giovedì 28 gennaio 2016

Prato: l'ombra dell'Interporto sugli Etruschi

E così ci siamo: come nel 2006 al Museo Pecci fu organizzato il convegno sulle Eccellenze dell'Archeologica Toscana e poi si autorizzò lo Scalo Merci con la distruzione di 120.000 mq. con resti di strutture etrusche e necropoli dell’età del Bronzo Medio 1-3, così ora, con il contentino della prossima mostra sugli Etruschi al Museo Pretorio, peraltro con soliti cippi fiesolani che girano e rigirano pare, ecco che si prepara l'ulteriore obliterazione, permettendo a Interporto di espandere la sua 'ombra', e non solo verso Campi.

Insomma, le eccellenze in mostra nascondono le mostruosità che si compiono sul territorio! Caramelle al curaro.

Il fazzolettino etrusco viene così ulteriormente minacciato: infatti il piano di utilizzo di Interporto ha avuto in tutta fretta l’autorizzazione ministeriale, e senza condizioni, e questo significherà  che la città sul Bisenzio, ormai ridotta a lager, sarà ulteriormente occupata  da magazzini, piazzali e altre infrastrutture varie. 

Senza contare che in collina è previsto un traliccio per telecomunicazione di ben 45 metri di altezza! Altro che Monumento al Vento, questo è il monumento alla distruzione della Piana!

Così, mentre ci si trastulla con i 'brand', con i sognettini di diventare città della cultura, emulando Pistoia, tanto per riempire un po' i nostri profili social di chiacchiere inutili, ecco che i cittadini pratesi sono sempre più abituati a posare i sassi e a mangiare i bachi, vittime di quel motto con cui un tempo minacciavano i 'piri' pistoiesi (posa i'sasso e mangia  i' baho).





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