martedì 13 novembre 2018

Politica pratese, o dello sprofondo

Niente si muove nella politica della città di Prato a pochi mesi dalle prossime amministrative. Ancora tutto sembra lontano. 
La Lega vuole portare avanti il suo candidato (dico candidata?) all'interno della coalizione del Centro Destra: la segretaria Ovattoni si illude, ma non le sarà facile esserlo dopo l'episozio della ciclabile e l'intervista alla Zanzara!; mentre Garnier, l'altra papabile, è troppo fresca di Lega; d'altra parte Rita Pieri, forse l'unica che avrebbe quanto meno un po' di esperienza e di cui circola il nome, appartiene a Forza Italia, in questo periodo non in grande spolvero, e per questo suo essere troppo legata a Berlusconi, le quotazioni dell'ex assessore sono incerte.

Sulla cosiddetta Sinistra, che ancora comanda, stendiamo un velo pietoso. Biffoni si ricandida credo: ma con quali speranze? L'ombra del Creaf, Stadio e diverso altro incombono e oscurano il cielo. Basterà la creazione delle liste civiche civetta, a salvarli?

Il Movimento 5 Stelle? A Prato si è auto-smembrato (o l'hanno suicidato), e non si sa cosa e con chi si presenterà alle elezioni.
Movimenti civici? Non pervenuti. Quest'ultimi erano capeggiati appunto da Garnier, che però si è iscritta alla Lega,  e quindi li ha annullati o li porterà con sé. Chissà.

Se il futuro è incerto e nebuloso; il recente passato è da cancellare.
Niente rimane di questi ultimi anni di gestione politica e amministrativa della città.
In sostanza è stato fatto poco e nulla; a parte qualche piazzetta, qualche pezzettino di ciclabile o marciapiede; poco più. Anche culturalmente parlando, si tratta di vuoto: com'è infatti il Pecci, per esempio, su cui si era tanto puntato. Poi la cultura è stata solo una carrellata di concerti. Niente di troppo faticoso per assessorati che ormai danno tutto in gestione, esternalizzano!

La città sostanzialmente vive di rendita dagli affitti dei capannoni dati in pasto alla comunità cinese che li consuma e divora.
(Voglio proprio vedere certi politici anti-immigrati a mandar via i cinesi da Prato...Mi vien che ridere!).
Poi, a parte i localini nati per l'unica cultura ed economia minimamente prospera, lo sbevazzo, come accade anche in altre città vicine o lontane, nulla di nuovo o minimamente stimolante si osserva.
Si berrà per dimenticare?

Annunciata è or ora l'imminente nascita del grande parco urbano, che verrà fuori dall'abbattimento dell'ex-ospedale, dopo che tutta l'enorme quantità degli inerti saranno portati a nostre spese a inquinare chissà dove...  In realtà si tratta di  un parco finto, perché sarà in parte cementificato; infatti si costruirà, oltre a locali per il commercio o no so cosa, anche un luogone per i mega-spettacoli, che significa mega-concerti (vorranno scopiazzare il blues-rock di Lucca e Pistoia?), con un deposito sottostante, naturalmente per metterci le sedie e gli attrezzi che serviranno per gli eventi!... Lo pseudo parco urbano, che nella migliore delle ipotesi sarà una 'spianata', renderà il centro ancor più svuotato e senza senso. 

In realtà Prato ha già una meravigliosa 'spianata',  Piazza Mercatale, ma ora è solo un parcheggio e tale resterà.

L'inquinamento, l'incuria (pubblica e privata), la mancanza di idee e prospettive, se non le deturpanti, continue, disastrose cementificazioni (che non riguardano, tra l'altro l'edilizia popolare, politica inesistente!) sono i marchi distintivi di una città al collasso antropologico, culturale ed economico.

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Aveva ragione Fulvio Silvestrini

Centro Commerciale Parco Prato, a Prato, ma so anche altrove: i  sindacati. chiedono alle grandi aziende di rispettare la festa del 25 april...