Tutto bello, Pistoia è una città sottovalutata artisticamente, l'abbiamo sempre detto, e quindi non ci dispiace questo riconoscimento.
Certo però il premio arriva per l'anno delle elezioni amministrative, che a Pistoia si dovrebbero tenere proprio nel maggio del 2017. E questo invece non ci piace, perché è un mettere le mani avanti politicamente, appare chiaramente come un tentativo di bloccare un eventuale cambio politico nella città appenninica. Una mossa pre-elettorale. Come dire: questa giunta ha lavorato bene e quindi...rivotatela. Punta a soffocare opposizioni, dubbi, obliare le grosse problematiche che pure ci sono in città, evitare i cambiamenti in un contesto politico fermo, soffocante, attaccato al sistema consolidato. Sbaglio?
Quanto a Prato, be' non può inseguire Pistoia in questa corsa culturale. E non lo farà. Le divisioni dei pani e dei pesci daranno a Prato altro, un'altra funzione. Ma già è così.
La vicenda degli enti culturali cittadini (Metastasio, per esempio, in forte crisi identitaria, per non parlare del Pecci che non 'parla' alla città!); la distruzione di Gonfienti etrusca, di cui non si capisce la portata drammatica, in favore di un Interporto diventato un altro Macrolotto; la violenta occupazione del suolo insomma, la distruzione ambientale che si profila ancor più aggressiva per il futuro, e tanto altro fanno capire che per Prato - e Campi e Sesto eccetera - è stata scelta un'altra storia, purtroppo. E con la giunta Biffoni questo andamento sembra ancora più netto.
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