E così ci siamo: come nel 2006 al Museo Pecci fu
organizzato il convegno sulle Eccellenze dell'Archeologica Toscana e poi si
autorizzò lo Scalo Merci con la distruzione
di 120.000 mq. con resti di strutture etrusche e necropoli dell’età del Bronzo
Medio 1-3, così ora, con il contentino della prossima mostra sugli
Etruschi al Museo Pretorio, peraltro con soliti cippi fiesolani che girano e
rigirano pare, ecco che si prepara l'ulteriore obliterazione, permettendo a
Interporto di espandere la sua 'ombra', e non solo verso
Campi.
Insomma, le eccellenze in mostra nascondono le
mostruosità che si compiono sul territorio! Caramelle al curaro.
Il fazzolettino etrusco viene così ulteriormente
minacciato: infatti il piano di utilizzo di Interporto
ha avuto in tutta fretta l’autorizzazione ministeriale, e senza condizioni, e
questo significherà che la città sul Bisenzio, ormai ridotta a lager, sarà
ulteriormente occupata da magazzini, piazzali e altre
infrastrutture varie.
Senza contare che in collina è previsto un traliccio per
telecomunicazione di ben 45 metri di altezza! Altro che Monumento al Vento,
questo è il monumento alla distruzione della Piana!
Così, mentre ci si trastulla con i 'brand', con i sognettini
di diventare città della cultura, emulando Pistoia, tanto per riempire un po' i
nostri profili social di chiacchiere inutili, ecco che i cittadini pratesi sono
sempre più abituati a posare i sassi e a mangiare i bachi, vittime di quel
motto con cui un tempo minacciavano i 'piri' pistoiesi (posa i'sasso e mangia i'
baho).
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