Però. C'è un però.
Se non cambia il sistema della distribuzione degli spettacoli; se non cambia il criterio delle scelte; se non cambia il sistema di potere e della gestione della benedetta cultura, forse la riapertura di un teatro è solo un bell'evento, una vetrina in più della città. Punto.
Sarebbe un po' diverso se il teatro venisse gestito da un gruppo indipendente; o se esistesse un circuito un pochino più 'sano'; se non venisse conglobato nel grande calderone, che ne so, dei circuiti pompati dai partiti (cfr. la Fondazione Toscana Spettacolo), che utilizzano il teatro solo strumentalmente a sé stessi o come paggi di partito. Questo gran arazzo della cultura cortigiana ammazza la cultura, gli spettacoli e le compagnie calano dall'alto e fan disastri, come un masso che rovina a valle.
Nessun commento:
Posta un commento