorio, e la sua cultura.

lunedì 25 gennaio 2016

"Lo spettacolo della città" a Pistoia e in Valbisenzio

Pistoia sarà la Capitale della Cultura 2017. Il 10 aprile prossimo il Teatro La Baracca vi farà "Lo spettacolo della città". Un percorso bellissimo e del tutto insolito, che comunicherò a breve. 
E il 15 maggio "Lo spettacolo della città" si svolgerà in Valbisenzio.
Presto altre informazioni.

LO SPETTACOLO DELLA CITTA'
progetto format testi Maila Ermini
collaborazione Gianfelice D'Accolti
Consulenza Prof. Arch. Giuseppe Centauro

Primo viaggio a Pistoia domenica 10 aprile 2016
Primo viaggio nella Valbisenzio domenica 15 aprile 2015



Terna vuole fare tombola


C'è un mondo contro gli elettrodotti, ma pochi ne parlano.
Mentre Terna la prepotente ancora pianta i suoi tralicci in Italia senza pietà, ci sono comitati in lotta in Abruzzo, Sicilia, e qui anche vicino a noi, a Vaiano, dove la Signora Terna vuol fare la sua tombola mettendo una centrale.

Una persona informata mi dice che anche in Calvana, sopra Prato, si voleva mettere un traliccio di 40 metri di altezza, e già mi gira il capo.

E nessun comitato contro il monumento al vento, il MAV di Karavan che abbia fatto pio. Magari nessuno sapeva.

Intanto si assiste allo spettacolo dei sindaci azionisti di Terna che sfilano sui carri di carnevale, dilettando la popolazione e stordendola con i loro abiti ricamati di 'no'. Ma sotto sono già pronti gli abiti da cagnolino di paglia,  quelli, vi ricordate, che mettevano dietro alle automobili e dicevano sempre di sì?



domenica 24 gennaio 2016

Periferia di Prato: l' ultima Thule è Iolo

Una passeggiata nel primo pomeriggio nella periferia di  Prato mi ha lasciata sbigottita.
La periferia a Prato è profondamente in stato di abbandono, e in particolare in alcune zone. Ho già parlato delle periferie, ma la situazione socio-culturale sta peggiorando.

Segnalo le zone di Iolo e S.Andrea dove, a percorrerle a piedi, sembra di entrare nel Far West. E sempre di più.

E per fortuna che c'è un ufficio della posta, una volta la settimana il mercatino, altrimenti non so cosa potrebbe accadere in quella zona evitata da tutti i politichetti locali.

Chi ha distrutto la Bottega d'Arte Comune e ogni possibile attività culturale  ha grosse responsabilità nei confronti della comunità.

"Oh, Spedale!", com'è andata

Molto bene ieri sera il debutto dello spettacolo di Gianfelice D'Accolti,  Oh, Spedale! che ha saputo trattare con maestria recitativa e ironia il difficile argomento della speculazione sanitaria, che tutto si presta fuorché al ridere.
E invece Gianfelice c'è riuscito. Il pubblico si è divertito e anch'io, nonostante avessi già visto lo spettacolo in prova.
Non mi sembra proprio di esagerare se dico che il Teatro La Baracca si conferma un piccolo luogo prezioso per il teatro italiano.

Ecco i commenti:

"I mille volti della sanità preziosamente interpretati dalla genialità di Gianfelice. Complimenti! Da ridere e da riflettere". (Silvia S.)

"Geniale il testo per un argomento così drammatico. Si ride senza dimenticare la realtà. Bravissimo!" (Maura S.)


venerdì 22 gennaio 2016

Etruschi al Pretorio, ci siamo!

Bimbi, siete pronti? Ecco il nuovo contentino. Il nuovo zuccherino. Mai titolo di mostra fu più azzeccato per Prato, dove hanno affossato per sempre una città etrusca e dove non ci sarà mai un museo etrusco. Etruschi qui solo ombre. E poi più nemmeno quelle. Solo interporti e aeroporti.






Inerti a Prato Ovest, ovvero la recita degli operai in Consiglio Comunale

Ieri la questione degli inerti a Prato Ovest-Casale è passata in Consiglio Comunale. L'aspetto più triste era vedere gli operai con la tuta di lavoro arancione e con tanto di scarponcioni sporchi mandati a rappresentare la recita del lavoro da tutelare.

La commedia è stata penosa, come ben si vede dalla foto di scena. Portare gli operai a recitare, a sostenere i padroni!: strumentalizzazioni di basso livello,  in questi tempi di magra lavorativa, teso a diminuire la portata della protesta dei comitati e per sostenere i fragilissimi consiglieri.

Gli operai a fianco dei padroni!

Ho ascoltato in streaming una parte degli interventi, e poi ho smesso, ché la recita di tutti, consiglieri della maggioranza protagonisti, era pietosa e il finale scontato.

Una vera e propria sceneggiata con 'isso, 'essa e 'o malamenteC'erano anche  a' mamma, o' nennillo e i comici.
Foto de Il Tirreno

giovedì 21 gennaio 2016

Gli...onzi sono gli altri

Occomemmai occomemmai

gli ...onzi son sempre
gl'altri

e io non son mai.

Occomemmai?

Gli ...onzi sono gli altri
io no io no io no,
ti giuro,
come è possibile?...eh, non lo so!

Però sul serio
...onza davvero
è quella là.

Io...o non lo vedi?
Io sono qua.


mercoledì 20 gennaio 2016

Della morte del Comune

I Comuni come entità amministrative sono solo ombre di quello che furono. A parte le città più grandi, si assiste ovunque ad accorpamenti di territorio e depauperamento di soldi e potere.

Per alcuni settori non esiste nemmeno più la Regione.

Per esempio: la Regione Toscana mette un po' soldi nel settore turismo, ma stanzia solo briciole in cultura. Si trovano uffici e mansioni accorpate in modo assurdo.

Non so che senso più abbia andare a votare con questo smantellamento progressivo. Non si è trattato solo di smobilitare le province; ora tocca ai Comuni, che registrano un ridimensionamento assoluto.

In molti luoghi del territorio italiano sindaci e assessori non contano niente o poco, non hanno soldi, disponibilità, e sono solo pedine, corredo e simili, e non si fa fatica a riconoscere, quando sono in buona fede, il loro smarrimento.

Un esempio: se vogliono che ne so, allestire mostre organizzare eventi, devono loro stessi darsi da fare, concretamente, magari anche pulendo i pavimenti e altro.

Invito

Sabato 23 gennaio, a La Baracca, tutti invitati nell'ospedale di Gianfelice.


Dio Automobile

Dio Macchina
Dio Automobile
ha deciso
di sbarazzarsi
dell'ultimo intruso.

L'ultimo pedone,
e lui pensava di
farla franca, illuso,
fuggendo sui marciapiedi!,
è morto schiacciato.

Finalmente
Dio Macchina
Dio Automobile
sfreccia
incontrastato.

martedì 19 gennaio 2016

Passi Carrai

Non so fino a quando potremo assistere a questo potere che si fa e si disfa senza nessun freno, questo sistema da clan, tribale, in cui l'amico viene messo a gestire la cosa pubblica. Così, sfacciatamente, in modo osceno.

Che Carrai, gran amico di Renzi, ora presidente della Società Aeroporti di Firenze-Pisa, dopo essere stato chiamato dal grande capo a ricoprire varie cariche pubbliche, possa gestire la cybersicurezza, è da paese vecchio stile sudamericano.

Carrai è infatti socio fondatore della società "Cys4", una startup da poco fondata che si occupa proprio di sicurezza informatica e fra i clienti ci sarebbe anche lo Stato d'Israele (1).

Si è aperta un'altra pagina scurissima del nostro paese.

Il governo Renzi è consustanzialmente un conflitto d'interesse.


(1) http://formiche.net/2015/08/19/cys4-ecco-chi-lavorera-la-start-up-carrai-bellodi-nella-cybersecurity/

lunedì 18 gennaio 2016

Solo sentire, nulla pensare

Ieri, con la pressione bassissima, non riuscivo a carburare. Mi sentivo debole come un uccellino. 
Ero totalmente dominata da questa debolezza. Stordita.
E allora stanotte ho pensato, mi sono sforzata di pensare, ché la debolezza non mi faceva addormentare.
Amo pensare e non faccio nessuna fatica a farlo.
Per me il pensiero è cura. Così mi sono curata.
Per dormire ho scelto un bel pensiero.
Ho pensato questo: che diamo troppa importanza a quello che sentiamo, piuttosto a quello che pensiamo. Nessuna importanza alle nostre idee, ai concetti. Autonomamente non siamo più capaci di farlo.

Dominati da questo 'sentire', non ci sforziamo di pensare.
I vecchi, per esempio, oggi sono educati a 'sentire' la loro vecchiaia e a lamentarsene in continuazione. A prendere medicine, non a curarsi diversamente. La speculazione sanitaria al riguardo è fortissima. Certo la vecchiaia è molto gravosa e ogni tanto è davvero salutare lamentarsi un po', tuttavia la direzione è assolutamente esclusiva, e il sistema sanitario non intraprende alcun percorso alternativo.

Ma anche se siamo giovani, lo stesso, cambiano solo gli argomenti.
I giovani parlano in continuazione dei loro sentimenti, e tutto il loro star male si riduce spesso a questo.
Al mattino, la prima cosa che diciamo al compagno è se stiamo bene, se stiamo male, se abbiamo dormito o no. Dominati da questo corpo, il nostro tiranno. E anche dal costante dominio dello star bene, dell'essere belli, giovani, in forma.

Il pensiero non è più esercitato.  Nel mondo dei media è copiato, riempito, affollato. Impedito.

Ma il proprio pensiero è cura, gioia, vita. E anche salute.

domenica 17 gennaio 2016

Firenze è di nuovo capitale d'Italia

Ve ne siete accorti? Nell'era Renzi Firenze è nuovamente capitale d'Italia e, come al tempo dei Medici, Roma s'è riempita di fiorentini o toscani.

A dire il vero Roma è tornata ad essere Città del Vaticano, senza Sindaco e con due Papi...

Il resto d'Italia, robetta o robaccia. Il Sud non esiste più - è finito il tempo dei pugliesi, Vendola ve lo ricordate? - , lasciato nella deriva più assoluta in mano a gente diciamo poco raccomandabile (vedi Sicilia e Campania), e anche il Nord - spento come non mai - non se la passa un granché bene. Finita l'abbuffata dell'Esposizione Universale, anche i milanesi ci son rimasti con tanto di naso, illusi che il Fiorentin Guascone guardasse solo loro. Ha altro per la testa!

Dopo le Leopolde, addirittura l'ultima edizione di Pitti Uomo a Firenze è infatti diventata un luogo dei traffici della politica, e anche Grillo c'ha fatto la sua corsetta cercando di far convergere sulla sua persona, svelenendole, le dicerie e il malcontento dei fatti di Quarto, con la sindaca de-stellizzata per effetto di Camorra.

Per questo la Toscana è la Regione più oppressa del panorama nazionale, dove il potere renziano esercita indisturbato il suo dominio. Al momento nemmeno gli alieni vorrebbero salvarci. Il Presidente Rossi, contestato sulla piazza da quattro 'desesperados' (vedi a Massa dove ha inaugurato il nuovo ospedale con la polizia in assetto antisommossa), se la ride allegramente.



venerdì 15 gennaio 2016

Personaggi (3): Clan Netti Veronetti Clan

Il Clan Netti Veronetti Clan è conosciutissimo anche fuori dalla mesta provìnciola.
Li puoi trovare ovunque: al Forte; a Forte Apache; al Panforte; radio cinema televisione editoria politica: loro sono sempre in forte numero e presenti.
E nemmeno per il futuro c'è da preoccuparsi perché gli eredi già sono in pole position per la continuazione in eterno del Clan Netti Veronetti Clan.

In sintesi, qual è il loro modo di procedere nel faticoso mondo dei Media?
Loro fanno così, è semplice:
si dichiarano nemici degli attori d'accademia, però stanno sempre con loro a giro (ingaggiano quelli popolari quando possono perché costano di meno; ma se possono chiamano le 'stars');
si dichiarano nemici delle casone editrici, però stanno sempre dentro i casoni e anzi li costruiscono;
si dichiarano nemici dei potenti, ma stanno sempre coi potenti.

Seguite il loro procedere; così facendo arriverete più facilmente ovunque.  A Roma c'è un proverbio molto azzeccato in questo caso, che riassume il tutto: "Piangere er morto e fregare er vivo".

giovedì 14 gennaio 2016

Ashley Olsen e il mondo bigotto e maschilista

Di nuovo una donna uccisa, una donna che aveva ha una esperienza sessuale occasionale con una persona appena conosciuta.  Lui, dopo averla uccisa, ha avuto la misera freddezza di impossessarsi del suo telefonino e di metterci un'altra scheda. 

L'affresco che vien fuori è quello di un mondo brutale, usa e getta, dove l'altro 'serve' e su questo nascono gli incontri e le relazioni. Ma questi incontrarsi per strada o altrove in modo fugace è pratica antica!

Infatti, il rapporto sessuale occasionale è esperienza quotidiana per molti,  pratica comune in diverse parti del mondo. E perché non dovrebbe esserlo?

Tuttavia, se è concesso all'uomo che possa andare con una prostituta, e dunque con una perfetta sconosciuta,  lo stesso non è concesso alla donna. In particolare se la donna va con un uomo di altro 'colore'. Su di lei il controllo sessuale è ancora molto attivo da parte della comunità.

Il processo che la società sta facendo non è contro l'uomo assassino - bianco o nero, regolare irregolare è lo stesso -, ma contro questa donna che voleva vivere - pur bevuta o drogata che fosse e per i suoi sacrosanti motivi- la sua fugace esperienza emotiva e sessuale, in questo caso incontrando purtroppo la persona sbagliata.

mercoledì 13 gennaio 2016

I personaggi ( 2): Stoannatà Traguardetti

Stoannatà è stato molto coccolato fino a qualche tempo fa ma, dopo l'avvento della nuova giunta, lentamente è caduto non si sa dove. Nessuno si cura più di lui.
Sta aspettando il prossimo futuro governicchio per poter essere svegliato, e di nuovo essere trascinato nelle danze cittadine.
Forse si candiderà; se mail vincerà, avrà la sua corte, che è già pronta. Una cortina, però meglio che nulla...
Peccato che non sia riuscito a sfondare né con le stelle né con le stalle, né era buono per essere rottamato, perché troppo giovane, né a rottamare, e per lo stesso motivo.

Sentiremo ancora parlare di lui, non si sa come né perché.  Probabilmente per la sua capacità migliore cioè quella di fare molto rumore per nulla. Per questo era stato scelto e presentato come promessa. In questo senso, l'ha mantenuta. E per questo sarà ripescato.  A tratti può apparire come copia e incolla di molti tipi feisbucchiani, però Stoannatà si ritiene un genio.  Incompreso, ca va sans dire.

Prossimi spettacoli al Teatro La Baracca

Si riparte al Teatro La Baracca con un promettente 2016.
Vi aspettiamo.


Sabato 23 gennaio ore 21,  Oh, Spedale! scritto e interpretato da Gianfelice D'Accolti, un recital comico-satirico sulla situazione sanitaria, sul 'macello' nazionale.




Sabato 6 febbraio, ore 21, La famiglia Cento (Le sbacchettate), tributo che ogni anno si dà con molto piacere al teatro popolare e verace, quello dal basso ma alto, di e con Maura Salvi e con Elena Cianchi dell'Associazione Le Maschere di Agliana.



Sabato 20 febbraio, ore 21, Blocco Nero (Puzzi come un cane), opera mia, che racconta di un insolito scontro fra  polizia e dimostranti durante una manifestazione di piazza.



martedì 12 gennaio 2016

I personaggi (1): Ravesio Sommati

Inizia qui la rubrica dei personaggi famosi. Cominciamo con Ravesio Sommati.
Lo conoscete tutti: Ravesio è social
E' social perché non si può più essere socialisti. O non è più conveniente.
Ravesio è buono, si occupa degli altri, degli ultimi, dei dispersi. Li va a cercare. Li trova e li mette nel suo mondo social. Si piange tutti insieme. Si clicca.
Ravesio è femminista. A letto è anche porcista e pecorista. Sta a casa una volta al mese per liberare la moglie dalle incombenze familiari e dalla figlitudine, sì che possa mangiare una pazza pizza con le amiche. Si scatta le foto, le condivide. In casa non sa fare nulla, in cucina è un pasticcione e la sua pasta è sempre scotta.  Ma quando la moglie torna a casa, le prepara il bicarbonato perché non ha digerito. Si ride e si clicca.
Ravesio è di Sinistra. La Sinistra Che Non C'è. Attacca i personaggi di Destra. Famosi. Li attacca frontalmente e dice loro dove e come sbagliano. Si condivide l'attacco, si clicca. 
Ravesio è un social emoter, è lui che ha inventato la professione.

lunedì 11 gennaio 2016

La sudditanza

Ma sì
facciamo finta
di nulla.

Molestate
calpestate
morte ammazzate.

Una più una meno.

Si discute sul numero
sul femmini-cidio;
chi sarà l'assassino?
L'amante, il figlio, il marito?

Se il culo oppure
se han palpato il seno.

Là un telo in testa
per nascondere il viso;

qua un sacchettino di plastica
e strangolato il sorriso.

Ma sì
facciamo finta
di nulla

che non sia
un'altra forma
di guerra.

Ma io mi domando
finché
perché
ancora sopportanza;

e in nome di chi, donne,
la sudditanza.



Il Teatro Niccolini riapre ma...

A Firenze riapre il Teatro Niccolini, e siamo davvero tutti contenti.

Però. C'è un però.


Se non cambia il sistema della distribuzione degli spettacoli; se non cambia il criterio delle scelte; se non cambia il sistema di potere e della gestione della benedetta cultura, forse la riapertura di un teatro è solo un bell'evento, una vetrina in più della città. Punto.

Sarebbe un po' diverso se il teatro venisse gestito da un gruppo indipendente; o se esistesse un circuito un pochino più 'sano'; se non venisse conglobato nel grande calderone, che ne so, dei circuiti pompati dai partiti (cfr. la Fondazione Toscana Spettacolo), che utilizzano il teatro solo strumentalmente a sé stessi o come paggi di partito. Questo gran arazzo della cultura cortigiana ammazza la cultura,  gli spettacoli e le compagnie calano dall'alto e fan disastri, come un masso che rovina a valle.


domenica 10 gennaio 2016

Irresistibile Dina La Vespina

Questa replica al Teatro La Baracca di Dina la Vespina è stato un trionfo, altroché. Alla faccia di chi considera il teatro-ragazzi di livello inferiore.

"Complimenti, è brava 'veppa'. (Francesca A.)
"Complimenti, ape (eh eh)". (Pietro G.)
"Bravissima" (Pietro C).
"Brava, e bello il teatro" (Alessio F.)
"Alla Bobo Rondelli. Adoro. (Emanuela B.)
"Piacevole anche per i genitori" (Daniela N.)
"Molto brava".
"E' stato divertente" (Alessia G.).
"Grande vespa. Sei stata eccezionale." (Amanda M.).
"Sei stata bravissima. Grande Dina". (Elisa M.).

MUTTI

I fatti di Colonia, la brutale aggressione contro le donne nella notte di S. Silvestro da parte sembra di nordafricani non deve indurre a pensare che la Germania sia un paese per donne. E che i maschi 'cattivi' siano solo loro.
No no. 

I tedeschi, come anche gli olandesi vicini, per esempio, sono fortemente sessisti. 
Le donne vanno palpeggiate (vedi quello che accade all'Oktoberfest), denigrate, e preferibilmente devono essere 'mutti', madri.

Nel 2013 c'è stato il cosiddetto "Aufschrei" (L'urlo), un forte dibattito contro il sessismo nella società tedesca, dibattito partito da un articolo su Stern di Laura Himmelreich contro un candidato del FDP, dal titolo Der Herrenwitz  (ossia, la battuta fra maschi, in particolare sulle donne).



venerdì 8 gennaio 2016

Museo che chiude per protesta: roba mai vista

Mentre il Ministro alla Cultura Dario Franceschini si rallegra per gli incassi del film di Checco Zalone, questo si legge oggi nella cronaca di Siena de La Nazione.
Un museo che chiude per protesta, roba mai vista.

Un paese sempre più ignorante, indifferente, volgare.


mercoledì 6 gennaio 2016

Il cinema non è più arte

Il fenomeno dei film di grande cassetta costringe qualcuno a farsi qualche domanda, ed era l'ora.
Il cinema è diventato inguardabile proprio grazie a questi 'assassini', produttori e distributori pronti a mettere sul mercato solo film da grande incasso.
Per questo ogni successo non è mai così casuale e non dipende certo dal film in sé se non in piccola parte;  c'è davvero una strategia a tavolino, dove ogni fase del processo filmico è studiato. 
Per capirlo basterebbe un po' conoscere come funziona la macchina del cinema, ormai diventato solo un prodotto commerciale, e che quindi si smercia come capita per la vendita di qualsiasi altro prodotto. E il prodotto deve essere in primis banale.
Per questo non può più essere definito 'arte'.
Anni fa era ancora possibile vedere, oltre a Quel gran pezzo dell' Ubalda.., anche altri film che davano ancora il senso del cinema, con attori e registi significativi, produttori disposti a rischiare nel prodotto artistico i propri soldi. Si pensi al grande produttore Alfredo Bini.
Insomma, esisteva ancora il cosiddetto 'film d'autore'.
Oggi non esistono più persone del calibro di Bini, che addirittura non si curava delle intimazioni dei ministri a non produrre certi film, e la produzione  cosiddetta 'alternativa' non giunge nelle sale, e gli uffici cultura non si occupano più di organizzare rassegne dove si possa vedere qualche film 'diverso'.
L'Italia non è solo un paese a basso livello culturale, ma è tenuta in un sistema culturale para-terroristico, dove il terrore è camuffato da conformismo assoluto.
Lo spettatore è, se non catturato, smarrito, perché non riesce a trovare altro, non si confronta con altro da quello che viene propinato.
E l'artista che vuole proporsi, ancor più smarrito, perché se non arriva a certi livelli, è decretato fallito.
Senza contare che il 'sistema' politico è del tutto intonso, e tutto il processo politico non viene assolutamente toccato né messo in discussione, e per questo i ministri si congratulano dei successi della banalità, che li fanno restare in sella e prosperare.



martedì 5 gennaio 2016

Gran finale con Dina La Vespina

Oggi pomeriggio al Teatro Magnolfi è terminata la stagione natalizia del Teatro La Baracca, e si è conclusa con una sala completa e con una vera e propria ovazione da parte del pubblico.
Più di un mese di intensissima attività, e fuori e alla Baracca, senza contare quello che c'è stato prima...
Qualche giorno di riposo e poi domenica si riparte, e proprio dalla replica di Dina La Vespina al Teatro La Baracca.

"La vespa livornese è carina e geniale e simpatica" (Gabriele M).
"Molto carino e divertente" (Gianna).
"Divertente, coinvolgente e molto comico" (Sara).
"Dina la vespina, che bella idea e divertente! (Vittoria)
"Lo spettacolo è stato divertentissimo"
"Bellissimo spettacolo"...

lunedì 4 gennaio 2016

Ti manca il gancio

Non avrei voluto ancora una volta raccontarvi com'è andata ieri, la quarta replica e molto apprezzata, di Gatta al Lardo, Ragionamento comico sui proverbi; lo faccio ogni volta e credo che presto smetterò di snocciolarvi rendiconti sugli spettacoli.
Comunque, bene; anzi più che bene, visto che la replica era un fuori programma e io  non mi sentissi e non mi senta invece affatto bene a causa del troppo lavoro e degli impegni di questi giorni. 

Gli spettatori, quest'anno, ci dimostrano un amore crescente e non fatico troppo a far finta di stare in forma.

Ma, a parte gli apprezzamenti e le risate, ieri  lo spettacolo sui proverbi ha registrato, oltre i commenti tutti positivi,  uno particolare: "Sei brava, ma ti manca il gancio". Siccome era stato commentato proprio con quella persona, una signora, l'assenza di appoggi e sostegno economico, che insomma il teatro non è agganciato da nessuna parte (ed è per questo che non possiamo fare sconti o ridotti come fa un teatro pubblico), il senso è stato evidente: la bravura da sola non serve, non è sufficiente.

La signora ha perfettamente ragione, ma mia madre, a cui dopo lo spettacolo ho fatto leggere il commento, ha chiosato: "L'unico gancio che hai avuto, è stato il cordone ombelicale che ti stava per strozzare, a tal punto che quando sei nata eri data per spacciata. Ma poi la Gilberta (l'ostetrica) fu rapida a togliertelo dal collo, e tu riprendesti piano piano a respirare. Da allora non te ne ho più visti addosso uno, di ganci. Ed è meglio così".

Grazie anche alla mamma per la sua testimonianza, e soprattutto, il sostegno.


P.S. Domani pomeriggio sono al Magnolfi con un mio 'classico' per ragazzi, "Dina La Vespina", che poi replico anche alla Baracca domenica prossima. Ci vediamo là.


Non è un caso che Ser Ciappelletto sia nato a Prato

E' evidente che molti pratesi non abbiano mai letto o non ricordino più la novella del Decameron che riguarda proprio Prato, Ser Ciappelletto.

Sembrerebbe non un caso la scelta del Boccaccio di far nascere proprio a Prato il beffatore Ciappelletto o Cepparello che dir si voglia.

Il furbastro e mariuolo, che poi finisce addirittura benedetto e santificato dalla Chiesa, e adorato dal popolo tutto.





domenica 3 gennaio 2016

Al mio funerale nessun pagliaccio verde

Al mio funerale
sia ben chiaro

nessun pagliaccio verde
con sul braccio
a mo' d'anello
i gufettini neri
ben addomesticati;

i pagliacci si sa
e in specie questi qua

son fidati amici
dei diavoletti

che stanno nell'al-di-là.

Non che speri
in nessun paradiso;

ma, sapere che nessuno
dei pagliaccioni verdi
sarà a mio lato,

farà più dolce la dipartita,
e forse mi nascerà un sorriso
sul cereo viso.

E certo non vi toccherà
in nessun caso

nemmeno leggere
odi lucertole o coccodrille da questi...
vermetti.

Perfetti
confetti
ruffianetti
dei diavoletti
pagliacci
gufetti.





sabato 2 gennaio 2016

Piccoli successi crescono

Dopo il divertimento con Pagliaccia Secca SOS, è andato molto bene anche questo doppio ritorno de La Beffana. Visto il riso che ha suscitato anche negli adulti - oggi molti spettatori - , potremmo sottotitolare: La Beffana, uno spettacolo per bambini ma non solo.
Sì, piccoli successi del Teatro La Baracca (e della lontana snobbata periferia) crescono. 

Ecco i commenti, alcuni dei quali non firmati:
:

"Siete stati molto bravi, complimenti. Cerco di venire a tutti i vostri spettacoli" Camilla, Elena
"Bravissimi. Anche a intrattenere un bimbo di quattro anni.
"Siete stati bravissimi, bravi!! (Fam. Romei)
"Bravissimi, come sempre".
"Meravigliosi. All'anno prossimo!"
"Complimenti! Ci è piaciuto a tutti (grandi e piccini)".
"Bravissimi. Molto originale".

E domani, torna GATTA AL LARDO, Ragionamento comico sui proverbi (ore 16,30 al Teatro La Baracca).

Un invito per i 20 anni dei Celestini

 Per stasera, 21 dicembre, ore 20,45 alla Baracca.